Primo vero giorno di allenamento, dopo la seduta di atletica della mattina, per la nuova Bondi Ferrara ancora orfana dei suoi americani. Erik Rush infatti è atteso per la giornata di venerdì, mentre per MJ Rhett potrebbe volerci una decina di giorni a causa delle pratiche burocratiche. Il gruppo degli italiani, assieme agli under che si ruoteranno quest’anno nel roster, si è ritrovato davanti ad una trentina di tifosi per continuare il filo del discorso atletico sotto lo sguardo vigile del preparatore Rossano Bonati e iniziare a riprendere confidenza con il pallone.
Prima dell’inizio dell’allenamento vero e proprio, giocatori e staff tecnico si sono concessi con grande disponibilità alle domande dei giornalisti e alle inquadrature dei fotografi. Durante la chiacchierata con alcuni di loro sono usciti temi caldi e fondamentali per capire dall’interno come è costruita questa squadra.
DIMENSIONE OFFENSIVA
Una delle cose che salta subito all’occhio, guardando la composizione del roster, è la forte propensione offensiva degli interpreti scelti da Ebeling e Morea.
Ibarra: “Per me è molto importante far girare bene questa squadra. È una grossa responsabilità, ma io sono disposto ad accollarmela”.
Bucci: “Parlando per me, sono d’accordo: sono molto più conosciuto per il mio attacco. Riguardo agli altri non voglio dare un giudizio. Sono sicuro che però in qualche modo riusciremo perfettamente a giocare insieme. Con l’arrivo degli americani poi avremo quella freschezza atletica che spronerà tutti a dare il massimo, anche in difesa”.
Morea: “Si dice che gli allenatori sono maniaci della difesa, ma dal mio punto di vista siamo più maniaci delle vittorie in partita, così come lo sono i miei ragazzi. Loro sono i primi a sapere che per vincere le partite devi conquistare rimbalzi e difendere. Credo sia molto più facile di quello che sembra riuscire a convincere una squadra di ottimi attaccanti a diventare una squadra di difensori”.
SQUADRA CORTA
Solo sette giocatori in rotazione, mentre gli altri sono giovani promesse. L’opinione pubblica si chiede se non siano forse troppo pochi per affrontare un campionato di questo livello.
Losi: “Il fatto di essere corti è un problema fino a quando non riusciremo a trarne un vantaggio. Ognuno di noi sa qual è il suo ruolo e cosa deve fare per vincere. Non ci saranno guerre tra di noi, nel senso che nessuno porterà rancore se il proprio minutaggio sarà di meno rispetto ad un compagno. Ognuno sa che ogni partita avrà minuti per dimostrare il proprio talento e pur essendo in sette, di talento ne abbiamo…”
Ibarra: “Sicuramente il ruolo dell’allenatore sarà molto importante per quanto riguarda la gestione dei minuti di gioco di ognuno di noi. Il fatto che siamo in sette non sarà un problema, perché tutti abbiamo molta voglia di fare e di vincere e questo sono sicuro supererà la stanchezza e i momenti difficili. L’importante è rimanere uniti tra di noi”,
Morea: “Sul discorso della lunghezza della squadra, ora come ora mi va di scherzarci un po’ su, nel senso che i giocatori saranno più contenti perché giocheranno di più e io magari starò più sereno perché sbaglierò meno cambi. Parlando seriamente, sono convinto che ci sarà un grande coinvolgimento: tutti i giocatori possono giocare insieme l’un l’altro, ma rimane il fatto che di volta in volta andremo a scoprire quel valore aggiunto che ci possono dare gli Under”.
SQUADRA MOLTO ESPERTA… FORSE TROPPO
Il roster ha un’età media piuttosto alta: tanti giocatori di esperienza che hanno girato in lungo e in largo gli ambienti della pallacanestro professionistica, ma che forse possono cedere qualcosa sul pano della freschezza.
Ibarra: “Mi permetto di dire che non siamo vecchi. Sicuramente l’età andrà a beneficiare sul risultato che tutti stiamo cercando. Siamo giocatori di esperienza e questo sarà ciò che ci permetterà di raggiungere quei risultati”.
Morea: “Tenendo conto anche dei giovani l’età si abbassa un pochino, ma rimane comunque un dato di fatto. Credo che sarà speciale prendere qualcosa da questi Under che dovranno darci una grande mano e sono sicuro che non mi deluderanno”.
REPARTO LUNGHI
Per quanto riguarda il gioco sotto canestro, nella lista dei giocatori manca un centro vero e proprio che possa giocare continuativamente spalle a canestro. Tanti giocatori che possono ricoprire questo ruolo (Lestini, Brkic, l’americano Rhett), ma nessun pivot di stazza.
Brkic: “Certo bisognerà fare un po’ di lavoro extra all’inizio, ma a breve arriveranno i due ragazzi americani a con loro tutta l’atletismo e la fisicità che si portano dietro. Staremo a vedere poi se nell’arco della stagione si deciderà per prendere un rinforzo anche solo per gli allenamenti, ma la cosa importante ora è lavorare assiduamente insieme per creare un gruppo solido e agguerrito”.
STAGIONE IN ARRIVO
Considerazioni tecniche ed emozioni sulla stagione in arrivo
Brkic: “Faccio una distinzione tra i due giorni. Ad inizio estate pensavo che sulla carta il girone est fosse quello più forte, con squadre più presenti sul mercato, ma a questo punto penso che solo Brescia e Verona risaltino da questo girone. Invece ad ovest ci sono tante squadre che hanno costituito un ottimo organico, squadre lunghe e che hanno investito molto in estate. Nel nostro girone, ripeto, solo Verona e Brescia sono ormai completate: le altre squadre o non sono complete oppure sono composte da giovani che non conosciamo. È molto difficile fare una valutazione così presto”.
Losi: “Il livello è altissimo, anche parlando personalmente. Sono carichissimo perché un’A2 vera e propria non l’avevo ancora affrontata fino ad adesso. Ci sono molti derby, in regione ne abbiamo almeno tre. Ciò vuol dire palazzetti pieni e clima caldo e tosto che piace a tutti i giocatori, bellissimo da vivere”.