Siamo così, tristemente un po’ sfigati. L’ultima domenica a tinte biancazzurre se la scorderanno in pochi. Per carità, non che non si sia abituati a essere costretti a scavare quando si è toccato il fondo, a queste latitudini ma cose del genere non si vedono comunque spesso. E per fortuna. Personalmente sono riuscito a vedere la partita con il Foggia soltanto ieri. Mi ero fatto un’idea precisa grazie ai commenti dei colleghi e degli amici che allo stadio c’erano ma credo che, forse per colpa della demoralizzazione ovvia e generale per via delle note questioni societarie, nessuno mi abbia raccontato davvero il reale stato delle cose. La partita di domenica, infatti, secondo me è semplicemente stata rubata. Troppi gli errori per non pensare male. Dall’accanimento nei confronti di Arma al rosso diretto per Castiglia passando per tanti piccoli episodi allucinanti. Cose (quasi) mai viste che pesano tanto e non soltanto sul morale. Vista la situazione che c’è, infatti, almeno un punto in quelle condizioni – nove contro undici – sarebbe stato importante psicologicamente e non solo. La Spal scippata contro il Foggia, concordo con il nostro Diego Stocchi Carnevali, almeno nella ripresa e sul piano della voglia e dell’orgoglio è stata la più bella Spal degli ultimi anni. Onore al mister e a questi ragazzi fantastici che in una situazione difficile e purtroppo ancora senza certezze per l’imminente futuro, non soltanto si dimostrano professionisti ma ci mettono quel qualcosa in più fondamentale e da applausi.
Oggi l’aria che si respira a Ferrara è bella tosta. Dalla preoccupazione alla rabbia, dalla delusione alla fiducia, lo stato d’animo generale è altalenante ma un denominatore comune, anzi più di uno, c’è. La preoccupazione, prima di tutto, ma anche il sostegno nei confronti di Zamboni e compagni. Un sostegno vero, sincero, intelligente e importante per provare a uscire da una situazione oggettivamente difficile da tanti punti di vista. Lasciando un attimo da parte l’incertezza economica, c’è la classifica a impedire di stare sereni a chi ama il bianco e l’azzurro. Una classifica che peggiorerà presto per l’ennesima penalizzazione e che rischia di migliorare poco davanti ai prossimi impegni. Una consolazione magari non basta ma di questi tempi non è comunque poco. Quella di sapere che Stefano Vecchi e i suoi ragazzi continueranno a mettercela tutta almeno fino a Natale. Inutile guardare oltre quella data perché oltre, oggi, c’è nulla o quasi. Compresa la presunta fila di quelli che vorrebbero acquistare il club ma che, invece, e spero di sbagliarmi, lo faranno soltanto quando vedranno il cadavere passare con un bel bollino sopra con scritto “fallimento”. Da inguaribile ottimista non credo che questo accadrà ma credo, piuttosto, che in molti comincino a capire perché conviene aspettare e sperare che la società di oggi sistemi in fretta i suoi problemi. Altrimenti a rischiare grosso era, è e sarà soltanto la Spal. Ma questa è un’altra storia, anche se fondamentale. Per ora c’è da affrontare il discorso Pro Vercelli. Una missione impossibile sulla carta davanti alla vera, incredibile sorpresa stagionale che dopo il ripescaggio vince e convince lassù a un passo dalla vetta. Un miracolo calcistico, quello dei piemontesi, un grosso ostacolo, sempre quello piemontese, per la Spal. Che lunedì, in diretta televisiva su Raisportuno, andrà a giocarsela senza i gol di Arma, senza Castiglia e soprattutto senza grandi alternative al bisogno di fare punti per non sprofondare. Prima di arrivare a Vercelli, però, tocca partire da più lontano anche se bisognerebbe davvero dimenticare.
Devo per forza ritornare indietro. La partita con il Foggia l’ho vista solo ieri. Beh, sono rimasto senza parole. Tu l’hai rivista? E che parole useresti a sangue freddo?
“Direi che c’è il rammarico per non aver raccolto perché quando metti in campo quello spirito e quella voglia non puoi perdere anche se non è stata solo colpa nostra. E’ una stagione strana aldilà di due, tre gare sbagliate abbiamo raccolto sempre meno di quanto meritato sul campo”.
Domenica siete stati cornuti e pure mazziati. Ho parlato personalmente con qualche tuo giocatore e l’ho sentito davvero amareggiato. Si sentivano derubati. Una cosa del genere davvero non ci voleva vista la vostra situazione. Hai pensato a che iniezione di fiducia sarebbe stato, invece, almeno un pari viste le circostanze?
