Biancazzurri chiamati a una prova di maturità. Furlani: Fondamentale capire chi siamo senza Casadei

Eventi come il grave infortunio a Daniele Casadei segnano un punto di svolta nella stagione di qualunque squadra. La Mobyt non fa eccezione e Adriano Furlani lo sa: il rischio principale è quello di vedere compromessa l’ondata di entusiasmo che ha accompagnato le sette vittorie consecutive colte finora. La gara di Chieti sarà quindi un banco di prova particolarmente indicativo per quanto concerne la tenuta mentale dei biancazzurri.

Coach, in settimana non si è parlato che di Casadei e del suo infortunio. Questo episodio ha influito sugli allenamenti?
“Certamente sì, perché il morale è sceso. L’entusiasmo che ci aveva accompagnato nelle scorse settimane è svanito, perché quando perdi il leader dello spogliatoio l’effetto è questo”.

Tuttavia sia mercoledì sia giovedì abbiamo visto Casadei a bordo campo, intento a spronare i compagni e a dare indicazioni.
“Lui sarà con noi anche domenica ed è un ragazzo esemplare da questo punto di vista. La leadership però non si esercita solo nello spogliatoio, ma anche sul campo, con una parola per tutti, visto che si tratta del giocatore più esperto della squadra. Dovremo capire chi saremo senza di lui. L’ho detto in termini molto crudi ai ragazzi: senza Casadei dobbiamo dimostrare le nostre qualità”.

A parte l’assenza del romagnolo, quali sono i temi principali della gara contro Chieti? 
“Chieti ha un settore lunghi con giocatori come Soloperto e Shaw che sono temibilissimi. Molte loro vittorie sono legate alle percentuali al tiro da tre punti e su questo dovremo essere bravi. Ora sembra anche che siano destinati a reintegrare un giocatore come Glover, a maggior ragione diventano lunghi e profondi. Dopo di che dobbiamo fare la nostra partita e cercare di capire chi siamo noi senza Casadei”.

Nell’allenamento del giovedì l’abbiamo vista spronare la squadra a fare affidamento allo spirito di squadra per superare questo momento.
“Se abbiamo fatto questi risultati è perché ci siamo aiutati e messi a disposizione l’uno dell’altro. Ci siamo sacrificati e abbiamo lottato. Tutto questo è nato grazie anche all’entusiasmo che si è creato all’interno dell’ambiente. Io ho lanciato questa provocazione, dicendo ai ragazzi che non vedo l’entusiasmo di una settimana fa. Sicuramente c’è stato un evento negativo, ma dobbiamo metabolizzarlo in fretta e andare avanti”.

In attesa dell’arrivo di un sostituto, sembra evidente che toccherà ad Andreaus e Pipitone prendersi maggiori responsabilità.
“Sicuramente, anche se Pipitone fatica a giocare in coppia con Benfatto, è più probabile che lo faccia Andreaus. Proveremo anche soluzioni alternative”.

E’ credibile pensare anche a un quintetto “piccolo” per sfruttare il tiro dal perimetro?
“No, perché perdiamo fisicità, perdiamo atletismo. Però vediamo, in certi momenti è qualcosa a cui possiamo pensare”.

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