Venerdì la Mobyt sarà impegnata sul parquet della fiera di Rimini per giocare il primo turno della Adecco Cup 2014, premio inaspettato ad inizio anno, ma che è diventato realtà dopo lo strepitoso girone d’andata giocato dai biancazzurri. Come dichiarato da coach Furlani e da alcuni giocatori in settimana, la squadra scenderà in campo per giocare la sua partita, nel pieno spirito della competizione, ma con l’attenzione pienamente rivolta al campionato in corso, anche perché la prima sfida, vede i ragazzi impegnati contro una grande squadra quale è la Manital Torino. Andiamo a dare una sbirciatina più da vicino a questa squadra: la PMS Torino, vincitrice dello scorso campionato di DNA (la nuova LegaDue Silver), è un team molto solido, sia a livello di roster che di staff tecnico, come dimostra il fatto che, pur essendo una debuttante in Gold, occupa la seconda posizione in classifica, dietro solamente di una vittoria alla capolista Aquila Basket Trento.
Il mercato estivo della società piemontese è stato altamente ambizioso, con l’inserimento in roster di giocatori esperti in tutti i reparti: Valerio Amoroso per quanto riguarda i lunghi; il talentuoso Chessa come playmaker; il play Ronald Steele, infortunatosi subito ad inizio campionato, ma ampiamente rientrato a regime. L’inizio del campionato, non ha di certo fermato le smanie di mercato della squadra di Torino che, anzi, è proprio in questo periodo che la società ha messo a segno i colpi migliori: la guardia americana Tim Bowers, arrivato in sostituzione del serbo Stojkov e, soprattutto, il capitano fuori campo della Nazionale italiana agli Europei 2013 Stefano Mancinelli.
Per quanto riguarda lo staff tecnico, invece, come già detto prima, anch’esso è di altissimo livello, a partire dall’head coach,ossia Stefano Pillastrini. Per chi non lo conoscesse, Pillastrini è stato allenatore della Nazionale Under 18 e di molte delle società più blasonate della pallacanestro italiana. Ha conquistato tre promozioni dalla LegaDue alla Serie A (Montecatini, Montegranaro, Varese) e tre dalla B1 alla LegaDue (Montegranaro, Cervia e proprio Torino). Ha allenato in Eurolega con la Scavolini venendo eliminato alle Top 16; ha addirittura conquistato un posto in Supraleague (la competizione internazionale curata dalla FIBA, dopo aver perso il marchio Euroleague a favore della ULEB) fino ad arrivare ai quarti di finale. Insomma una carriera di tutto rispetto per un’allenatore a cui tutto il mondo della pallacanestro italiana deve qualcosa, che tutti vorrebbero avere per i clinic e che ha ottenuto, e sta continuando a ottenere, risultati importantissimi.
IL ROSTER (media punti, media rimbalzi, media assist)
6.Stefano Mancinelli (1983, ala grande/ala piccola, 203 cm. 15,0 pti; 5,8 rim; 2,9 ass): Chi di voi non conosce Stefano Mancinelli? Su le mani! Bene, coloro che non hanno alzato la mano possono anche interrompere qui la lettura. Ovviamente si scherza, ma Mancinelli rimane una figura cardine del basket italiano negli ultimi dieci anni, che ha vestito maglie davvero prestigiose. Quella della Fortitudo Bologna in primis, dove, in coppia con l’ora San Antonio Spurs Marco Belinelli, ha vinto l’ultimo scudetto della compagine bolognese prima del fallimento; poi l’Armani Jeans Milano dove nella sua prima stagione non ha di certo brillato, mettendosi in mostra solo al suo secondo anno con la compagine milanese, passando per la Pallacanestro Cantù (2013) prima di arrivare, l’estate scorsa, a Torino. Grande protagonista anche con la maglia della Nazionale, ha vinto un bronzo ai Giochi Del Mediterraneo Juniores nel 2001 e, oltre ad aver partecipato a diverse competizioni “senior”, ha addirittura ricoperto il ruolo di capitano negli ultimi Europei in Slovenia ai quali, però, non ha partecipato. Mancinelli è un giocatore molto versatile, che può essere utilizzato a seconda delle necessità, nei ruoli di ala piccola (a causa della sua capacità di tiratore e di saper mettere la palla per terra) e ala grande, grazie alle sue doti fisiche che gli permettono di difendere anche contro giocatori più grossi di lui. Forse, a causa dei diversi infortuni che hanno costellato la sua carriera, può cedere un po’ sulla freschezza e sulla vitalità, ma è una grande arma in più sul punto di vista dell’esperienza.