“Sì, e l’ho detto anche ai ragazzi. Sul gol subìto abbiamo comunque sbagliato noi e dobbiamo stare più attenti perché in questo momento ci dice sempre male e al minimo errore ci castigano”.
Sei sempre diretto e sincero. Ti chiedo: quanto è preoccupante l’aspetto psicologico dei tuoi?
“In questo momento può anche essere un aspetto che porta a una reazione e a uno spirito combattivo. Certo, dal punto di vista tecnico se non sei sereno perché giocando bene non fai risultato… questo andazzo può portare a perdere un po’ di fiducia come si è visto anche nei primi minuti con il Foggia. Questo un po’ mi preoccupa, speriamo che ci sia un’altra reazione forte e rabbiosa”.
I problemi societari, il fatto di giocare e di non raccogliere. Ma come si fa a tenere la squadra unita e a non sfasciare tutto in questo contesto?
“Con la soddisfazione di avere l’impressione di essere riusciti a costruire un ambiente unito e compatto. Con una squadra che non molla e continuerà a fare l’impossibile con questo spirito. Da allenatore quello che ho appena detto è una grande soddisfazione, certo sarei più contento se raccogliessimo qualche risultato perché i ragazzi se lo meritano”.
L’hai sempre detto ma credo sia giusto darvene atto. Siete veramente un signor gruppo. Che qui a Ferrara mancava da una vita. Te l’ho già chiesto ma lo rifaccio. Ottenere la salvezza quest’anno sarebbe veramente un miracolo. Ci credi?
“Sì, sì, secondo me è fattibile. Serve soltanto un po’ più di tranquillità e qualche risultato. Arriverà la penalizzazione ma due vittorie di fila siamo riusciti a farle, quindi possiamo farne anche tre. Siamo sempre stati competitivi, ci manca poco per fare benissimo. Un po’ più di attenzione. La fine del girone di andata è vicina. Ci servono due vittorie, poi nel girone di ritorno possiamo fare bene, io sono molto fiducioso”.
Il calcio è tremendo. Quando fai buone prestazioni ma non raccogli diventa preoccupante. Ecco, tu sei preoccupato?
“Eh, mettiamola diversamente. Quando succede così vuol dire che c’è qualche limite, qualche difetto. Un po’ di concretezza in più e qualche sbaglio in meno a prescindere da certe situazioni come domenica scorsa”.
Che cosa hai detto ai tuoi dopo il Foggia e alla ripresa degli allenamenti?
“Che ero comunque contento di quello che avevo visto e dello spirito messo in campo. Che siamo andati anche oltre, anche se è chiaro che girano le palle ma così facendo i risultati arrivano per forza”.
Questa settimana su che cosa hai dovuto lavorare maggiormente?
“Su quello che facciamo sempre. Tattica e tecnica impostata anche sull’avversario, e lavoro psicologico per avere ancora più rabbia e attenzione e attributi per fare punti”.
Parentesi mercato. Un nostro lettore ci chiede di domandarti perché non reintegrate Smit?
“Perché non è mai stato nei programmi e non so nemmeno in che condizioni sia. In estate la società ha fatto delle scelte che ho condiviso. In quel ruolo, poi, abbiamo Laurenti quindi…”.
Proviamo a pensare positivo. La rabbia accumulata contro il Foggia unita a quella che c’era già… Sono due motivi per andare avanti senza mollare?
“Sì, deve essere così. Deve essere questo lo spirito per affrontare le prossime partite”.
Domenica abbiamo visto tutti una gran bella Spal, soprattutto nel secondo tempo. Uno: perché solo nel secondo tempo? Due: proseguirai con il 4141?
“Nel secondo tempo si è vista una squadra che è andata addirittura oltre e in undici contro undici avrebbe fatto ancora meglio. Nonostante questo abbiamo creato occasioni importanti tanto che loro hanno cambiato modulo perché erano in difficoltà. Ma pure nel primo tempo abbiamo fatto una buona gara a parte l’inizio, lì eravamo un po’ intimoriti. Sul modulo vediamo, ne abbiamo due o tre ma credo di sì”.
Come avete lavorato in questi giorni e come va l’ambientamento sul sintetico, ennesima insidia del posticipo?
“Al Centro ci siamo allenati nel campo piccolo poi abbiamo trovato una struttura adatta per capire il sintetico avere quella sensibilità. E’ un’insidia in più, ovvio, ed è un vantaggio per chi lo conosce soprattutto in queste categorie dove non è facile trovare la possibilità di allenarsi su terreni uguali”.
