I’m Troy Huff, nice to meet you: primo impatto con Ferrara per l’americano

Tutto è ormai pronto, in casa Mobyt, per iniziare la nuova stagione cestistica. Domani si apriranno le danze con il primo vero raduno di tutti i ragazzi alla corte dei coach Furlani e Seravalli; oggi pomeriggio gli ultimi convenevoli, ovvero la presentazione del nuovo arrivato in biancoazzurro: Troy Huff. Arrivato questo pomeriggio dal suo natale Wisconsin insieme alla fidanzata, tempo della visite di routine e subito è stato presentato ai giornalisti ferraresi. Ragazzo piuttosto timido, visibilmente provato dal lungo viaggio e dalla mancanza di riposo, si è però sottoposto alle domande dei giornalisti con grande serietà e disponibilità.

È il ds Pulidori a fare gli onori di casa introducendo la conversazione parlando delle qualità tecniche e personali del giocatore: “La scelta di puntare su Troy è derivata dalla nuova linea che la squadra si vuole dare quest’anno. Ovvero un roster più dinamico rispetto all’anno scorso, con atleti che possano giocare di più sul piano atletico e della corsa. Huff è un giocatore molto eclettico, che grazie alle sue doti può giocare in due ruoli indifferentemente, quello di 3 e di 4. Ora il nostro compito principale, come società, sarà fare il massimo per metterlo in condizione di ambientarsi e fare bene nel corso dell’anno. È un rookie e ci sarà da lavorare su questo piano, ma non abbiamo timore di questo, ci siamo abituati. Il gruppo ormai confermato di italiani è ottimo nell’integrare i nuovi arrivati. Tutti quelli con cui abbiamo parlato ci hanno detto che è un ottimo ragazzo, sia dentro sia fuori dal campo; una bella persona con molta voglia di lavorare.”

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A seguito di questa breve introduzione, il giocatore da North Dakota College ha risposto ad alcune domande fatte dai presenti.

Guardando i video delle tue prestazioni tutti abbiamo potuto constatare il tuo primo passo bruciante dal palleggio, piuttosto complicato da difendere, e le tue grandi doti in fase di trattamento di palla.
“Assolutamente, sono le cose che mi vengono meglio in campo e per questo sono stato utilizzato molto durante i miei anni di college. Il coach di North Dakota (Saul Phillips, ndr), infatti, voleva da noi un gioco veloce e magari che prendessimo un tiro nei primi 10 secondi dell’azione. Fortunatamente, date le mie capacità atletiche, il coach ha creduto molto in me”.

Parlando di basket italiano, conosci già il nostro campionato o più in generale, la pallacanestro europea?
“In realtà conosco davvero poco di questo ambiente; la maggior parte delle cose sarà una novità per me. Mi devo abituare al gioco ed alle regole di questo campionato, sperando che non siano così troppo diverse da quelle a cui sono sempre stato abituato.”

Conosci o hai conosciuto qualcuno che ha giocato in Europa?
“Sì, un ex giocatore di South Dakota con cui ho parlato ha preso parte a diversi campionati europei, passando anche per l’Italia, ma purtroppo non ricordo la città di cui è stato ospite”.

Fuori dal campo, che persona è Troy Huff?
“Sono un ragazzo semplice a tranquillo, a cui piace rilassarsi e passare il tempo con la famiglia, a cui do una grande importanza, e con gli amici. Non vedo l’ora, infatti, di conoscere i miei compagni di squadra con i quali spero di instaurare un bel rapporto.”

Ultima domanda, ti senti in grado di giocare anche da guardia?
(A questa domanda risponde Pulidori). “Certo che sì, in determinate situazioni potrà giocare da esterno puro, soprattutto in caso di cosiddetto quintetto pesante, grazie alle sue capacità di trattamento palla e di servire ottimi palloni ai compagni. Ogni giocatore, nel roster di quest’anno, è stato scelto anche grazie alla peculiarità di poter e saper giocare in almeno due ruoli diversi, cercando di fare una squadra duttile, adattabile ad ogni situazione che ci si parrà davanti. Speriamo solo che duttilità non diventare sinonimo di confusione, ma siamo fiduciosi nelle capacità dei ragazzi e, soprattutto, del nostro coach Adriano Furlani.”

A noi non resta che fare un grosso in bocca al lupo a Troy Huff, con la speranza che si trovi bene nell’ambiente ferrarese e che possa portare tanta acqua al mulino della Mobyt.

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