Altra sfida al vertice domenica PalaMIT2B, dove la Mobyt affronterà l’Assigeco Casalpusterlengo. Una vittoria, per Ferrara, significherebbe il primo posto in solitudine, mentre, in caso di sconfitta, tutte le quattro inseguitrici avrebbero l’opportunità di impattare i biancoazzurri in prima posizione. Frequentante il campionato di DNA anche l’anno sportivo scorso (2-0 per la compagine lombarda contro i biancazzurri), Casalpusterlengo ha disputato una stagione stellare, coronata dalla conquista dei playoff per la promozione in LegaDue (seguita dalla sconfitta con un “cappotto” di 3-0 dalla Manital Torino, poi promossa).
Quest’anno la squadra è stata costruita, su volontà di patron Curioni, per mettere in vetrina uno dei migliori settori giovanili italiani, con i vari Vencato, Donzelli e Rossato, tutti nel giro delle Nazionali giovanili, che avranno tanto spazio e dovranno dimostrare di meritarselo, ma intorno a loro l’esperienza di giocatori in grado di guidarli e sorreggerli nelle difficoltà, come i confermati Ricci e capitan Chiumenti, ma soprattutto Masoni. Per quanto riguarda i due visti per extracomunitari a disposizione della squadre di Silver, l’Assigeco ha optato per un americano alla sua prima esperienza da pro (Aronhalt) dopo gli anni di college e per il cubano Sant-Roos, altro prodotto di grande rilievo del “campus” casalino, l’anno scorso in prestito in Germania.
Di grande livello anche il coach rossoblu, Andrea Zanchi, confermato dopo l’ottima stagione precedente. Veneziano di nascita, ha una grande esperienza iniziata per cinque anni nel vivaio del Lido di Venezia e sette nella Reyer prima di passare a Porto San Giorgio, quattro stagioni, e proseguire a Jesi, come responsabile del settore giovanile e assistente prima e “head coach” dal 1999, dove è rimasto per ben sei stagioni, intervallate da varie esperienze esterne: Siena (2000), Latina (2005-2008) e Omegna (2009-2011). Grande conoscitore di basket, soprattutto a livello giovanile, coach Zanchi avrà, quest’anno, l’opportunità di fare ciò che gli riesce meglio, cioè far crescere tanti giovani di ottime speranze.
IL ROSTER
6.Luca Vencato (1995, playmaker, 190 cm): primo anno “vero” in prima squadra per il giovane Vencato, prodotto del vivaio rossoblù e impegnato già da anni con le varie Nazionali Giovanili di categoria (reduce dai mondiali Under 18 di quest’estate, giocati in Lettonia). Playmaker dalle grandi doti fisiche, è alto 1.90, è un grande realizzatore sia in penetrazione sia al tiro piazzato, avendo ottime percentuali (59,3%) che gli permettono di essere utilizzato anche come guardia tiratrice. In queste prime 11 partite dell’anno ha già collezionato 5,7 punti e 2,5 assist a gara.
7.Alberto Chiumenti (1987, ala grande, 202 cm): grande riconferma di quest’anno, Alberto giocherà la sua quarta stagione con la formazione rossoblu, di cui è anche capitano. Cresciuto nelle giovanili della Fortitudo Bologna, ha avuto l’opportunità di allenarsi con campioni del calibro di Basile, Belinelli e Mancinelli, per citarne alcuni. Nel 2007 fa la sua prima esperienza da pro a Vigevano (B1), per poi passare l’anno successivo a Latina, dove si guadagna la promozione in LegaDue. Habitué delle Nazionali Giovanili, nel 2008 conquista il bronzo agli Europei Under 20. Chiumenti è un lungo molto dinamico e veloce, capace di correre bene il campo e alternare, in attacco, soluzioni interne, dove riesce a sfruttare le sue lunghe leve, a un gioco fronte a canestro e non disdegna neanche il tiro dai 3 punti, mentre in difesa fa della grinta il suo punto forte. Quest’anno ha cominciato la stagione in maniera sontuosa, facendo registrare 15,9 punti e 7,6 rimbalzi di media a partita.