La situazione degli infortunati qual è?
“Valutiamo fino all’ultimo Pambianchi che anche ieri si è rifermato ed è in forte dubbio. Ad Arma abbiamo dato qualche giorno di scarico vista la squalifica e il fatto che sin qui non ha saltato nemmeno un allenamento. Meloni ha cominciato ad allenarsi con noi e lo aspettiamo”.
Lunedì vi vedranno in tanti vista la diretta tivù. Può essere un’occasione per parecchi dei tuoi giocatori. Credi che anche questo possa essere uno stimolo in più?
“Lo è per noi ma anche per gli avversari”.
Affrontate una squadra per certi versi incredibile. Una squadra che è stata ripescata, che è in zona promozione, che non ha grandi nomi ma tanta solidità, che subisce pochissimo. Insomma, il calendario non vi dà una grossa mano però avete bisogno di punti…
“Sì, hai detto bene, ma ora trovare squadre peggio di noi in classifica non è facile, quindi sono tutte partite impegnative. Loro l’anno scorso hanno fatto un ottimo campionato, li ho visti diverse volte perché erano nel mio girone. E’ una società ottima, hanno un’organizzazione buona, una piazza calda e importante, sono ambiziosi e sono ovviamente molto gasati visto il campionato che stanno facendo”.
Che partita ti immagini?
“Per noi un po’ come tutte le altre. Una gara contro una squadra forte che sta facendo bene e che ha entusiasmo e fiducia”.
La Pro Vercelli gioca con una sorta di 4321. Stai pensando a qualche accorgimento particolare?
“Spesso hanno giocato con due punte, ormai le situazioni le abbiamo provate quasi tutte visto che siamo quasi a metà campionato. Credo che lunedì giocheramno con due punte ma non dovremo farci sorprendere dal momento che dobbiamo essere pronti a varie soluzioni”.
Anche contro il Foggia il pubblico è stato veramente grandioso sostenendovi sempre e applaudendo anche alla fine. Vista la classifica è davvero un grosso merito…
“Sì, veramente. E li ringraziamo. C’è un appoggio vero, sincero, evidente. Vedono che abbiamo lo spirito giusto, che la squadra dà il massimo. Non è affatto scontato trovare un pubblico che ti applaude quando perdi. Questo è una piazza che merita molto e speriamo di non essere ricordati come una squadra perdente ma applaudita ma vincente e applaudita ancora di più”.
Formazione. In porta Capecchi ha meritato il posto. O no?
“Luca sta facendo molto bene, credo sia giusto dare continuità. Comunque anche Teodorani aveva fatto bene”.
Difesa. Ritornerà titolare Ghiringhelli? E Pambianchi è già pronto o confermerai Alessandro Vecchi? E a sinistra Canzian o G. Rossi?
“Vediamo Pambianchi in che condizioni sarà. Se sta bene gioca. Ghiringhelli torna e Canzian con il Foggia ha fatto bene”.
Centrocampo: Agnelli davanti alla difesa, Bedin favorito su Migliorini e Paolo Rossi in mediana?
“Tra Bedin, Migliorini e Fortunato ne sceglieremo uno valutando anche se mettere Agnelli in mezzo e un altro davanti alla difesa”.
Scontate le conferme di Melara e Laurenti esterni, chi giocherà tra Marconi e Mendy?
“Marconi”.
Per la prima volta sarete senza Arma che oggi vale il 99% del vostro potenziale offensivo. Dovrà per forza essere l’occasione per chi lo sostituirà. Gli dirai qualcosa di particolare?
“No, no, credo abbia già abbastanza voglia e pressione. Tutti quelli che hanno giocato fin qui hanno sempre dimostrato qualcosa. Succederà anche a Vercelli”.
Che cosa daresti per una vittoria scaccia crisi già lunedì?
“Non siamo ancora a questo punto ma sarebbe un premio importante per quello che stiamo facendo sempre: dagli allenamenti alle partite. Di solito quando vinciamo offro l’aperitivo a tutti. E’ un po’che non succede…”.
Forza Spal, come prima più di prima…
“Forza Spal!”.
PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (4141)
Capecchi; Ghiringhelli, Zamboni, A. Vecchi, Canzian; Bedin; Melara, P. Rossi, Agnelli, Laurenti; Marconi.
All.: S. Vecchi.
A disp.: Teodorani, Beduschi, G. Rossi, Cosner, Migliorini, Fortunato, Mendy.