La grande vittoria in rimonta della Spal in terra toscana ha creato domenica allo stadio “Romanelli” di Borgo San Lorenzo una grande polimica da parte dei tifosi locali, con strascichi tutt’altro che pacifici che hanno reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. A scaldare gli animi, oltre al risultato difficile da mandare giù, è stata anche un presunta esultanza eccessiva del portiere spallino Simone Canalicchio, accusato di aver mostrato le parti intime di fronte agli ultras bianoverdi come gesto provocatorio, in preda alla gioia dopo il gol decisivo di Nodari. Questa presunta esultanza a luci rosse è costata al ragazzo una pioggia di minacce, poi concretizzatasi in un capanello di tifosi appostato in sua attesa fuori dai cancelli dello stadio. La situazione ha richiesto l’intervento dei Carabinieri perché il portiere potesse salire incolume sul pullman. Il giorno dopo la gara, a mente fredda e dopo avere letto i giornali e parlato con alcuni presenti, il giovane portiere piemontese ha voluto smentire categoricamente i fatti che gli sono attribuiti: “Voglio smentire assolutamente chi sostiene che io abbia compiuto un gesto del genere ieri al termine della partita contro la Fortis Juvenuts. Non è assolutamente vero che mi sarei abbassato pantaloni e intimo a mò di sfottò verso la tribuna. Trovo sia un gesto deplorevole, anche perché erano presenti donne e bambini, quindi nonostante la gioia e la tensione accumulate non mi sarei mai permesso una cosa del genere. Certo, sono andato ad esultare sotto la loro tifoseria, e ho urlato e fatto linguacce. Sono stato bersagliato da insulti e provocazioni per buona parte del secondo tempo, e quando Alex (Nodari) ha fatto quel bellissimo gol che ci portava in vantaggio stavo esplodendo di gioia, non ho resistito. Ho dovuto restituire un po’ dei loro complimenti. Mi rendo conto che anche lasciarsi andare così non è il massimo, e che questo ha causato un certo parapiglia. Però nego assolutamente di aver compiuto il gesto davvero deplorevole di cui mi si accusa”.