8.Giampaolo Ricci (1991, ala grande, 200 cm): nato a Chieti, ha cominciato a giocare a pallacanestro nella sua città natale, prima di passare, per gli ultimi anni, alla prestigiosa Stella Azzurra di Roma (stessa società da cui è uscito un certo Andrea Bargnani), dove è stato protagonista sia con l’Under 19 sia con la prima squadra (B Dilettanti). Da sempre nel giro delle Nazionali Giovanili (Under 19 e Under 20, con cui ha disputato gli Europei di Bilbao), ha cominciato la sua carriera da professionista proprio nell’Assigeco, dalla quale è stato riconfermato per la terza stagione consecutiva (10 punti e 8,2 rimbalzi di media nella stagione scorsa). E’ un lungo capace di correre bene il campo sia in attacco che in difesa (la Stella Azzurra è conosciuta per fare molto pressing a tutto campo e tanto contropiede), ed è un ottimo rimbalzista, come si può vedere dalle cifre di queste prime partite, 10,4 punti e 4,9 rimbalzi di media (ne ha giocate solo 9 a causa di un virus che l’ha tenuto fuori dal parquet).
10.Filippo Masoni (1982, playmaker, 190 cm): altro ex ferrarese di questa Adecco Silver, quest’anno scende di categoria dopo aver militato per tantissime stagioni nella vecchia LegaDue (ultima stagione come capitano dell’Andrea Costa Imola da 3,3 punti, 2 rimbalzi e 2 assist di media). Nato e cresciuto cestisticamente a Reggio Emilia, con la quale debutta anche in prima squadra, per trovare posto sul parquet, tuttavia, il futuro ingegnere è costretto a prendere in mano la valigia e spostarsi a Patti. Ben presto, però, Filippo ritrova la LegaDue prima con la maglia di Ferrara (con la quale conquista anche la promozione in Serie A) poi con la stessa Reggio e infine con Imola, nella quale è rimasto fino alla scorsa stagione. Grande conoscitore di pallacanestro, Masoni è un playmaker fortissimo e soprattutto molto tenace a livello difensivo (in grado di tenere anche play americani molto più dotati atleticamente di lui) e capace di prendere quasi sempre la scelta migliore in attacco, quest’anno sarà suo il compito di prendere sotto l’ala protettrice e far crescere con la sua grande esperienza, i tanti giovani a disposizione dell’Assigeco, uno su tutti il play Vencato.
11.Andrea Quarisa (1992, centro, 204 cm): cresciuto nelle giovanili della Benetton Treviso, con la quale ha vinto tre scudetti nazionali, ha già all’attivo anche tre stagioni da professionista in DNA (due a Latina e una ad Agrigento) in cui ha raggiunto i playoff ogni anno. E’ un “5” nel vero senso della parola, capace di dare solidità e fisicità, il giocatore ideale per completare il pacchetto lunghi con Chiumenti e Ricci.
12.Riccardo Rossato (1996, playmaker/guardia, 189 cm): anche lui prodotto della cantera rossoblu, quest’anno ha l’opportunità di giocare tra i “grandi” (in senso anagrafico). Reduce da un’estate strepitosa, coronata con la convocazione nella rappresentativa nazionale al torneo di 3vs3 svoltosi in Indonesia.
13.Howard Sant-Roos (CUB, 1991, ala grande, 200 cm): giovane cubano, cresciuto nei playground dell’Avana insieme al padre (ex nazionale cubana) e agli zii, i suoi insegnanti di pallacanestro. Tre anni fa è stato notato dallo staff dell’Assigeco, mentre giocava a Bernareggio, che l’ha contattato per tesserarlo con la squadra di C2, la Quaccini Oltrebasket. La “autoretrocessione” dell’Assigeco in Dna, categoria riservata ai soli giocatori italiani, impedisce a Sant-Roos di indossare il rossoblu. Il giovane viene allora mandato a Braunschweig (Lega 2 tedesca), città del nord della Germania vicina ad Hannover dove è anche stato incluso più volte nel roster della prima squadra (20,3 punti, 6 rimbalzi, 4 assist di media). Quest’anno, finalmente, grazie alla “rivoluzione” attuata dalla LegaDue, il giovane cubano può entrare a far parte ufficialmente del roster dell’Assigeco (vero trascinatore nelle giornate appena trascorse, con 13,9 punti, 7,6 rimbalzi e 4,1 assist). Attira l’attenzione degli osservatori a stelle e strisce e l’estate scorsa rischia il salto senza rete oltre l’Atlantico. L’NBA gli fa l’occhiolino e solo per poco non riesce l’aggancio per proporlo alla fantastica platea americana, ma sono i casalini a spuntarla. Grande atleta, è un ottimo giocatore spalle a canestro dove “mangia” facilmente, difensori disattenti e meno dotati fisicamente di lui.
