L’inizio è in salita, ma De Vivo è fiduciosa: Se ci aiutiamo possiamo restare in B2

Dalla palestra alla vita il passo è breve. Fare il libero significa impostare la regia dell’azione, restare dietro le quinte, guardare le compagne realizzare il punto che tu, per prima, hai voluto. Anna De Vivo, libero di Ferrara nel Cuore PGS Volley questo meccanismo lo conosce bene, al punto che ha deciso di farne una scelta di vita, studiando scienze motorie e sognando un futuro da allenatrice.

Anna è nata a San Donà di Piave l’8 febbraio del 1993. Dopo una breve carriera da palleggiatrice, ha assunto a tempo pieno il ruolo di libero. Con il San Donà di Piave nel campionato under 14 è arrivata alla fase nazionale, alzando il trofeo. Nel 2012 si è allenata come secondo libero in serie B2 militando però in Prima Divisione. E’ diventata libero titolare lo scorso anno in serie C nella Pallavolo Meduna ASD.

Anna, sei uno dei nuovi acquisti di Ferrara nel Cuore: cosa ti ha portato a scegliere i colori biancazzurri?
“Lo studio! Lo scorso anno giocavo a Meduna, in provincia di Treviso, perché sono nata ed abito a San Donà di Piave. Ho passato i primi due anni di università allenandomi a Ferrara nella squadra di Prima Divisione della PGS allenata da Giovanni Piva, poi il venerdì tornavo a casa, mi allenavo con la mia squadra ed il sabato giocavo. Era veramente faticoso gestire tutto, quindi ho deciso di cercare una squadra qui a Ferrara. Questa primavera, quando la squadra ha vinto il campionato e mi è stato chiesto di far parte del team a tutti gli effetti, ho deciso subito di cogliere la palla al balzo”.

Cosa studi?
“Ho iniziato il terzo anno a scienze motorie, entro un anno circa dovrei laurearmi”.

È stata una scelta condizionata dalla pallavolo?
“Anche! Ho iniziato a fare sport sin da piccola, ma la pallavolo è diventata la mia passione: l’anno scorso, oltre ad allenarmi, ho aiutato Giovanni Del Torre ad allenare una squadra perché ho il tesserino da allievo, e mi piacerebbe una volta laureata diventare allenatrice. La mia è una prospettiva futura e mi piacerebbe dedicare la vita alla pallavolo”.

A proposito di giovane età: come hai scelto la pallavolo?
“Da bambina mia mamma mi ha portato a fare danza classica, ho frequentato la palestra per i primi due anni, ma non mi piaceva ballare e volevo smettere, così ho detto a mia mamma che continuavo a ballare solo per lei. Lei ha compreso e una volta chiuso con la danza, ho scelto la pallavolo perché ci giocavano le mie amiche: anche quando poi ci hanno separate e ho cambiato squadra, ho continuato ad allenarmi perché mi piaceva, non ho mai lasciato”.

Parliamo un po’ del campionato: c’è qualcosa che ti aspetti in particolare dalla squadra e da te stessa?
“All’inizio pensavo che la B2 fosse un campionato troppo difficile per me. In realtà mi sto accorgendo che lentamente posso migliorare, siamo una squadra unita e stiamo imparando ad aiutarci tra di noi: sabato nel terzo set si è visto, siamo riuscite a fare gioco di squadra meglio del solito. Quest’anno mi piacerebbe dimostrare a me stessa e agli altri che sono un bravo libero, e che posso dar qualcosa alla mia squadra anche giocando a questo livello”.

Se dovessi fare un primo bilancio degli inizi di Ferrara nel Cuore in campionato, cosa diresti?
“Nella prima partita non ho giocato, ma guardando la partita dalla panchina secondo me non c’è stato gioco di squadra, ognuna ha giocato per sé, non ci siamo aiutate. Contro Piacenza invece nei primi due set abbiamo cominciato ad ingranare, e nel terzo set abbiamo fatto vedere come potremmo giocare veramente in questo campionato. Ci siamo passate informazioni tra di noi sulle avversarie e sugli aggiustamenti da fare. Sarà importantissimo continuare a farlo, se vogliamo dare il massimo. Con la prima partita ci siamo demoralizzate, mentre questo sabato ci siamo date una scossa, non avevamo niente da perdere e ce la siamo giocata”.

Lasciaci con una curiosità: come vivi il prepartita? Hai un rito scaramantico in particolare?
“Per quanto riguarda il prepartita, sono sempre agitata e mi viene sempre mal di pancia! Però cerco di sciogliere la tensione facendo un buon riscaldamento. Ho un rito scaramantico prima di ricevere: mi pulisco le suole delle scarpe con le mani e simulo il bagher subito prima della battuta dell’avversario. Fino ad oggi ha funzionato!”

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