Il ruggito di Laion per spaventare la Luparense: Abbiamo fame di vittorie

A quasi un mese dall’ultima giornata giocata nel campionato di Serie A di calcio a 5, ecco che torniamo a parlare di futsal nostrano. Pausa doverosa per permettere alla Nazionale di Roberto Menichelli di raggiungere il prestigiosissimo traguardo ad Anversa: gli azzurri sono riusciti a tornare dal Belgio con il secondo titolo di campioni d’Europa della loro storia, battendo in finale la Russia con il punteggio di 3-1. Un successo sudatissimo ma meritato dalla nostra selezione, ed è quasi un peccato che ci sia solo una settimana di tempo per gustarselo fino in fondo in quanto è inevitabile rituffarsi nuovamente a capofitto nel vasto mare del campionato, ricco di correnti imprevedibili che chissà dove porteranno il Kaos Futsal di Leopoldo Capurso. Se alla deriva o alla precisa destinazione che Laion e compagni si sono prefissati di raggiungere.

Il portiere italo-brasiliano è uno dei punti di forza della società estense. Con le sue parate è stato decisivo nella prima vittoria casalinga della stagione, raccolta contro il Pescara di Patriarca, ed è proprio da quel match che il Kaos deve ripartire per continuare a risalire la classifica. Alla ripresa, subito una difficilissima trasferta nella tana dell’Alter Ego Luparense, squadra mai battuta nei tre precedenti stagionali tra Serie A e Winter Cup, ma l’estremo difensore estense punta al colpaccio domenica in Veneto.

Laion, domenica si torna a fare sul serio. Avete ricaricato le pile?
“Sì, decisamente. Abbiamo avuto una settimana per staccare la spina ma poi siamo tornati a lavorare con la voglia di raggiungere i nostri obiettivi. Ci stiamo allenando al 100% da settimane pensando solamente alla Luparense. La vittoria contro il Pescara ci ha aiutato moralmente ed ora tutto l’ambiente è più soddisfatto e rilassato, ma sappiamo tutti alla perfezione che il difficile deve ancora venire e noi sudiamo per toglierci tante soddisfazioni”.

Subito Luparense, poi due match casalinghi contro Lazio e Marca. Il cammino del Kaos si deciderà già in queste tre partite?
“Intanto pensiamo partita per partita. L’importante è avere fiducia nei nostri mezzi e noi ora siamo consapevoli di quello che possiamo dare. Solo stando uniti riusciremo a tornare a casa da Piombino Dese con tre punti. Bisogna sempre lavorare con i piedi per terra, con tanta umiltà, solo così i risultati arriveranno. Massima concentrazione e pochi errori, questo è quello che serve per vincere contro la Luparense. Poi affronteremo Lazio e Marca in casa ed è innegabile che conquistare nove punti in queste tre partite sarebbe una boccata d’ossigeno non indifferente per il nostro campionato”.

Poi ci sarà anche la Coppa Italia a marzo. E’ un pensiero che vi gira già per la testa?
“Averla raggiunta è stata una soddisfazione enorme per noi e per la società, è la prima volta per questo club. Poterla giocare è già un grandissimo traguardo, ma non vogliamo assolutamente fermarci qui. Vogliamo migliorare, giorno dopo giorno, perchè l’importante non è semplicemente partecipare”.

Tornando alla Luparense, sembra essere la vostra bestia nera. Domenica sarà la volta buona per batterla?
“I precedenti contano fino a un certo punto. Sappiamo che sarà una gara difficile, in campionato abbiamo già perso all’andata e in Winter Cup ci hanno superati due volte. Hanno una rosa di notevole qualità, ma ogni partita è una storia a sé, andiamo là a giocarci il tutto per tutto senza nulla da perdere perché l’importante è tornare a Ferrara con in tasca punti preziosi per la classifica del Kaos”.

In Veneto incontrerai, tra gli altri, Honorio, Ercolessi e Merli, tre neocampioni d’Europa. Come hai vissuto il torneo, te che hai anche indossato la maglia della Nazionale in passato?
“E’ stata una grandissima gioia, una cavalcata inarrestabile. L’Italia ha regalato tanta gioia agli appassionati di questo sport, che sicuramente meriterebbe maggior considerazione per i risultati che sta raggiungendo in ambito internazionale. Non sentiamo parlare spesso del calcio a 5 e questo mi lascia un po’ perplesso. Ma la nostra selezione ha ricevuto gli in bocca al lupo di Buffon e Cannavaro, quindi vuol dire che qualcosa contiamo anche noi, no? La vittoria in Belgio è un passo importante per il nostro lavoro, soprattutto per come è arrivata”.

E sull’impiego di tanti italo-brasiliani? In questi giorni i pareri sono stati piuttosto discordanti a riguardo.
“Le critiche che sono piovute sulla squadra dopo la sconfitta contro la Slovenia ci ha rattristato tutti. C’è chi ha detto addirittura che mancavano le giuste motivazioni negli oriundi. Invece gli azzurri hanno dimostrato che chi indossa quella maglia dà sempre l’anima, dal primo all’ultimo secondo, senza mai risparmiarsi. Noi brasiliani abbiamo portato all’Italia quell’allegria che forse mancava, creando un mix vincente, ed è questo che ci ha fatti diventare campioni d’Europa. Quando giochi per l’Italia la voglia di vincere non ti manca di certo. I criticoni hanno parlato, i giocatori invece hanno vinto sul campo. E’ giusto festeggiare gli amici che hanno vinto e che sono entrati di diritto nella storia del calcio a 5, sono contentissimo per loro e per questo Paese, che mi dà la possibilità di vivere e lavorare”. E, magari, anche di indossare la maglia della Nazionale.

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