Organizzazione, ambizione e un intero paese che fa il tifo: l’Atletico Jolanda di mister Zaghi

L’Atletico Jolanda è una di quelle società che permettono di sfatare il luogo comune secondo cui il calcio amatoriale è uno sport solo per giocatori al termine della carriera. Forse dipende dalla giovane età della società, nata solo due anni fa, o forse dall’avere a disposizione un centro polifunzionale attrezzato e omologato per ospitare partite fino all’Eccellenza. O forse, infine, che la squadra ad ogni partita interna registra un seguito di almeno un centinaio di spettatori.

L’Atletico Jolanda nasce nel 2011 dopo lo scioglimento degli Amatori Jolanda e del “trasloco”, ad Ambrogio di Copparo, del Real Savoia*. I biancoblu, quest’anno allenati da mister Diego Zaghi, sono l’unica realtà calcistica presente nel paese del riso e vengono seguiti con passione da tutto il paese in questa nuova avventura nella Serie A Elite. L’inizio di campionato è stato tanto sorprendente quanto altalenante. Sono state tre le vittorie sinora ottenute dagli uomini di Zaghi, due le sconfitte e tre i pareggi.

Questo il commento del tecnico:“Sono molto soddisfatto di questa parte del girone di andata. I risultati sono stati buoni, abbiamo battuto dei top team come Medelin’s e Jolly Bar, ma abbiamo perso poi partite contro squadre meno blasonate come Nonno Socrate e Country. Devo dire che la cosa fondamentale è la mentalità che hanno i miei ragazzi: una mentalità non da amatori, nel senso non da due calci in campo e via, ma vedo impegno, determinazione e serietà in tutto quello che facciamo, a partire dagli allenamenti condotti anche dal preparatissimo Nicola Pocaterra che mi dà una grandissima mano”.

A guardare i numeri dell’Atletico Jolanda, non può che balzare agli occhi la differenza tra i pochissimi gol fatti e gli altrettanto pochi gol subiti e testimonianze eloquenti sono le ultime tre gare giocate finite tutte con il medesimo risultato: 0 a 0. Zaghi concorda:“E’ vero. Il nostro punto di forza è la fase difensiva: abbiamo un grande portiere, un ottima difesa e un buonissimo centrocampo. Davanti, invece, facciamo un po’ fatica a segnare perché ci manca una vera e propria prima punta”. Poi uno sguardo rivolto agli obiettivi finali:“Se arriverà un attaccante che ci permetterà di avere una rosa completa in ogni ordine di ruolo, dico che dobbiamo assolutamente arrivare ai play off, ovvero nei primi posti, lassù con le grandi squadre che abbiamo già fermato”.

 
* – Nota del 15 novembre – Nella precedente stesura di questo articolo era menzionato il presunto scioglimento del Real Savoia: in realtà la società dallo scorso 30 settembre ha solo spostato la sua attività ad Ambrogio di Copparo. La redazione si scusa per l’imprecisione con i diretti interessati.

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