Chiusa l’era Capurso, si apre quella di Velimir Andrejic. Con l’inizio del nuovo ciclo sotto la guida tecnica dell’allenatore serbo, il Kaos Futsal dovrà ritrovare entusiasmo e soprattutto risultati per risalire la classifica e lasciarsi alle spalle un girone d’andata non degno del suo blasone. Ma come starà reagendo la squadra a questo periodo a dir poco turbolento? Non poteva che essere capitan Giovani Pedotti ad esternare l’umore dello spogliatoio, sin da subito unito e determinato solo ed esclusivamente a risollevare la posizione precaria del club in Serie A: “Credo che questo sia un particolare momento di transizione e quando le cose non vanno come devono andare è normale che la società prenda le sue scelte. Dispiace quando si verificano episodi duri come un esonero, ma fa parte del nostro sport e noi giocatori siamo professionisti, quindi dobbiamo adeguarci e stringerci attorno a mister Andrejic per riportare il Kaos dove merita di stare”.
L’aver raggiunto le Final Eight da ottavi, infatti, non può essere un motivo di vanto per il patron Marco Calzolari, che ha affidato la panchina al fedelissimo ed esperto tecnico serbo per dare continuità al progetto tecnico iniziato tre anni fa: “E’ una soluzione comprensibile – continua Pedotti -, Andrejic conosce l’ambiente e non deve costruirsi da zero un rapporto con la squadra in quanto fa parte di questa famiglia da anni. Quindi iniziare a lavorare bene sin da subito non è stato complicato. Pensiamo solamente a fare bene, sappiamo di non valere l’ottavo posto e già venerdì contro Corigliano vogliamo migliorare la nostra posizione in classifica centrando la vittoria”.
Cosa può dare Andrejic alla squadra? “Dipende – afferma il capitano estense -. In alcune cose ha una visione del gioco simile a quella di Capurso, ma sicuramente porterà le sue modifiche al sistema di gioco, com’è ovvio che sia in base alla visione che ha lui del futsal. Magari qualche diagonale in più, qualche parallela in più. Lavora molto sull’intensità sia in marcatura che in fase di possesso palla, ma non bisogna fare confronti tra presente e passato: noi dobbiamo solamente pensare a lavorare sodo, siamo una squadra solida, un gruppo sano e non dobbiamo dimenticarci quanta strada abbiamo fatto insieme. Non può essere un momento particolare a creare squilibri tali da mettere a repentaglio il potenziale rendimento della squadra. Dai cambiamenti è giusto cercare nuovi stimoli per tirare fuori il meglio da noi stessi”.