Tra i pacchetti di Babbo Natale anche un derby infuocato che mancava da anni

Neanche il tempo di godersi l’ultima prestazione positiva in casa contro Matera, che per la Bondi è già ora di tornare a calcare il parquet. Non certo uno qualunque, visto che quest’anno la Lega ha deciso di copiare il basket USA e di far disputare nel giorno di Natale una delle partite più importanti e sentite dell’anno. Quella con la Fortitudo Bologna infatti, è una gara sentita da ambo le parti: rivalità campanilistica e territoriale, giocatori non simpatici per le opposte tifoserie e soprattutto, anni di digiuno da questo derby causa le diverse storie delle due società. Guardando la classifica possiamo notare che la Fortitudo Bologna è meglio piazzata, con 8 vittorie su 13 partite, ma non è questo che ci si aspettava dal ritorno della “Effe” nel basket che conta e soprattutto dal roster costruito quest’estate.

IL QUINTETTO

Lo starting five bolognese è, sulla carta, forse uno dei più insidiosi di tutta la categoria perché è composto da giocatori intercambiabili che possono giocare tutti in diversi ruoli, portando avanti lo stile di gioco detto flex tanto caro a coach Boniciolli. Cosa significa questo termine? È praticamente una manovra offensiva in cui non ci sono ruoli, ma tutti giocano in tutte le posizioni muovendo la palla velocemente e bloccando per i compagni. Questo costringe le difese a fare una scelta: forzare i blocchi e stare con l’uomo rischiando di arrivare in ritardo su un eventuale scarico, oppure cambiare su ogni situazione di blocco e rischiare i mismatch conseguenti. Entrando nello specifico per quanto riguarda gli esterni abbiamo due veterani come Carraretto e Italiano, diretti per così dire, da un play giovane che sta diventando giorno dopo giorno un ottimo regista, ovvero Montano. I lunghi invece sono molto mobili e non troppo statuari fisicamente, ma la scelta è ricaduta su due giocatori mobili, duttili e atletici come Raucci e Daniel. Vi chiederete come mai un solo americano in squadra: è la conseguenza di un infortunio occorso a Jonte Flowers che lo sta tenendo fuori più del previsto.

2.Edward Lee Daniel (USA, 1990, centro, 203 cm): terza stagione in Italia dopo Pistoia e la doppietta Varese/Cremona l’anno scorso (8.6 punti e 7.7 rimbalzi) per il prodotto di Murray State University. Se gli anni precedenti sono stati di ambientamento, quest’anno è sceso di categoria e sta facendo vedere tutto il suo reale valore. Punti nelle mani, potenza fisica, intimidazione su ogni lato del campo e tanti rimbalzi sono le caratteristiche principali che ne fanno uno degli uomini di punta nel roster di coach Boniciolli, soprattutto dopo l’infortunio di Flowers. Nelle tredici partite di andata finora giocate ha segnato 13.8 punti, 10.6 rimbalzi e 2.7 assist di media.

14.Matteo Montano (1992, playmaker, 188 cm): confermato dalla passata stagione (15 punti e 2.8 assist di media), la sua crescita alla corte della Effe sembra davvero completata. Un giocatore a tutto tondo, capace di far girare la squadra, ma anche di prendersi responsabilità in fase offensiva con canestri importanti soprattutto dal tiro piazzato. In difesa, la sua dedizione e il suo impegno sopperiscono a qualsiasi possibile mancanza di tecnica, rendendolo un avversario arcigno e solido per tutti gli esterni di categoria.

20.Davide Raucci (1990, ala grande, 193 cm): anche lui confermato dopo una passata stagione da 7.6 punti e 3.7 rimbalzi. Cresciuto nel CUS Torino, con la quale ha disputato anche campionati importanti, la sua ultima stagione in maglia Fortitudo lo ha fatto entrare nel panorama del basket che conta. Può essere schierato sia da ala grande sia da ala piccola grazie alla sua ottima mobilità e all’affidabile tiro piazzato. In entrambi i casi però ci sono pro e contro: giocando da 3 può trovarsi di fronte avversari molto più atletici e veloci, mentre da 4 il rischio è che venga surclassato in difesa dal fisico dell’avversario.

21.Marco Carraretto (1977, guardia/ala piccola, 195 cm): su di lui c’è poco da dire, chiunque abbia visto una partita di Siena negli ultimi dieci anni si ricorderà sicuramente di Carraretto. La sua carriera è fatta di tanta Serie A (Treviso, Biella, Udine) e di un paio di stagioni in LegaDue (Verona). L’anno scorso era già in maglia Bologna (13 punti e 1.5 assist) e quest’anno la dirigenza ha deciso di riconfermarlo. Un giocatore di esperienza: i momenti belli e brutti che una squadra si trova a vivere, lui li ha già vissuti diverse volte riuscendo a trovare una soluzione. Nonostante non sia più un ragazzino, il suo carisma, la sua leadership e il bagaglio tecnico ne fanno uno dei giocatori più pericolosi di questa squadra.

