Non c’è proprio pace per la Spal: da oggi la società biancazzurra non ha più un responsabile del settore giovanile. Giacomo Laurino infatti ha rassegnato le dimissioni dalla carica che ricopriva dallo scorso agosto. La decisione è stata comunicata nel pomeriggio dopo due lunghi incontri avuti dallo stesso Laurino, prima con il patron Benasciutti e col dg Cestari, poi con il presidente Roberto Ranzani che non ha potuto fare altro che prendere atto della decisione. Se in un primo momento Laurino ha voluto in qualche modo minimizzare “Non parlerei di vere e proprie dimissioni”, poi ha dovuto ammettere che qualcosa si è rotto in via Copparo: “è inutile nascondersi, recentemente la pentola è stata scoperchiata e sono usciti tutti i problemi della società. Se lascio la mia carica non è tanto per un discorso economico, quanto per la mancanza di certezze sotto il profilo organizzativo. Di fatto ci siamo lasciati di comune accordo, preferendo impostare il rapporto in termini diversi”. Termini diversi? “Sì, proseguirò facendo altre cose per la Spal, dall’esterno. Osservando giocatori potenzialmente utili alla causa della prima squadra e del settore giovanile, magari in funzione della prossima stagione”.
Quando però gli viene fatto notare che parlare di prossima stagione potrebbe essere un paradosso vista la situazione, Laurino sospira: “è vero, ma d’altra parte non ci sono più i presupposti per continuare con il tipo di organizzazione attuale. Viene proprio a mancare la voglia di andare avanti. Non si riesce a programmare nulla e questo condiziona tutta l’attività. Per mesi abbiamo continuato a lavorare con entusiasmo, pur senza certezze, convinti che la situazione sarebbe cambiata. Ma al momento non è così. Benasciutti ha senz’altro delle responsabilità, ma è stato poco aiutato. Probabilmente si aspettava di poter contare su un maggiore coinvolgimento in città”. Al momento non è dato a sapere se il settore giovanile concluderà la stagione con una forma di autogestione o se qualcuno rileverà le mansioni di Laurino, come avvenne per quelle di segretario nel momento dell’addio di Gianni Barotti a febbraio. Sul tema Laurino non può che glissare: “Onestamente non so che scelta farà la società, ovviamente non compete a me dirlo. Se devo essere sincero credo che alla Spal serva di più una figura attiva sul fronte organizzativo che non una dedicata alle questioni strettamente tecniche. Personalmente, lo ribadisco, continuerò a dare una mano, anche se con un ruolo diverso per il bene mio e della società”.
Lo smarcamento di Laurino segna un altro capitolo estremamente preoccupante della stagione in casa Spal. E’ il terzo addio in pochi mesi dopo quelli del già menzionato Barotti e del massaggiatore “Bubu” Mantovani, segnali inequivocabili di una situazione ormai insostenibile, come d’altra parte hanno sottolineato giocatori e staff nel comunicato dello scorso giovedì. L’incarico di “consulente esterno” con cui Laurino dovrebbe continuare a dare una mano alla Spal pare più che altro un modo per non esacerbare troppo gli animi attorno alla delicata attività del vivaio. Un modo per arrivare al termine dell’annata in maniera dignitosa per entrambe le parti.
Restano almeno due aspetti da chiarire. Il primo riguarda gli equilibri dirigenziali: perché – ed è già accaduto in occasioni precedenti – gli incontri per discutere di questi temi si svolgono in separata sede con Benasciutti da una parte e Ranzani dall’altra? Ma soprattutto: cosa ne sarà della credibilità del settore giovanile spallino dopo simili vicende? Anche se la società dovesse trovare una via d’uscita all’attuale crisi – e ovviamente da tifosi lo si spera – quale genitore finirebbe per dare di nuovo fiducia alla Spal nell’affidargli l’avvenire calcistico del proprio figlio? – a.orl.