Kaos, largo ai giovani: dal Brasile arriva il portierino Luan

Roma uno die aedificata non est. Roma non è stata costruita in un giorno. Questo è un detto che lascia trasparire quanto siano importanti calma e pianificazione nella vita, così come nello sport. In questi anni gli appassionati di pallone sono stati tutti testimoni di come i grandi cicli vincenti – il Barcellona di Guardiola, tanto per fare un nome a caso – abbiano avuto solide fondamenta nella cantera. Pure il Kaos Futsal, sebbene nel suo piccolo, ha sempre dato grande importanza al settore giovanile; per trovare conferma, basta vedere quanto sia ricca la bacheca trofei di Juniores ed Under 21. Il grande procacciatore di talenti Leopoldo Capurso ha nuovamente anticipato la concorrenza mettendo a segno un colpo in ottica futura a forti tinte verdeoro. Mai stare con le mani in mano: dicono che chi dorma non pigli pesci. Gli ennesimi aforismi li ha presi alla lettera il tecnico di Bisceglie, che da esperto talent scout quale è, ha infatti appena tesserato il brasiliano Luan: classe 1998, portiere, del quale, in terra carioca, se ne dice un gran bene. Grazie all’aiuto di Coco Wellington, che ci ha fatto da interprete, abbiamo fatto quattro chiacchere per conoscerlo meglio e per presentare ai tifosi il nuovo acquisto dei neri di patron Calzolari

Luan, grazie a quali contatti sei riuscito ad arrivare a Ferrara?
“Soprattutto grazie a Timm: mi conosceva, mi ha visto giocare e mi ha convito a tentare l’esperienza italiana. Sono arrivato a Ferrara con mio padre, che mi ha accompagnato per fare tutti i documenti necessari alla permanenza. Sempre lo stesso Timm mi ha poi presentato a mister Capurso. Sono qua ormai da tempo e mi trovo molto bene, ora voglio togliermi delle belle soddisfazioni. Ora sono molto contento di rimanere alla corte del Kaos, qui ci sono grandi giocatori da cui posso imparare molto”.

E prima del traferimento, dove giocavi?
“Giocavo nelle giovanili del Curitiba, nel campionato Paranaense. La squadra è, tuttora, gestita da mio papà”.

Adesso sei in Italia, aspettative?
“Innanzitutto voglio crescere tanto sia dal punto di vista umano che quello sportivo. La possibilità di poter lavorare con grandi campioni mi stimola molto e spero un giorno di poter sollevare qualche trofeo importante anche per ripagare, almeno parzialmente, la società e il mister per la grande fiducia che hanno riposto in me”.

Sei ancora molto giovane, classe ’98, è hai davanti a te un bel percorso da fare tra Allievi, Juniores e Under 21, la strada è ancora lunga…
“Ovviamente sono solo all’inizio di un percorso che sarà costellato di tanto lavoro, sudore e sacrificio; ma sperò di diventare un giocatore formato e magari qualcuno di importante. Gli obiettivi finali me li sono già posti: arrivare un giorno a vestire sia la maglia della prima squadra che quella della nazionale. Adesso però voglio pensare ad una cosa alla volta anche se gli stimoli sono tanti”.

Probabilmente il Kaos è una delle società che lavora meglio a livello giovanile in Italia. E’ stato il palmarès del vivaio estense a convincerti nella scelta?
“Assolutamente si. Mi sono informato e ho capito subito quanto questa società tenga ai giovani. Una volta arrivato mi hanno presentato il progetto che mi è sembrato serio e convincente: io già quest’ anno ho la possibilità di vincere il mio primo trofeo in terra italiana, perché sono riusciti a tesserarmi per la fase finale del campionato Allievi. Sono molto carico”.

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