Splende il sole sul Kaos Futsal. La squadra di Leopoldo Capurso ha svolto il consueto allenamento in palestra fatto di lavoro prettamente lavoro tattico in vista della durissima trasferta di domenica in casa dell’Alter Ego Luparense. Perchè per battere il quintetto di Colini servirà più di una strategia. Quella principale, poi il piano B, magari anche C e D, arrivando fino alla Z. La ripresa del campionato riserva agli estensi uno degli ostacoli più difficili da superare perchè i veneti, dopo aver spadroneggiato in sede di mercato, ora sono diventati gli antagonisti principali dell’Asti nella corsa a Scudetto e a Coppa Italia. E, come se non bastasse, il Kaos ha già assaporato la sconfitta contro i lupi per ben 3 volte in stagione tra Serie A e Winter Cup. Insomma, il boccone è decisamente indigesto per Capurso, assetato di rivalsa per dare continuità alla bella vittoria raccolta a Ferrara contro Pescara da Andrè e compagni proprio appena prima della lunghissima pausa Europei.
Ed è proprio il lungo stop forzato ad aver creato noia al tecnico pugliese, ovviamente il primo a festeggiare la vittoria dell’Italia in Belgio, ma anche il primo a preoccuparsi del rendimento della sua squadra, da inizio a stagione troppo altalenante. E proprio quando il successo casalingo contro i biancazzurri abruzzesi sembrava poter dare il via alla vera stagione kaossina, ecco l’interruzione: “Non vediamo l’ora di tornare in pista, finalmente. La pausa, sul piano strettamente legato alla squadra, potrebbe rappresentare un problema. Dopo 40 giorni senza partite ufficiali si può andare incontro ad un rilassamento mentale fisiologico e mi auguro che i miei ragazzi possano risentirne in maniera inferiore rispetto agli avversari, ma conoscendo Colini difficilmente la Luparense si farà trovare impreparata. Noi abbiamo continuato ad allenarci senza risparmiare energie per ovviare a questo problema e per affrontare al meglio la partita contro quella che secondo me è la squadra più forte del campionato insieme all’Asti”.
Subito una trasferta difficilissima. Come arrivate all’appuntamento?
“Carichi, ma con qualche acciacco che non ci voleva. Peccato per l’assenza di Tuli, decisivo contro Pescara. Al momento è fermo per un infortunio al piede, speriamo di recuperarlo al più presto. Anche Pereira non è al top per un problema alla schiena, rischia di non farcela, mentre Pedotti ha preso una forte contusione alla gamba ma con le dovute precauzioni dovrebbe essere in grado di scendere in campo. Buone notizie arrivano da Capa: finalmente, dopo mesi di attesa, posso schierarlo e sicuramente ci darà una mano”.
E’ il quarto confronto stagionale contro la Luparense. Finora sono arrivate solo sconfitte. E’ la volta buona per batterla?
“Lo speriamo, ma sappiamo che servirà una grandissima prestazione di squadra. Intanto sappiamo che la Luparense nutre grandissimo rispetto nei nostri confronti e ci ritiene una squadra scorbutica, difficile da affrontare. Questo fa piacere e deve essere da stimolo”.
La nuova Luparense che squadra è?
“E’ una squadra che conosciamo bene, che fa della marcatura a uomo la sua anima. Ma Colini ha diverse soluzioni al proprio arco, e ora che ha inglobato diversi elementi di valore internazionale provenienti dalla Marca ha la coperta estremamente lunga e competitiva, il chè gli permette di variare molto durante la partita. L’esperienza è dalla loro parte”.
E il Kaos che squadra è?
“Una squadra che ha tanta voglia di giocare, di emergere, di vincere. Dobbiamo scendere in campo con ferocia per colmare il gap tecnico che c’è tra noi e la Luparense”.
Quale può essere la chiave per sbancare Piombino Dese?
“Il contropiede. Contro il Pescara abbiamo vinto grazie ad una ripartenza fulminea di Tuli. Dispiace non averlo a disposizione, . Stesso discorso varrebbe per Pereira, qualora non dovesse farcela. Dobbiamo tenere duro in difesa e ripartire. Nonostante le assenze pesanti abbiamo comunque tanti giocatori con gamba e corsa. Penso soprattutto a Kakà, Coco, Vinicius e Andrè. Con la giusta concentrazione sapremo mettere in difficoltà la Luparense, ma l’importante è non perdere mai la lucidità”.