“Non fidatevi di nessuno che abbia più di trentacinque anni!” era lo slogan più popolare del vecchio (e ormai defunto) attivista hippie americano Jerry Rubin, pronunciato per la prima volta nel 1968. Allo stato attuale si potrebbe incoraggiare i lettori a non credere più a nessuno di coloro da cui dipende il futuro della Spal, vista la sempre più stucchevole vicenda che vede protagonisti gli attuali vertici societari e i compratori venuti da Roma. Non più tardi di una settimana fa si assicurava che il 21 giugno sarebbe stato il giorno giusto per l’assemblea che avrebbe dovuto decretare il passaggio di consegne di fronte a un notaio. Non era difficile prevedere che si sarebbe trattato dell’ennesima scadenza buttata lì giusto per dire qualcosa.
A nove giorni esatti dall’ideale spartiacque temporale tra vecchia e nuova stagione, la Spal non ha ancora una valutazione economica per il passaggio di proprietà, non ha un’organigramma societario preciso, non ha un budget chiaro e non è ancora in grado di avviare la programmazione tecnica per l’annata 2013-2014.
La domanda rimane quindi la medesima di una settimana fa, ma anche della settimana precedente e di quella prima ancora… quand’è che si concluderà qualcosa e si potrà parlare in qualche misura di calcio? Un quesito di pari spessore a quello della Susi della cara vecchia Settimana Enigmistica. Stando alle indiscrezioni di giornata Benasciutti, Mazzoni e Ranzani dovrebbero incontrarsi il prossimo 27 giugno per ratificare il bilancio e votare un aumento di capitale in grado di coprire il passivo di 190mila euro maturato nella stagione appena conclusa. Allo stato attuale però risulta che né il rappresentante del Consorzio, né l’attuale presidente del sodalizio biancazzurro abbiano ricevuto la convocazione ufficiale, che in questi casi dovrebbe essere recapitata otto giorni prima. Oltre a questo non è affatto scontato che Consorzio e Ranzani decidano di partecipare all’aumento di capitale, sborsando di tasca loro 9.500 euro ciascuno: questo determinerebbe però la perdita delle loro quote e il loro passaggio a Benasciutti, che ancora non ha abbandonato l’idea di rimanere al fianco dei nuovi soci di maggioranza.
Racimolando il 10% detenuto attualmente dagli attuali soci, il patron avrebbe poi un margine di trattativa ulteriore da spendere con Candela, utile a permettergli di rimanere all’interno della società. L’unica certezza al momento è che un altro weekend trascorrerà placidamente senza che sia stato concluso nulla: nel frattempo le altre big del campionato (le due squadre di Piacenza, la Pistoiese, la Massese) si stanno già attrezzando sul mercato per la corsa al primo posto che varrà il passaggio diretto in Prima Divisione grazie alla riforma dei campionati. Benasciutti, Candela, Pontrelli negli ultimi due mesi hanno assicurato che verrà costruita una Spal competitiva? In base a quali presupposti dovremo credere loro? Il teatrino continua e l’impressione è che i colpi di scena veri debbano ancora arrivare.