Guida alla Serie A. Pescara davanti a tutti, ma il Kaos può sognare in grande

E’ ufficialmente aperta la caccia al Pescara. Siamo entrati nella settimana che porterà dritti dritti al primo week end del campionato di Serie A di calcio a 5 che quest’anno, a scanso di clamorosi colpi di scena dell’ultimo minuto ai quali, ahinoi, siamo stati abituati nel recente passato – soprattutto in corso d’opera – vedrà presentarsi ai blocchi di partenza 13 squadre, due in più rispetto alla passata stagione. Un allargamento positivo per l’intero movimento, che abbraccia nella massima categoria le neopromosse Cosenza, Cogianco e Montesilvano e saluta il retrocesso Città di Sestu. Dolorosa l’esclusione dell’Orte, ma il torneo è pronto a partire comunque, con tutti i protagonisti – chi con velleità maggiori – all’inseguimento del tricolore al momento cucito sul petto dei campioni d’Italia del Pescara.

Ora tornerà di moda parlare di Scudetto, parola di diritto nel vocabolario del Pescara, che sabato ha già fatto suo il primo titolo stagionale messo in palio, la Supercoppa Italiana, vinta senza nemmeno troppi problemi (7 a 4, ma 7 a 2 a meno di 5′ dalla sirena finale) contro un Asti nel pallone. I delfini di Fulvio Colini, dopo aver superato brillantemente anche i preliminari di qualificazione alla Uefa Futsal Cup, puntano ad ottenere il massimo anche nei confini nazionali, e la campagna acquisti estiva ne è la dimostrazione. Perso per strada capitan Morgado, sono arrivati al PalaRigopiano pezzi da novanta come Borruto, Calderolli e Cuzzolino, oltre a Grello. La rosa è ampia e di assoluto livello, perfettamente in linea con i tanti impegni da onorare, quindi indicare i delfini come favoriti della vigilia non è azzardato.

Ma attenzione all’Asti, sempre e comunque, reduce sì dalla batosta in Supercoppa, ma rinnovato nello staff tecnico e – in parte – nell’organico. Un periodo di adattamento è da mettere in preventivo, poi, trovati i meccanismi giusti, la squadra di Cafù – che ha preso il posto in panchina di Polido, finito alla nazionale del Qatar – può veramente esplodere. Gli arrivi di Edgar Bertoni e Nora garantiscono maggior esperienza e supporto nei momenti clou della stagione, mentre è tutta da vivere la scommessa legata al ruolo di portiere titolare; saranno Casalone e Casassa a giocarsi il posto lasciato libero da Putano. Il botto di mercato? La firma del capocannoniere (23 gol) della scorsa Serie A, Manoel Crema, trattato lungamente in estate anche dal Kaos Futsal. Difficile rimpiazzare Wilhelm, Fortino, Jonas e Putano, ma l’usato garantito può essere sinonimo di successo.

KaosUn gradino più sotto nella scala gerarchica del campionato è d’obbligo citare il Kaos Futsal, reduce dal miracolo della scorsa stagione. La sconfitta nella finale Scudetto è arrivata solamente al termine di una serie a lunghi tratti dominata e deve essere il trampolino di lancio di una società ormai punto di riferimento per il futsal italiano. L’obiettivo della squadra del confermatissimo Leopoldo Capurso è continuare a crescere, e per farlo il mercato ha portato in dote cinque nomi che possono far sognare la piazza. Putano andrà a comporre con Timm un pacchetto di portieri di tutto rispetto, mentre il giovane Schininà, strappato alla Lazio con un triennale, va ad infoltire la ormai fondamentale truppa di italiani. Da dicembre, il tecnico pugliese potrà contare anche su Peric, ma tutti gli occhi sono puntati su due new entry della Serie A, Turmena e Duio, da valutare in Italia, ma per i quali garantiscono pedigree e curriculum.

