Quale occasione migliore dell’ultima pausa in campionato prima del rush finale per fare il punto della situazione in casa Kaos Futsal? Con il solo Kakà impegnato in Nazionale per preparare i match di qualificazione ad Euro 2016 contro Polonia (18 marzo), Bielorussia (19 marzo) e Finlandia (21 marzo), mister Leopoldo Capurso può lavorare a ranghi quasi completi in queste 2 settimane di stacco quasi totale. Mancano all’appello Failla – in permesso dopo una stagione letteralmente in apnea tra Under 21 e prima squadra – e Vinicius, ancora ai box per una fastidiosa infiammazione pubica, ma per il resto tutti presenti, a cominciare dal redivivo Laion, tornato a difendere la porta del Kaos nella vittoriosa trasferta di Asti dopo un periodo di assenza che durava ormai da più di un mese (l’ultima apparizione era datata domenica 1 febbraio, 5 a 4 per la Luparense in Veneto). Spesso definito – giustamente – croce e delizia della squadra, con lui bisogna sempre prendere in considerazione il pacchetto completo: da una parte la stravaganza e l’atipicità tattica che consente a Capurso di variare sul tema in mille maniere differenti. Dall’altra i colpi di testa (in senso lato), le scelte impulsive e le interpretazioni teatrali, tutte sfumature, però, determinanti a farlo diventare uno dei giocatori più amati e conosciuti di questa disciplina. Timm è l’esatto opposto: più silenzioso, più concreto, meno spericolato, e queste caratteristiche contribuiscono a rendere il reparto portieri del Kaos uno dei più completi della categoria. Ma servono conferme in questa delicatissima fase di stagione.
Anche dalla difesa, che da quando è arrivato il nuovo acquisto Pedro Espindola – un marcantonio di oltre 190 cm dal fisico possente, dai piedi educati e da illimitati margini di miglioramento – ha iniziato ad abbassare il numero di gol concessi: 46 nelle 13 partite giocate senza di lui (3,5 di media), 7 nelle successive 4 (1,75; parentesi di Coppa Italia a parte). Sarebbe ingrato, e forse anche avventato, collegare questo netto ed evidente miglioramento solamente alla presenza del brasiliano classe 1993, ma è innegabile che il suo arrivo abbia dato nuova linfa – e ossigeno – ad un reparto che fino a gennaio ha potuto contare quasi esclusivamente su Vinicius e Pedotti. Non è un caso che ora anche il loro rendimento si sia alzato, come dimostrano le loro recenti prestazioni individuali, e se è vero che le partite si vincono a partire dalla difesa (c’è chi la pensa così), allora il Kaos è sulla buona strada per togliersi qualche soddisfazione.
Ma non è tutto oro quel che luccica, e se ad inizio campionato si parlava di Coppa Italia e Scudetto, non è il caso di alzare i toni dopo una vittoria – seppur brillante e meritata – contro Asti, visti i tanti ostacoli in cui è inciampato il quintetto di Capurso. Ostacoli più o meno alti, ma tutti rivelatisi poi decisivi sul morale e sul rendimento della squadra, a dir poco alterno, ondulante come un pendolo. A guardare la classifica, però, la situazione non è poi così grave, anzi: 6° posto in coabitazione con l’Acqua&Sapone a 24 punti, 5 dalla vetta e ancora 3 partite da giocare, tra l’altro tutte alla portata del Kaos (Latina in casa, Corigliano in Calabria e Napoli ancora al Pala Hilton Pharma). Nel mezzo, il turno di riposo, che però, in caso di bottino pieno, potrebbe anche non pesare più di tanto nell’economia finale. Insomma, l’obiettivo testa di serie non è ancora sfumato, e questo grazie anche ai tanti risultati incrociati che hanno impedito a Luparense ed Asti di prendere il largo, e a Lazio, Pescara e Real Rieti di consolidare le loro posizioni. E se diamo ancora uno sguardo al calendario di A è impossibile non notare la quantità infinita di scontri diretti che affollano le ultime 4 giornate di regular season. Quindi, sicuramente, se il Kaos farà il suo dovere senza cadere in fallo, qualche punto qua e là riuscirà a mangiarlo, e poi solo il caso ci dirà contro chi, il Capurso Team, dovrà vedersela ai play off.
Chi può fare la differenza in questo serrato finale di stagione? Inutile dire che la società – e la città, che sempre di più si sta appassionando con interesse sia al calcio a 5, che al Kaos Futsal – si aspetta molto da Kakà, il suo attaccante principe e senza dubbio uno dei pochi a poter fare la differenza in campo. Ma chiedergli di risolvere le partite da solo è impensabile. Saranno gli altri elementi di maggior esperienza come Bertoni e Pedotti a doversi caricare la squadra sulle spalle, mentre a Coco, Tuli e Titòn, Capurso chiederà lo spunto tecnico, la giocata che non ci si aspetta, la genialata. Fondamentali anche i muscoli di Vinicius, fresco di rinnovo e punto fermo dal quale ripartire anche nella prossima annata. E se il difensore brasiliano ha già messo nero su bianco il suo futuro, per pochi altri vale lo stesso discorso. Tuli, Kakà e Titòn hanno ancora un contratto pluriennale da onorare, mentre la stragrande maggioranza degli altri giocatori dovrà convincere sul parquet per guadagnarsi la riconferma. E’ il caso, tra gli altri, di Halimi, fin qui preziosissimo per la rotazione in quanto italiano, ma mai decisivo. Oppure di Andrè, capitano tuttofare e cuore Kaos. E Coco, altro fiore all’occhiello della società, fondamentale per le sue doti balistiche e per il suo status di italiano, ma troppo intermittente. Insomma, di carne al fuoco, a poco più di un mese dalla fine della regular season, ce n’è ancora tanta, così come di temi di discussione, ultimo ma non ultimo la posizione di mister Capurso. La bontà e lo spessore del suo lavoro tecnico-organizzativo non si discute, è sotto gli occhi di tutti e nulla lascia pensare ad una dolorosa separazione a campionato concluso. Altrettanto vero, però, è che, con l’obiettivo Coppa Italia sfumato nel nulla dopo appena 10′ di partita, solo un ottimo play off può risollevare del tutto l’umore del patron Calzolari e scoraggiarlo a prescindere dal prendere in considerazioni clamorosi ribaltoni da fantamercato estivo.