Sicuramente una delle note più liete della prima uscita biancazzurra di questa stagione è stata la prestazione di Francesco Pambianchi. Per certi versi si è trattato di una sorpresa, considerando come il precampionato che ha preceduto l’esordio contro il Pisa, abbia visto quasi sempre il giovane centrale proveniente dal Pergocrema ai margini della formazione titolare.
Hai dimostrato di possedere doti sia tecniche sia morali, risultando fra i migliori in campo…
“Ho messo in campo quello che so fare, in una gara non facile, che dopo pochi minuti è diventata anche in salita: subire una rete di mano dopo dieci minuti non è l’inizio che uno immagina…”.
Gol a parte i primi minuti del reparto difensivo hanno generato più di un brivido ai tifosi. Quali sono i motivi?
“Abbiamo iniziato un po’ contratti, consentendo agli avversari di rendersi pericolosi un paio di volte, poi passata l’emozione iniziale, e subita la botta della rete al passivo, non abbiamo più concesso nulla agli attaccanti del Pisa”.
Reparto difensivo che ti ha poi visto protagonista in positivo. Tornando un attimo indietro, non deve essere stato facile per te vivere un precampionato così denso di incognite a livello personale, con l’allenatore che provava altri compagni nel tuo ruolo…
“Non è stato per niente facile. Lo ammetto, non ho vissuto bene il periodo estive della preparazione, circolavano voci sul sottoscritto, che non fossi all’altezza delle aspettative, cose che non aiutano sicuramente a livello morale. Si era arrivati addirittura a ipotizzare una mia cessione dopo appena un mese dal mio arrivo a Ferrara, senza neppure aver giocato una partita ufficiale, cosa che a me pareva assurda”.
La tua risposta alla prima gara ufficiale ti rende onore anche in virtù di questa tua esternazione…
“In quel periodo ho pensato, solo come si dice, “a pedalare”, senza dare peso a queste cose. Mi sono detto: poi è il campo a fornire le risposte. Sono rimasto concentrato sul lavoro a testa bassa, sicuro di poter dimostrare il mio valore”.
Domenica scorsa, al termine della gara ho personalmente chiesto all’allenatore spiegazioni sul tuo impiego, nonostante le gare di avvicinamento lasciassero propendere per altre scelte, e lui mi ha risposto che giunti al momento in cui non si poteva più sbagliare ha preferito la tua esperienza accumulata nella scorsa stagione in Lega Pro.
“Mi fa piacere che il mister abbia pensato a me in termini positivi in vista dell’esordio, avrei comunque accettato serenamente ogni decisione dell’allenatore, siamo un gruppo coeso ed equilibrato, ogni giocatore dà sempre il suo contributo quando è il suo turno”.
Una curiosità: spesso durante la gara si è notato l’attaccante nerazzurro Perna, autore della furbata di mano, a terra dolorante con te nei paraggi…
“Gli ho dato filo da torcere, diciamo così..”.
Tutto qui? Sarebbe curioso sapere cosa gli hai detto alla ripresa del gioco, dopo il fatto incriminato…
“Non solo io, anche Zambo e gli altri si sono fatti sentire, lui provava a girare al largo…”.
Alla fine è dovuto uscire per una presunta distorsione. O era soltanto… paura?
“Credo anch’io che abbia avuto paura, anche perché il contatto che ha provocato la sua uscita è stato probabilmente il più leggero…”.
Posso scriverlo?
“Sì, sì, scrivi pure. Non mi interessa nulla”.