Che ne sarà dell’Acqua&Sapone? Sembrano lontani i tempi della vittoria in Coppa Italia, datata solamente 2014. Da allora, e dalla finale Scudetto persa nello stesso anno contro la Luparense, il quintetto di Bellarte ha viaggiato per mesi a corrente alterna, senza mai dare l’impressione di poter realmente ambire ad un ruolo da protagonista assoluta. Sì, i risultati sono sempre arrivati alla fine della corsa, ma per creare grattacapi a corazzate come Pescara e Asti servirà altro. E senza Cuzzolino, Calderolli e Borruto non sarà semplice tornare ai vertici. Le conferme di due pilastri come Mammarella e Murilo Ferreira fanno ben sperare il pubblico di metà Pala Roma (l’altro 50% tiferà Montesilvano), gli acquisti di Burrito, Mimì, Jonas e Scandolara pure, ma basteranno a riportare l’A&S a lottare per Scudetto e Coppa Italia?

Discorso simile si può tranquillamente fare per la Luparense del neo allenatore Valter Ferraro, avversaria più che onorevole del Kaos Futsal nella semifinale degli ultimi play off, ma vicino ad un cambiamento radicale dopo la fusione con il Gruppo Fassina (ex A2) e l’ingresso del presidente Zarattini nel calcio a 11 locale. L’intelaiatura di base è rimasta intatta con le conferme delle pedine più importanti, da capitan Honorio (reduce, però, da un brutto infortunio ad un ginocchio) a Giasson, passando per Miarelli e Taborda, ma gli addii dei fuoriclasse Merlim e Waltinho potrebbero pesare enormemente sui risultati dei veneti, aggrappati al talento del funambolo Leandrinho (ex Corigliano) e dei nuovi Paulo Major e Ique per confermarsi al top. Tanti i punti interrogativi, ma la Luparense è sempre la Luparense, impossibile darla per spacciata.

CogiancoTutti al riparo, è tornata la Cogianco. E con che colpi! Per festeggiare in grande stile il ritorno in Serie A dopo il fallimento del 2013 e il seguente sodalizio con la Carlisport, la squadra di Micheli si è presentata al tavolo delle trattative con il coltello tra i denti ed evidentemente tanti soldi da spendere. Ne sono usciti accordi sontuosi, da Scudetto, come quelli che hanno portato Waltinho e Paulinho, due tra gli attaccanti più prolifici e completi in Italia, a sposare l’ambizioso progetto della neopromossa laziale. Ma il mercato non si è certamente fermato qui. Porta blindata con Molitierno (ex Lazio), difesa nelle mani del roccioso Urio, fantasia e imprevedibilità nei piedi di Luizinho, Tobe e Gustavo Caetano. Insomma, la Cogianco fa sul serio, questo è chiaro, e se c’è una mina vagante dalla quale è meglio tenersi il più alla larga possibile è proprio lei.

Altra potenziale minaccia potrebbe essere il solito Real Rieti, da quest’anno nelle mani di David Ceppi. Senza i due giocatori più talentuosi che hanno contribuito a rendere a dir poco sorprendente la passata stagione (Crema e Suazo), però, gli amarantocelesti hanno sicuramente perso pericolosità in zona d’attacco. Sono comunque tanti i punti fermi su cui l’ex tecnico di Corigliano può fare affidamento, Jeffe e Zanchetta su tutti. Dalla Lazio sono arrivati Corsini e Saul, mentre Maluco può essere la sorpresa.

Chi, invece, si prepara ad un campionato tranquillo sono Napoli e Lazio. I partenopei, dopo l’incredibile rimonta nel girone di ritorno dello scorso campionato che li ha portati a raggiungere un’insperata salvezza diretta, puntano a mettere i bastoni fra le ruote di qualche big e a tenersi lontano dalle zone calde di bassa classifica, entrambi obiettivi raggiungibili. I biancocelesti, invece, hanno letteralmente ribaltato il loro roster, puntando sulla qualità di alcuni giovani argentini dal futuro roseo come Nardacchione e Perri. Anche il Latina punta ad un cammino tranquillo, magari con più gioie che dolori, così come il Montesilvano, che con gli innesti di Andrè Ferreira, Morgado e Dal Cin sembra aver fatto un passo in più rispetto a Corigliano e Cosenza, forse – sulla carta – le squadre più a rischio retrocessione, a meno di 5 giorni dall’inizio del campionato.

 

 

 

 

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