Alta tensione sull’asse Mantova-Ferrara alla vigilia di gara 3

Sono strascichi pesanti e su cui è difficile fare piena luce quelli che Mobyt e Dinamica si portano dietro da gara 2, giocata lunedì sera al PalaBAM. A fare da detonatore, in una sfida già di suo spigolosa e particolarmente sentita dalle tifoserie, ci ha pensato un episodio particolarmente controverso, legato a un diverbio tra giocatori nel finale di partita. Protagonisti da un lato il biancazzurro Alessandro Amici, dall’altro Ramon Clemente e Johndre Jefferson, americani della Dinamica.

Tutto ha inizio a poco più di due minuti dal termine, quando Jefferson si esibisce in una spettacolare schiacciata sulla testa di Amici e finisce col fare un gesto non proprio signorile nei confronti del giocatore di Ferrara. Gli arbitri non se ne avvedono e Amici reagisce, apostrofando l’avversario col termine inglese “Monkey”, ossia “Scimmia”. Un epiteto pesante e ingiustificabile, che lascia spazio a pochi equivoci. La partita finisce con la vittoria di Mantova e con la tensione che rimane alta, come testimoniano gli avvenimenti negli spogliatoi, riportati da un esauriente articolo apparso oggi sull’edizione online de La Nuova Ferrara:

“[…] Terminate le interviste, a un certo punto dalla zona spogliatoi si sentono arrivare delle urla. Alcuni dei giocatori della Mobyt sono ancora all’interno dello spogliatoio, fra cui Amici e Mays, mentre Jennings è sotto la doccia. Altri già hanno lasciato l’impianto. A quel punto Clemente, indiavolato, e Jefferson sarebbero entrati nello spogliatoio biancazzurro (cosa che a coach Adriano Furlani certamente non è andata giù) cercando di regolare i conti con Amici: non sarebbero venuti alle mani per pochissimo, anche grazie all’intervento degli americani di Ferrara e di Losi“.

Lo stessa ricostruzione riporta come una volta placati gli animi ci sarebbero state le scuse e i chiarimenti tra i giocatori. Ma la rabbia evidentemente è difficile da sbollire e così in tardissima serata, con le squadre ormai lontane dal PalaBAM, arriva anche un post su Facebook di Ramon Clemente (poi cancellato), riferito proprio all’episodio incriminato:

screen clemente

Traduzione: “Amo profondamente il gioco del basket, ma una cosa che non posso tollerare è che un giocatore – o chiunque altro – possa chiamare ‘scimmia’ un mio compagno di squadra solo perché è di colore. Non mi importa delle conseguenze che subirò in relazione alle mie azioni dopo la partita di stasera. Non tollero queste ‘stronzate’ razziste, sono orgoglioso di essere un uomo di colore e non permetterò a nessuno di avere qualcosa da dire a riguardo come se nulla fosse. La schiavitù e la segregazione sono finite e non tollererò questa merda in nessun modo. Sono nero, orgoglioso di esserlo, rispettatemi“.

Una presa di posizione particolarmente dura, che non è passata inosservata, ma che non ha innescato ulteriori repliche, né sul fronte mantovano, né su quello ferrarese. Anzi, la cancellazione del post dalla pagina Facebook di Clemente sembrava suggerire la volontà di calmare le acque.

Fino a oggi, vigilia di un’importante gara 3 al PalaMIT2B. Infatti nel tardo pomeriggio è comparso sul sito ufficiale della Dinamica Mantova un comunicato che torna sull’accaduto e in cui vengono chieste delle scuse ufficiali ai giocatori coinvolti:

Noi giocatori della Pallacanestro Mantovana, in quanto fortemente colpiti e scossi da quanto successo durante la partita di lunedì scorso, desideriamo esprimere la vicinanza ai nostri compagni Johndre e Ramon. I giocatori sono abituati ai contatti duri, a scambi verbali e provocazioni anche accese in campo, e tutti sanno come difendere e supportare i propri compagni. Ma i momenti di tensione a fine partita, che comunque ci sentiamo di criticare, sono stati figli di un’offesa che è impossibile da giustificare. Esiste un limite, oltremodo conosciuto e condiviso da chi vive a contatto con giocatori di provenienze diverse e, soprattutto, di culture diverse. Le provocazioni non possono mai sconfinare nell’offesa razziale e nella denigrazione. Queste degenerazioni sono inaccettabili nella vita quotidiana e, a maggior ragione, non permettiamo e perdoniamo che accadano sul campo e nello sport in genere. Crediamo che valori quali lealtà, rispetto, sana rivalità e onore siano fondamentali nello sport, e per questo, insieme ai nostri compagni Johndre e Ramon, andremo oltre, uniti, da squadra, come abbiamo sempre fatto aldilà di qualsiasi risultato sportivo. Conosciamo bene la società, i giocatori e tutto l’ambiente ferrarese e per questo vogliamo pensare che si sia trattato di un episodio avventato, isolato e non voluto e che siano solidali con noi nel dispiacere e nelle scuse verso i nostri compagni”.

Poche ore dopo è giunta la replica da Ferrara: “Noi giocatori e staff della Mobyt Ferrara, appreso il contenuto del comunicato stampa diramato dalla Soc. Pallacanestro Mantovana, ci teniamo a sottolineare che condividiamo il richiamo ai valori della lealtà sportiva espressi dai colleghi della Dinamica, e nel contempo ribadiamo le scuse a Johndre già formulate subito dopo l’accaduto e ribadite successivamente, nonché accettate da Ramon con una pubblica stretta di mano“.

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