9.Marco Evangelisti (1984, guardia/ala piccola, 198 cm. 10,6 pti; 2,1 rim; 1,1 ass): Alla sua seconda stagione in maglia gialloblu, quest’anno ha ereditato la fascia di capitano da Davide Parente, partito alla volta di Treviso. Marco ha compiuto tutta la trafila delle giovanili a San Giovanni Valdarno in Serie C, prima di firmare il suo primo vero contratto a Rieti, con la quale ottiene subito una promozione in LegaDue. Nella stagione successiva la società siciliana lo manda a farsi le ossa nella squadra del College Italia dell’Aeronautica Militare, militante nel campionato di B1, nella quale conquista il titolo di Campiona d’Italia Under 21. Nel 2005 torna a Rieti e finalmente debutta in LegaDue, ma è in B d’Eccellenza che rivela tutte le sue qualità: prima a Ribera, poi ad Osimo, a Siena con la Virtus, Barcellona e Trapani (conquistando un’altra promozione), fino ad arrivare, nel 2012, a Torino. “Bomber di razza”, come si suol dire nell’ambiente, è un esterno con spiccate doti offensive, capace a tirare da fuori ma anche a cercare conclusioni in avvicinamento, dotato di buona tecnica, esperto nonostante l’età. Nonostante un fisico filiforme, riesce a reggere bene i contatti sia in attacco che in difesa: quest’ultimo aspetto del gioco è stato curato con particolare attenzione da coach Pillastrini, che ha reso Evangelisti un giocatore ulteriormente completo.
11.Loranzo Baldasso (1995, playmaker/guardia, 190 cm. 2,9 pti; 0,1 rim; 0 ass): Il giovane della squadra. Nato e cresciuto a Torino, ha fatto la trafila delle giovanili proprio nel vivaio della PMS e, grazie ai meriti acquisiti sul campo, si è guadagnato un posto da “decimo” in prima squadra per il secondo anno consecutivo. Grande notizia, quest’estate per il giovane Lorenzo, che ha ricevuto la seconda chiamata della Nazionale Under 18 (in precedenza era stato convocato in Under 16) per disputare i Campionati Europei di categoria, fermandosi, però, solo alla fase a gironi.
12.Daniele Sandri (1990, guardia/ala piccola, 197 cm. 5,9 pti; 4,5 rim; 0,9 ass): Atleta trevigiano, ha militato nel settore giovanile della sua città conquistando due Scudetti (2007 e 2009), prima di guadagnarsi l’ambito posto di under in prima squadra, nel 2005, occupandolo per ben cinque stagioni e togliendosi anche la soddisfazione della vittoria di una Coppa Italia nel 2007. Nel 2010 viene mandato a rodaggio in quel di Castelletto Ticino (DNA) dove gioca un’ottima stagione, prima di ritornare, l’anno successivo, alla corte di Sasha Djordevic in quel di Treviso. Arriva a Torino nella scorsa stagione e contribuisce in prima persona alla conquista della promozione, guadagnandosi di diritto la conferma per quest’anno. Giocatore di ottima fattura e dotato di grande tecnica, è un esterno che preferisce giocare di fisico contro gli avversari, non essendo un grande tiratore piazzato, ma bravissimo a trovare il varco in attacco o ad arrestarsi e tirare in movimento.
13.Valerio Amoroso (1980, ala grande/centro, 204 cm. 16,7 pti; 7,5 rim; 2,0 ass): Vero colpo del mercato estivo per Torino, Valerio è un giocatore molto importante per questa squadra; un uomo in grado di essere un vero trascinatore sia sul campo sia fuori, efficacissimo collante per lo spogliatoio. Cresciuto cestisticamente nella sua città, San Sebastiano al Vesuvio, firma il suo primo vero contratto da professionista con Roseto, compiendo il suo esordio sia in A2 che in A1. Nel 2002 torna in LegaDue con la maglia di Scafati con la quale giocherà due anni, prima di passare a Montegranaro, dove dimostra tutto il suo grande talento guadagnando la seconda promozione nella massima serie (2006) ed entrando di diritto nel giro della Nazionale. Da questo momento Valerio giocherà sempre con squadre di Serie A, passando da Teramo, Bologna (Virtus) e Pesaro, fino alla scorsa estate quando ha firmato il contratto all’ombra della Mole Antonelliana. È un giocatore estremamente importante nell’economia della squadra, un vero leone con un’innata capacità di stare in campo, come dimostrano le sue cifre tutt’altro che scarse di quest’anno.
