Scandalo false cittadinanze, il Kaos prende posizione. Barbi: Estranei ai fatti, siamo parte lesa

Scoppia lo scandalo delle false cittadinanze a travolgere il tranquillo mondo del calcio a 5. E sono già due gli arresti eseguiti dai Carabinieri di Castello di Cisterna. A finire sotto custodia cautelare sono il responsabile dell’ufficio di Stato civile di un Comune del napoletano e il titolare di un’agenzia di pratiche amministrative, rei di aver agevolato l’ottenimento dello status di cittadini italiani a circa 300 giocatori brasiliani di calcio a 11 e calcio a 5 grazie allo ius sanguinis, pur senza tutti i requisiti legali, eludendo così i vincoli necessari per un tesseramento regolare. Ecco i capi d’accusa nei confronti dei due indagati, che ovviamente avrebbero agito dietro compenso in denaro: corruzione, falsita’ ideologica e materiale commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Questo l’antefatto, ma cosa c’entra il Kaos Futsal in tutto ciò? Tra i nomi degli atleti coinvolti in questo giro di false cittadinanze ci sono pure quelli di ben sette giocatori che giocano (o hanno giocato) nella società del patron Marco Calzolari: Luan (classe 1998), Lucas Baroni (1997), Pedro (1997), Tiago (1997), Guillherme (1997), Mateus (1997) e Turmena (1991). Proprio quest’ultimo, ora al Real Rieti, è stato allontanato dalla società laziale, che sottolinea “la completa estraneità della scrivente Società su ogni aspetto riguardante la vicenda citata”, come afferma il presidente Pietropaoli.

Impossibile anche per la società estense non intervenire a proposito della vicenda, e a mettere in chiaro le cose è il presidente Angelo Barbi: “La società non ha mai avuto rapporti con le persone coinvolte nell’inchiesta. Ci siamo sempre affidati ad un’agenzia per le pratiche di tesseramento dei giocatori provenienti dal Brasile. Qualora dovessero emergere delle irregolarità ci riterremo parte lesa perché non abbiamo fatto assolutamente nulla per incentivare comportamenti scorretti. Vedremo che sviluppi presenterà l’inchiesta e se riterremo sia il caso ci tuteleremo nelle sedi opportune per far uscire in maniera pulita il nome del Kaos Futsal da questa storia”. Sull’allontanamento di Turmena da parte del Real Rieti: “Noi non agiremo così coi nostri ragazzi perché sicuramente sono all’oscuro di tutto, esattamente come noi in società. Anzi, sono molto dispiaciuto per la loro situazione. Ripeto, se sono state commesse delle irregolarità sono state commesse in Brasile, tutta la documentazione arriva da là.  Dall’Italia parte solamente la richiesta di cittadinanza che viene inviata in presenza di tutti i documenti necessari, e noi queste garanzie le avevamo abbondantemente avute”.

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