Questione di giorni, più probabilmente di ore. Poi, anche il Foggia e i suoi novantadue anni di storia finiranno nell’almanacco dei ricordi dei suoi tifosi e la società dauna sarà costretta a ripartire dai dilettanti. Nella città pugliese nessuno vuole più credere ai miracoli e c’è chi aspetta con ansia frammista a rassegnazione che le serrande in Capitanata si abbassino una volta per tutte, per ripartire con più slancio e il più fretta possibile. A settantadue ore dalla fatidica scadenza, intanto, c’è chi giura che non mancheranno altre sorprese al momento della conta delle iscrizioni presentate. Sono almeno una decina le situazioni a rischio, tra le quali, purtroppo, come sappiamo, c’è anche quella della Spal. Sono ore concitate, difficili, per migliaia di tifosi che rischiano di vedere le proprie squadre fagocitate da un disavanzo sempre maggiore, costrette a ripartire dai campi di serie D o, nella peggiore delle ipotesi, addirittura di Eccellenza. Dopo Piacenza, Triestina e Pergocrema è la volta del Foggia alzare bandiera bianca. E sembra sia solo l’inizio di uno stillicidio senza eguali nel nostro panorama calcistico nazionale, senza dimenticare poi la spasmodica attesa che riguarda le sentenze definitive sul calcioscommesse, un altro problema gravissimo che attraversa buona parte dello Stilvale e destinato a ribaltare ancora una volta i destini di altre società e di ignari e appassionati tifosi.