EMERGENZA SPAL IN VISTA DELLA TRASFERTA DI CAPANNOLI CONTRO IL FORCOLI: IL RESOCONTO DEGLI INFORTUNI

Si chiedono in tanti cosa sta succedendo in casa biancazzurra. Ci scrivono, i nostri lettori, per sapere i motivi di tutti questi infortuni. Uno dietro l’altro. Non passa inosservato un particolare: sono, eccezion fatta per quello capitato a Rosati, perlopiù problemi muscolari. Dopo la settimana dedicata alle vicissitudini societarie (tutt’altro che sopite, tra le altre cose), per la Spal, sul fronte infermeria, sono stati i sette giorni più delicati della stagione. I campi di questo periodo, si dice, sono un problema: d’accordo, ci può stare. Ma non possono essere di certo il solo e unico grattacapo con cui dover fare i conti. E’ innegabile che, rispetto agli anni passati, qualcosa che non quadra c’è. Al Centro di Addestramento di via Copparo, limitatamente agli ultimi quattro anni, sono passati frotte di giocatori, diciamo pure un centinaio abbondante tra Prima squadra e Berretti: orde di soldatini che la domenica si sono vestiti di biancazzurro per andare a dichiarare guerra all’avversario di turno.

Mai una morìa siffatta, però, si presentò innanzi al generale di turno. Che si chiamasse Dolcetti piuttosto di Vecchi o Notaristefano piuttosto di Remondina, che pur hanno avuto i loro grattacapi nel gestire i vari Fofana, Zamboni e Cipriani (tanto per citare i primi che ci vengono in mente), non si ricorda un momento d’empasse così netto e con ai box così tanti giocatori e tutti insieme con problemi, chi più chi meno, ma comunque sempre riconducibili al sovraccarico funzionale. A questo punto le chiavi di lettura possono essere diverse. O questi ragazzi si allenano troppo; o troppo e male; oppure sono calciatori che hanno un fisico inadatto ai ritmi di un Sassarini che, a sua volta, potrebbe pensare di poter disporre di macchine d’acciaio indistruttibili e non di ossa, fibre, nervi e muscoli di semplici essere umani. Di serie D peraltro, cosa da non sottovalutare perché non banale a priori. Esiste naturalmente anche la sola e semplice sfiga, elemento imponderabile e ingovernabile che fa parte della nostra quotidianità: proprio quando meno te l’aspetti, eccola che decide di ergersi a protagonista di una stagione. Ma anche questa la sappiamo riconoscere. Ve li ricordate? Giovanni Rossi, Cosner, Pambianchi, Mendy o lo stesso Paolino Rossi sono quelli che ci vengono in mente subito, ripensando alle stagioni più recenti. Emblematico poi, il caso che riguarda l’indimenticato Paolino che era arrivato al punto, scherzando ma chissà fino a che punto, di confidarci di volersi fare un bel viaggetto, zona Pirenei, magari proprio a Lourdes, per immergersi da capo a piedi in quelle acque gelide benedette ma miracolose e cercare così un conforto, non solo al fisico, ma soprattutto allo spirito, vista la caterva di gravi infortuni che gli era toccato sopportare in maglia spallina.

Chiusa la parentesi dei ricordi, come sempre accade in questi casi, la verità sta nel mezzo, ma è incontrovertibile che la Spal sta pagando, a cinque punti dalla vetta e una promozione tra i ‘prof’ in gioco, un qualcosa che non può essere solo frutto del caso. Un qualcosa che, evidentemente, non è stato gestito a monte con quel discernimento e quell’acume che la situazione in sé avrebbe richiesto. Staff tecnico e staff sanitario avranno senza dubbio le loro risposte, noi ci limitiamo a fare un’ultima considerazione: la Spal ha presente quotidianamente al campo due medici e due fisioterapisti con tanto di servizio ecografico, senza contare, per il recupero degli infortunati, le due cliniche dell’Idrokinetic, in appoggio a Occhiobello e Copparo, che il responsabile sanitario dei biancazzurri Riccardo Vitali ha messo a disposizione della rosa spallina da agosto a oggi. In una parola: professionisti. Senza contare che lo stesso Ranzani, in settimana, in merito era stato piuttosto chiaro: “Uno staff sanitario presente e attento, se ascoltato, può contribuire a far guadagnare almeno sei punti a stagione in classifica a una squadra”. E allora? Tutto a posto. Come sempre del resto.

Ma facciamo un po’ di ordine con il bollettino di guerra alla vigilia di Forcoli 1921 Valdera-Spal. Cominciamo la nostra carrellata da Edoardo Braiati: il centrocampista biancazzurro che, a onor del vero, non ha mai giocato così tanto nelle ultime due stagioni, ha un problema a carico del versante mediale del bicipite femorale di destra. Lunedì sarà sottoposto ad accertamenti più approfonditi, sicura la sua assenza domani contro i toscani. Passiamo ad Alex Nodari: il forte centrale romagnolo risente di uno stiramento all’inserzione distale del muscolo retto addominale di destra: con un po’ di terapia farmacologica e un po’ di laser, il giocatore dovrebbe rientrare pienamente a disposizione dell’allenatore nell’arco di dieci, massimo dodici giorni, che tradotto significa no a Bagnolo in Piano domenica prossima, sì contro la Massese, a meno di ricadute. Per il terzino Filippo Fiorini, invece, si tratta di tendinopatia inserzionale prossimale del muscolo psoas di destra: il giocatore domani andrà in panchina ed è l’unico, tra tutti i ‘feriti’, che potrebbe, all’occorrenza, scendere in campo per almeno un tempo; capitan Davide Marchini, anche lui alla sua prima vera stagione piena dopo un anno travagliato, ha una lesione di sei millimetri al muscolo soleo che lo terrà fermo domani contro il Forcoli 1921 Valdera: ipotizzabile un suo rientro per domenica prossima a Bagnolo in Piano nella seconda delle trasferte consecutive previste da calendario per la Spal anche se le sue condizioni andranno valutate alla ripresa martedì. Non è da escludere che il calciatore rientri per la Massese la settimana successiva. E’ il più grave di tutti ma anche il meno serio del previsto l’infortunio occorso all’altro terzino mancino di ruolo, Niccolò Rosati: il trauma distrattivo del ginocchio destro a carico del legamento collaterale laterale, del crociato anteriore e del menisco mediale al quale è incappato in un fortuito scontro di gioco in allenamento, lo terrà lontano dai campi di gioco per almeno altri venti giorni. Fatti due conti, con il turno di Pasqua previsto per giovedì 28 marzo, non è da escludere che il ragazzo torni pienamente a regime e quindi a disposizione di Sassarini per la trasferta di Pistoia prevista per la settimana successiva. Tutti sul torpedone tranne Rosati, quindi, domani, che partirà dal ”Paolo Mazza” alle 8, destinazione Santa Maria a Monte, ma con Braiati, Nodari e Marchini convocati solo per onor di firma.

Martedì, alla ripresa, ne sapremo sicuramente di più. Così come ne sapremo certamente di più anche per quello che riguarda la questione stipendi e la mensilità di dicembre: i giocatori, a questo proposito, aspettano con ansia e impazienza buone nuove proprio il prossimo cinque di marzo e hanno già fatto sapere alla società, venerdì dopo l’allenamento, di non essere disposti a concedere ulteriori proroghe e nemmeno pagamenti dilazionati. Ma chi l’ha detto che Ferrara è una città noiosa?

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