18.Jakub Wojciechowski (1990, centro, 214 cm. 10,0 pti; 5,3 rim; 0,7 ass): Anche lui confermato dalla passata stagione, è un pivot polacco (di formazione italiana essendo cresciuto nella cantera della Benetton Treviso) di ben 214 centimetri che, nonostante la sua mole mastodontica riesce a muoversi con una fluidità impressionante. Dotato di fondamentali ottimi, è capace di giocare sia vicino a canestro, sfruttando tutto i suoi centimetri, sia lontano da canestro, fronteggiando l’avversario mettendo palla per terra. Ormai veterano dei campionati della nostra nazione, ha giocato diverse stagioni in Serie A con la maglia della Benetton, e della Enel Brindisi, prima di sposare il progetto della PMS Torino nell’estate 2012, centrando subito la promozione.
21.Simone Zanotti (1992, ala grande/centro, 206 cm. 2,0 pti; 1,0 rim; 0 ass): Giovane prodotto del settore giovanile di Piossacco prima e di Reggio Emilia poi, dopo una buonissima passata stagione giocata a Lucca (DNA), quest’anno avrà l’opportunità di crescere sotto la guida di un coach come Pillastrini, famoso da sempre per puntare sui giovani, ma soprattutto accanto a Valerio Amoroso, un pivot scafato per cui si può solo provare ammirazione, soprattutto se si è un suo campano e pari ruolo. Un’annata speciale e molto importante per Simone, in cui sta avendo l’opportunità di far parte di un gruppo di altissimo livello e di affrontare un campionato interessante come la LegaDue Gold.
22.Ronald Steele (1986, playmaker/guardia, 187 cm. 8,9 pti; 2,3 rim; 3,1 ass): Playmaker uscito dalla University of Alabama dove ha tenuto alto il nome dei Crimson Tide, ha già avuto precedenti esperienze con il basket del vecchio continente, avendo giocato per due stagioni tra Israele e Turchia ed un annata, quella precedente, in Serie A italiana con la maglia della Sutor Montegranaro, al fianco del nostro concittadino Valerio Mazzola. Grande conoscitore del gioco, capace di gestire al meglio i ritmi in attacco, Steele è un atleta completo, giusta via di mezzo tra il playmaker vecchio stampo e le più moderne combo guard. Quest’anno però la sua stagione non sta andando per il meglio, Steele è stato costretto ad una lunga pausa forzata ai box a causa di un problema muscolare che lo ha tenuto fermo per tutta la prima parte di campionato, facendolo rientrare in campo con quasi due mesi di ritardo da inizio stagione.
25.Tim Bowers (1982, guardia, 188 cm. 9,4 pti; 5,1 rim; 2,6 ass): Anche lui sceso di categoria durante l’estate (infatti nelle due stagioni precedenti ha indossato la maglia della Reyer Venezia), è un esterno molto versatile, in grado di dare il suo grande contributo sia in attacco che in difesa. Grande passatore, gioca a testa alta e in attacco non è una prima opzione, ma un giocatore di squadra. Eccelle in difesa, molto bravo in penetrazione e in campo aperto, può ricoprire più ruoli grazie alla sua duttilità. Ha esordito in NCAA con la maglia dei Bulldogs di Mississipi State e vi è rimasto per quattro stagioni, prima di unirsi agli Asheville Altitude partecipanti al campionato di NBDL. Nel 2005 arriva la sua prima esperienza fuori dal continente natale, più precisamente in Israele dove milita per quattro anni passando per il Maccabi Shmuel e per l’Hapoel di Gerusalemme. Nel 2009 ecco il suo arrivo in Italia per giocare con la maglia della Pepsi Caserta conquistando subito i play off e venendo eliminato in semifinale.
31.Lorenzo Gergati (1984, playmaker/guardia, 190 cm. 11,3 pti; 1,9 rim; 2,5 ass): Ultimo confermato dal gruppo dell’annata precedente, nonostante la sua età non di certo avanzata, ha una carriera di tutto rispetto alle spalle: due campionati di DNA vinti (con Brescia nel 2011 e con Torino l’anno scorso), un campionato di LegaDue vinto con la maglia della Pallacanestro Varese (sua città natale) e due stagioni in Serie A tra Varese e Biella. Anche quest’anno sta facendo vedere ottime cose in quel di Torino, dove molto spesso viene schierato come guardia da coach Pilastrini, ruolo che gli permettere di esprimere al meglio le sue enormi qualità, quali il tiro piazzato, sia dalla media che della lunga distanza, e la penetrazione in 1vs1 dal palleggio.