Mister Vacondio si presenti, il suo cognome, a molti tifosi biancazzurri, non potrà suonare nuovo.
“Tanto per cominciare posso dirti che sono stato un giocatore della mitica Spal, dal 1969 al 1974. Ho fatto tutta la trafila, dalla Primavera alla Prima Squadra, ho giocato con Delneri, Malatrasi, Boldrini, Marroncini e sono stato allenato anche dal grande Gibì Fabbri. Ho smesso di giocare presto, a ventitré anni: la Spal ha deciso di vendermi e io ho preferito continuare gli studi ed entrare nel mondo del lavoro”.
Però ora fa l’allenatore.
“Ho iniziato ad allenare nel 1989 a Rubiera ma, per me, la professione del mister, è da sempre un vero e proprio hobby. Sono Presidente e socio di un’azienda alimentare, la Molini Industriali”.
Per la seconda stagione è sulla panchina della Bagnolese. So che la società ha da sempre molta stima di lei.
“E’ un qualcosa che mi fa molto piacere. A Bagnolo sono di casa, ho avuto il piacere di allenare la loro squadra già nel 1993. Diciamo che se mi hanno cercato per ben otto volte vuol dire che credono in quello che faccio”.
Eppure lei ha pensato di non ricandidarsi alla guida della panchina. Perché?
“Per motivi di salute. Per fortuna, questi problemi li ho risolti. Adesso sono tornato anche se so bene che il campionato è piuttosto impegnativo e per niente facile”.
Ecco, parliamo del campionato: il vostro è stato un inizio abbastanza difficile. Domenica scorsa, contro il Rosignano, sono arrivati i primi tre punti stagionali. Ma la Bagnolese è sempre penultima.
“Più che sottotono direi che è partito male ma la cosa era abbastanza prevedibile. Il budget è stato dimezzato e fino all’ultimo non sapevamo se ci saremmo iscritti o meno al campionato”.
Ci parli della sua squadra.
“Ci sono molti giovani under diciotto e pochi senior e questo sicuramente influisce. Conosco bene questo girone, ci sono undici squadre che faranno un campionato di possibile vertice e almeno sei o sette che punteranno alla salvezza attraverso i playout”.
E’ complicato gestire una squadra di calcio?
“A Bagnolo è difficilissimo soprattutto perché ci alleniamo di sera e quasi tutti di giorno lavorano. Capirai, quindi, quanto sia difficile reggere una categoria che tutti gli anni migliora il tasso tecnico e soprattutto agonistico”.
Cosa deve avere un gruppo per essere vincente?
“Sicuramente avere delle risorse economiche adeguate e conoscere la categoria. Io penso che ogni categoria necessiti di giocatori adatti per quel campionato e non sempre i giocatori che scendono di categoria fanno la differenza. Comunque vince chi ha più risorse economiche da investire sul mercato è sempre stato così e sempre sarà così”.
Il suo obiettivo finale è lo stesso della società?
“Non lo so a dire il vero. I dirigenti ragionano da tifosi, io, diciamo così, cerco di essere più realista”.
Se non sbaglio la sua azienda è lo sponsor della Reggiana.
“Da ben venticinque anni! In passato abbiamo sponsorizzato anche il Modena Calcio ma ora non più”.
Domenica la vostra avversaria è la Spal e così lei tornerà a Ferrara da avversario.
“Ho trascorso a Ferrara gli anni indimenticabili, quelli della giovinezza. Spero che qualche mio ex compagno di squadra, che magari adesso vive a Ferrara, mi venga a salutare, mi farebbe davvero piacere. Sono da sempre molto attento alle vicende che riguardano la Spal. Chissà…forse Mazza da lassù sarà dispiaciuto di come è finita la sua squadra. In pochi credo avessero mai immaginato un simile epilogo”.
Pronostico della partita di domenica?
“Non me lo chiedere, tutto può succedere, la D è questa. Se dovessi dare un giudizio obbiettivo, spero solo che non infieriscano troppo! Penso che Pistoiese e Spal siano le favorite del campionato e se la giocheranno fino alla fine per andare in Lega Pro”.