La bontà, la completezza e la serietà sono gli elementi fondamentali di un progetto ambizioso che basa tutto sull’entusiasmo di chi lavora da anni con il solo obiettivo di far crescere il calcio a 5. Marco Calzolari è uno dei pionieri del futsal emiliano, da quest’anno esclusivamente ferrarese (ed è un vanto per la nostra città), e con il consueto spirito sognatore, estremamente positivo ed ottimista, il patron del Kaos si prepara a vivere un’annata da protagonista, con la consapevolezza che di energie nel serbatoio ne serviranno tante e che ogni mossa va pianificata con cura, senza lasciare nulla al caso.
Divincolandosi come il miglior Alberto Tomba faceva tra i paletti dello slalom, Calzolari ha spaziato tra Serie A ed Under 21. Ma l’apertura è dedicata, e non potrebbe che essere altrimenti, alla prima squadra, quest’anno più che mai chiamata ad un compito arduo: puntare a qualcosa di importante nel campionato più difficile di tutti i tempi.
Calzolari, 10 squadre per un solo obiettivo: vincere. Il Kaos a che punto è, a 12 giorni dall’esordio di Pescara?
“Posso dirmi soddisfatto di quest’ottimo precampionato. Nell’ultimo torneo amichevole sono arrivate due sconfitte, ma io non ero presente e per un breve resoconto mi sono affidato alle parole del tecnico Capurso. Ebbene, lui è sempre supercritico, è un perfezionista, e sentirlo moderatamente contento di quanto visto sul campo mi fa stare sereno. Le sfide estive lasciano il tempo che trovano, servono soprattutto per amalgamare il gruppo, creare le giuste alchimie e dare spazio ai giocatori che nel corso della stagione giocheranno meno. L’importante è alzare il livello di concentrazione entro l’inizio del campionato. Da ottobre in poi non dovremo più sbagliare una sola mossa”.
E la società ha dimostrato di essere estremamente presente chiudendo sul mercato per Pedotti. L’ultimo arrivato è un fedelissimo di Capurso.
“Siamo dovuti tornare sul mercato per ovviare agli infortuni di Scandolara e Vinicius. Entrambi sono sulla via del recupero, ma nel frattempo non potevamo assolutamente lasciare la squadra ridotta all’osso in piena preparazione. Pedotti è in Italia da dieci anni, conosce perfettamente questa realtà ed è un acquisto importante, segno che tutto l’ambiente è presente e vuole il bene della squadra. Ora è arrivato pure Capa, un giovane del 1993, e ci stiamo muovendo per tesserarlo. I tempi potrebbero essere lunghi, ma noi intanto lavoriamo. Gli infortuni sono stati il nostro cruccio fino a questo momento, ma fanno parte del gioco ed è compito nostro non farci trovare impreparati”.
Ultime amichevoli prima del campionato, e in programma pure un derby in famiglia con l’Under 21 di Velimir Andrejic mercoledì pomeriggio. Ora si comincia a fare sul serio, domenica (ore 18) c’è la supercoppa U21 contro Asti al Boschetto. La squadra è pronta?
“Sale la tensione ma i nostri giovani sono abituati a giocare partite di questo livello. Cinque titoli in quattro stagioni, siamo campioni d’Italia in carica e detentori della Supercoppa. Attendiamo Asti, l’unica squadra che nella scorsa stagione ha tenuto il nostro passo, battendoci anche in finale di Coppa Italia dopo un match combattutissimo. Siamo le realtà più forti, non lo dico rischiando di peccare di superbia, e domenica sera sarà battaglia per alzare il primo trofeo stagionale”.
C’è una favorita?
“Io dico solo che il settore giovanile è il nostro fiore all’occhiello per il quale abbiamo sempre investito tanto, raccogliendo innumerevoli soddisfazioni, di gruppo e personali, perchè molti dei nostri giocatori sono spesso stati convocati in Nazionale Under 21. Penso a Timm e Zannoni, ma non solo. Urio è appena toranto dalla Grecia, dove ha giocato e segnato con la maglia della Nazionale A di Menichelli. Ogni volta rinnoviamo il gruppo ed è normale aver bisogno di un periodo di rodaggio. Ma è cinque anni che lavoriamo sempre meglio, credendo e puntando ad occhi chiusi sui nostri giovani. Vogliamo far crescere il movimento nella nostra città per essere radicati sempre di più nel territorio diventando, magari, anche un punto di riferimento”.
Ed una realtà importante come il Kaos merita il palcoscenico più ambito. Sta già pregustando lo sbarco al PalaMIT2B?
“Finalmente dovremmo esserci. Abbiamo ricoperto i tabelloni elettronici, l’ultimo problema in ordine di tempo. Resta aperta la questione delle reti di protezione, da montare e smontare in occasione delle partite della Mobyt, ma i lavori di ristrutturazione sono ormai ultimati. Abbiamo trovato qualche intoppo strada facendo, ma credo sia normale. L’importante è essere pronti per l’esordio, e se penso al sangue che abbiamo dovuto sputare l’anno scorso per trovare un campo d’allenamento fisso, ora non posso che sorridere per come stanno andando le cose”.
3000 posti da riempire. Missione ambiziosa tutta da inseguire con passione e tenacia. Il PalaBoschetto non ha mai fatto mancare urla, tamburi, cori e supporto alla squadra di Capurso, ma adesso l’esame PalaMIT2B è quello che porta alla laurea. E il Kaos di Calzolari è in piena corsa per il 110 e lode.