31.Nazzareno Italiano (1991, ala piccola, 186 cm): arrivato l’anno scorso a metà stagione (5.4 punti e 3.8 rimbalzi) dopo aver iniziato con Piacenza in A2, è un ottimo giocatore sotto le plance, bravissimo nell’andare a rimbalzo e nel giocare di fisico. Ha un affidabile tiro dalla media distanza piedi per terra, ma la velocità dei suoi piedi gli permette anche di giocare 1vs1 in palleggio. Nelle tredici gare da lui giocate in questa stagione ha segnato 7.7 punti e catturato 3.5 rimbalzi di media ad allacciata di scarpe.

LA PANCHINA

Buon mix di giovani e di veterani quello messo insieme dal DS Lamma per quest’anno. Il risultato è una panchina piuttosto profonda che però non sta dando i risultati sperati ad inizio anno. Ovviamente anche in questo caso si è deciso di puntare su giocatori che potessero ricoprire più ruoli per trovare più soluzioni e per far sì che anche con le seconde linee la flex fosse comunque efficace. Per quanto riguarda gli Under si sono scelti due tra i migliori giocatori del panorama nazionale come Candi e Campogrande ai quali sono affiancati i due lunghi Quaglia (centro puro riconvertito in ala grande dallo staff tecnico) e Iannilli, mentre a dare man forte al reparto esterni troviamo l’ormai esperto Sorrentino.

5.Francesco Quaglia (1988, centro/ala grande, 207 cm): torna all’ovile dopo un paio di stagioni lontano da Bologna, anche se è un prodotto del settore giovanile della Virtus. Già nel 2009/10, infatti, aveva militato nelle fila della Fortitudo conquistando a fine stagione la promozione in A2. La sua ultima esperienza è stata in Serie C ad Osimo dove ha giocato una stagione da protagonista (13.8 punti, 10.2 rimbalzi e 1.6 assist). Boniciolli finora lo sta usando molto da ala grande, cosa rara finora nella sua carriera, con conseguente lavoro sui fondamentali di tiro e sulla velocità di piedi, entrambe questioni un po’ spinose per un giocatore cresciuto nel ruolo di centro.

7.Leonardo Candi (1997, playmaker, 189 cm): la stella del vivaio biancoblù è stata ampiamente confermata dalla dirigenza per far parte del roster 2015/16 dopo aver giocato la stagione della consacrazione l’anno scorso (3.2 punti e 2.1 rimbalzi di media). In questi anni da under ha dimostrato di aver costruito un tiro solido e dal rilascio veloce sia in piazzato sia in arresto, oltre ad essere dotato di un’esplosività notevole. Ha solamente diciotto anni, ma la sicurezza con cui gioca e con cui gestisce la palla sono quelle di un giocatore molto più navigato che sicuramente farà strada. In queste tredici partite ha registrato 5.8 punti e 2 assist di media, oltre ad aver visto il suo minutaggio crescere da dodici a più di venti minuti di utilizzo medio.

11.Andrea Iannilli (1984, centro, 207 cm): lo ricordiamo tutti per la brutta gomitata costata a Michele Ferri la grave frattura dello zigomo. È un centro solido e spigoloso, che a volte esagera nell’esuberanza non riuscendo a contenere le forze e le lunghe leve di cui è dotato. In attacco è molto bravo ad andare con costanza a rimbalzo d’attacco, mentre in difesa la sua presenza a centro area è già di per se un monito agli avversari. Riconfermato quest’anno dopo la passata stagione chiusa con 9.2 punti e 10.4 rimbalzi di media.

12.Luca Campogrande (1996, playmaker/guardia, 198 cm): prima vera esperienza tra i senior per i prodotto della SAM Basket Roma con la quale la passata stagione ha vinto uno scudetto under 19, portandosi a casa anche il titolo di MVP del torneo.

15.Gennaro Sorrentino (1985, guardia/playmaker, 190 cm): altra conferma, questa volta per uno dei veri protagonisti della stagione precedente arrivato a metà anno e rivelatosi importantissimo per la scalata ai playoff (8.4 punti, 4.7 rimbalzi). Leader silenzioso e carismatico, è un playmaker vecchio stampo capace di far girare la squadra impartendo ordine e disciplina, peccando un po’ nel numero e nella qualità dei sui tiri (spesso pochi e non troppo ben costruitI). Quest’anno ha davanti forze fresche, ma il suo ruolo all’interno di questa squadra è anche quello più silente di uomo spogliatoio e di “formatore” per i più giovani. Nonostante tutto però, nelle tredici gare del 2015 ha messo a referto 7.7 punti e 1.8 assist in poco meno di venti minuti di media.

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