15.Daniel Donzelli (1996, ala piccola/ala grande, 200 cm): ultimo tra gli under provenienti dal campus di Casalpusterlengo, è reduce dall’esperienza dei Mondiali di categoria con la Nazionale Under 18. In questa stagione già 9 presenze per il giovane nativo di Cremona, nelle quali ha fatto registrare 2,3 punti e 1 rimbalzo di media.
17.Daniele Bonessio (1988, guardia/ala piccola, 199 cm): nato a Roma, quartiere Garbatella, segue ben presto le orme della mamma e della sorella dedicandosi al basket, nel settore giovanile della Città Futura Roma prima di passare al Pool Eurobasket. Dopo aver messo in mostra il proprio talento alle finali nazionali Allievi (“high” di 42 punti alla Scavolini), approda alla Virtus (dal 2004 al 2006), dove conquista qualche apparizione in Serie A con esordio a 16 anni a fianco di Sconochini, Edney e Tonolli. Un giocatore così non può non attirare l’interesse dello staff tecnico della Fip, che lo convoca regolarmente nelle Nazionali giovanili Under 16, 18 e 20, con una puntata nel 2009 alle Universiadi di Belgrado sotto la guida del tecnico reggino Giovanni Benedetto (ora a Matera). I passaggi fra i “grandi” a Imola (gran campionato in LegaDue), Jesi (stagione nella quale vince la Coppa Italia di legaDue) e poi Ostuni (2008/2009) in Dna gli permettono di dare spazio al proprio talento rifinendo esperienza, fisico, tattica e letture di gioco: Bonessio riesce a essere decisivo sul perimetro e all’ombra del canestro. Nel 2009 arriva la chiamata di Barcellona Pozzo di Gotto, dove rimarrà fino al 2012 e riuscirà pure a festeggiare una promozione dalla DNA (2009/2010) alla LegaDue. L’ultima stagione la passa a Bari, sempre in DNA, con cui gioca una stagione da 11,1 punti (43% da tre punti) e 7 rimbalzi in 33 minuti di media. Arcigno difensore e abile tiratore, corrisponde appieno alle esigenze della società: giocatori che possono ricoprire due o tre ruoli. Da lui, che vanta esperienze maturate in categoria superiore, ci si aspetta molto: buona spinta ai risultati della squadra, buon apporto alla formazione di un gruppo omogeneo e compatto (9 punti e 5,6 rimbalzi quest’anno).
22.Logan Aronhalt (USA, 1989, guardia, 190 cm): nativo dell’Ohio, esce dai Terrapins di Maryland, college di Division I dell’NCAA, dove ha giocato la stagione da senior dopo i primi tre anni passati ad Albany, altro ateneo di Division I, parte dei quali caratterizzati da infortuni ai piedi. Nell’ultimo anno ha chiuso con 6.1 punti segnati (con il 43 per cento da tre) più 1.7 rimbalzi in 14.2 minuti giocati di media in 38 partite fino alle semifinali NIT. Dotato di ottimo tiro da fuori (53% da due e 32% da tre quest’anno) e grandi capacità difensive, è un elemento capace di giocare con e senza palla aprendosi spazio in palleggio per creare opportunità di tiro o girare palla per i compagni, tutte caratteristiche fortemente volute dalla dirigenza casalina. Quest’anno ha già ampiamente dimostrato di essere una pedina importante nella scacchiera di coach Zanchi, segnando 10,7 punti e 2,9 rimbalzi, con grandi picchi di rendimento nei momenti di maggiore difficoltà della squadra.