In attesa del big match della sedicesima giornata, che mette di fronte la capolista Atletico Pro Piacenza e l’inseguitrice Spal, abbiamo sentito l’attaccante della squadra piacentina Mattia Nicolini: romagnolo, classe 1979 con la fama del vero bomber di categoria. Tante stagioni in serie D (Montecchio, Tolentino, Trento) in doppia cifra con tanto di felice parentesi in quello che forse è stato il momento d’oro della Giacomense, quello del passaggio dai dilettanti ai professionisti nel 2008. Novantasei presenze in quattro stagioni con cinquanta gol ufficiali messi a segno, una media che non a caso a suo tempo ha stuzzicato anche la Spal, ma non se ne fece nulla. Dopo l’intermezzo di Carpi in Seconda Divisione (tredici presenze, tre gol) il ritorno in serie D che più roboante non poteva essere, l’anno scorso al Mezzolara di Fabio Bazzani: trentasei apparizioni, venticinque gol. Numeri che rendono bene l’idea della pericolosità di Nicolini: la sua assenza domenica per squalifica rappresenta quindi un tema fondamentale per l’approccio dei biancazzurri alla supersfida del Garilli.
Mattia, per una strana ironia della sorte ti toccherà saltare quella che forse era la partita più importante per te, visto il tuo passato alla Giacomense.
“L’avrei voluta giocare assolutamente, per me era quasi un derby. Però la considero una partita come tante altre, la guarderò dalla tribuna come spettatore sperando di essere presente magari alla partita di ritorno. Quella che mi auguro possa essere veramente decisiva per il campionato”.
Che partita vedremo secondo te?
“Posto che avrei preferito essere in campo, secondo me sarà una partita abbastanza equilibrata e penso saranno i piccoli dettagli ad influire nel risultato. Comunque la Spal verrà qui per vincere e noi dovremmo stare molto attenti”.
Al di là della partita di domenica la stagione del Piacenza sembra stia andando alla grande: non perdete mai e siete primi in classifica con un margine di cinque punti.
“Stiamo andando molto bene, speriamo di continuare così. Proviamo a fare del nostro meglio e la prima posizione in classifica lo dimostra. Comunque il campionato è ancora lungo e le insidie sono sempre dietro l’angolo, già a partire da domenica con la Spal”.
A proposito della Spal. Che idea ti sei fatto della squadra di Sassarini?
“Mi pare che sia un ottima squadra e sono anche in forma, non credo che il secondo posto in classifica sia casuale. Devo dire che delle squadre di vertice la Spal è quella che mi fa più paura”.
Ti saresti mai aspettato questa posizione di classifica dopo le vicissitudini estive della società? Soprattutto all’inizio c’erano molte perplessità legate ai tempi strettissimi in cui è stato assemblato l’attuale organico.
“Se dopo quindici giornate la Spal è seconda in classifica un motivo ci sarà. I giocatori ci sono e adesso hanno anche una società forte: conosco Ranzani ed è un ottimo dirigente che ha vinto diversi campionati. Devo essere sincero: il fatto che la Spal sia già così avanti non mi meraviglia. Secondo me lotteranno fino alla fine per vincere il campionato”.
Ormai siamo quasi al giro di boa del campionato: chi ritieni essere la favorita per il successo finale?
“Sono convinto che il campionato se lo possano giocare le prime sei squadre dell’attuale classifica, le considero tutte alla pari. Le squadre che fin qui ho visto sono tutte quadrate e forti, Domenica vedrò giocare la Spal e mi farò un ulteriore idea, ma ripeto: tra le squadre di vertice considero la Spal la più pericolosa. Per quanto riguarda il Piacenza diciamo che l’appetito vien mangiando: siamo in testa e faremo il possibile per rimanerci a lungo”.
Visto che non sarai in campo ti chiediamo di sbilanciarti con un pronostico per domenica.
“Naturalmente auspico una nostra vittoria, ma tutto sommato se dovessimo pareggiare la cosa non mi dispiacerebbe. Peccato che il campionato lo possa vincere una sola squadra, sarebbe il massimo se il Piacenza e la Spal potessero avanzare insieme di categoria”.