Impresa sfiorata per i biancazzurri, Trento deve sudare per guadagnare la finale

Impresa sfiorata per i biancazzurri di coach Furlani, che nella semifinale di Adecco Cup hanno conteso a Trento (capolista di Adecco Gold) la finale della competizione fino all’ultimo secondo, grazie a una prova di grandissima intensità e generosità.

Prima della palla a due il pronostico sembrava scontato, soprattutto considerando lo sforzo fisico e mentale richiesto il giorno prima contro la PMS Torino, aggravato ulteriormente dall’overtime. Ma Ferri e compagni hanno già dimostrato che ci vuole ben altro per fargli alzare bandiera bianca, e anche questa volta hanno venduto cara la pelle. L’inizio non è dei più entusiasmanti per i ragazzi di Furlani: 9-2 di parziale e primo timeout dopo un paio di minuti. Trento inizia in modo spumeggiante, con grande intensità consapevole che approcciarsi alla partita in modo rilassato può essere pericoloso. Ci pensa Benfatto a tenere a galla i suoi segnando ben 9 punti nel primo quarto, alternando giocate di tecnica sopraffina ad altre di pura potenza. Vedendo le difficoltà della sua difesa contro il massiccio pivot della Mobyt, Buscaglia toglie il centro atipico con cui aveva iniziato e inserisce Lechthaler, aumentando considerevolmente il tonnellaggio del marcatore diretto. Da segnalare anche la lezione di sportività che dà Ferrara a chi assiste alla partita: da un’incomprensione tra giocatori di Trento e terna arbitrale Mays ruba palla mentre gli altri pensavano fosse gioco fermo e va a segnare il più facile dei canestri. Timeout e Furlani va a parlare con il coach avversario. Al rientro in campo la difesa di Ferrara si Ferma e restituisce il canestro agli avversari tra lo stupore e gli applausi del palazzetto. Veramente un gesto inusuale ma apprezzatissimo. Il primo quarto si conclude 18-15, dieci minuti che confermano la voglia di Ferrara di non fare da sparring partner e di provare a sovvertire ancora una volta il pronostico. Al rientro in campo Ferrara alza ulteriormente l’intensità difensiva, forzando i 24 secondi e recuperando un pallone nelle prime due azioni. Trento, evidenetemente preoccupata dalle difficoltà incontrate nel mettere in atto il piano partita, perde sicurezza in attacco e si affida molto all’uno contro uno. Ferrara, malgrado le ampie rotazioni, rimane così attaccata alla partita senza allontanarsi oltre i 5 punti. Poi, con il rientro dei titolari e in particolare dell’asse Ferri-Benfatto, si riporta prima sul pareggio a 4” dalll’intervallo. Poi, grazie ad un monumentale Benfatto, trova addirittura il vantaggio. Trento si risveglia dal torpore cui la nostra difesa l’aveva costretta, e Pascolo segna 7 punti di fila che garantiscono ai trentini il vantaggio di 36-32 all’intervallo.

Inizio terzo quarto con Trento che tenta un nuovo strappo segnando un parziale di 4-0 con Ferrara in difficoltà, anche perché gli americani non riescono ad incidere. Jennings è la brutta copia del cecchino infallibile che aveva deciso la partita contro Torino, e Mays è ben contenuto dagli atletici esterni avversari. Con Baldi Rossi Trento arriva per la prima volta alla doppia cifra di vantaggio, quando mancano 7 minuti al termine del quarto. Grazie al solito Benfatto, padrone indiscusso del terzo quarto e del pitturato avversario, la Mobyt tampona il momento di difficoltà, ma Spizzichini frustrato dalle punitive scelte arbitrali nei suoi confronti, protesta e si fa fischiare il tecnico (che vale il 4° personale) e Trento allunga nuovamente. Ma le difficoltà non demoralizzano gli estensi, che ricompattano la difesa e forzano due palle perse avversarie per riportare la distanza a -4. Trento prova a rilanciare la fuga ancora una volta, ma grazie a capitan Ferri i biancazzurri ribattono colpo su colpo e il risultato, alla fine del quarto, è 48-52 per Trento. L’ultimo parziale si apre con il buon impatto di Bottioni che subisce tre falli di fila e tiene i suoi ad un solo possesso di distacco dalla lunetta.A 7′ dal termine Lechthaler si fa espellere dopo aver colpito Amici che, a onor del vero, lo aveva provocato, andando un po’ contro al bello spirito di competizione agguerrita ma onesta che si era instaurato. Per qualche minuto non segna più nessuno, fino a quando Ferri penetra e appoggia il canestro che vale il -1. Trento strappa ancora con Spangaro e Pascolo ma Ferri ricuce ogni volta con grande leadership. A metà quarto diventa un fattore l’esaurimento del bonus per entrambe le squadre. Inizialemte è Trento a giovarne portandosi dalla lunetta sul +6 a 2’47”. Ma alla lunga l’esperienza di Ferri e Amici permette di ripagare gli avversari con la stessa moneta e di tornare sul -2. Gli ultimi minuti sono un susseguirsi di emozioni: si arriva a 4” dal temine con Trento che la può chiudere, sempre dalla lunetta, portandosi sul +4. Ma il secondo libero è sbagliato e il rimbalzo lungo è preda di Ferri che serve Mays in contropiede. Il suo tiro allo scadere viene scoccato da poco oltre la metà campo e si infrange sul ferro e con esso le speranze di portare Trento all’overtime.

Aquila Basket Trento-Mobyt Ferrara 71-68
(18-15; 18-17; 16-16; 19-20)

Aquila Basket Trento: Triche 4, Pascolo 25, Baldi Rossi 7, Forray 8, Elder 16, Fiorito, Lechtaler 6, Spanghero 5. N.E.: Bailoni, Molinaro. All.: Buscaglia.

Mobyt Ferrara: Spizzichini 2, Ferri 15, Benfatto 21, Jennings 5, Mays 5, Bottioni 6, Amici 10, Andreaus 2, Pipitone 2. N.E.: Ghirelli. All: Furlani.

riepilogo tratto da fibalivestats.com

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