LA LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE BUTELLI

Cari tifosi, cari amici, in riferimento alla richiesta di “aggiornamenti” su una questione apparentemente dimenticata, quella relativa alla riappropriazione dello storico marchio, sono, con piacere, a significarvi quanto segue. Ho parlato di questione “apparentemente dimenticata”, perché viceversa essa è ben presente nella mente (e nei cuori) di tutti noi, presidente incluso ovviamente. Del resto l’argomento faceva parte delle cosiddette “promesse elettorali” pronunciate all’atto del mio insediamento, e lo ricordo molto bene!
Quelle che credo risultino assolutamente evidenti per contro sono le difficoltà che nel corso di questo tribolatissimo 2010 hanno accompagnato le vicende societarie, culminate nel famoso punto di penalità comminato nelle scorse settimane a fronte di un’inadempienza fiscale. Non è stato divertente per noi, per me. Neanche un po’. Però… Pur non riuscendo in alcun modo ad evitare questa antipatica sanzione, ho comunque rimediato in tempo utile per evitare guai peggiori ed ho successivamente investito sulla squadra anche (ma non solo) per colmare questo handicap.
Doverosa premessa per fare riflettere su di una questione: si vive di priorità. La società Spal è stata costretta ad operare delle scelte, a dare delle precedenze, relativamente a questioni di carattere assolutamente sostanziale. Prima fra tutte quella, onerosissima, concernente il progetto per il parco fotovoltaico.In questo particolare scenario, evidentemente, non c’è stato spazio, tempo, testa, infine, soprattutto, denaro in cassa per pensare, per provare a riportare a casa il marchio. Perché alla fine, banalmente, sempre lì si va a parare. L’ovetto, il vostro ovetto, è stato pagato (dunque valutato) dalla persona che attualmente ne detiene il diritto di possesso una cifra che non risponde a nessun tipo di logica, per contesto economico ed, ahimè, categoria di appartenenza della nostra amata Spal.

Questo rende complesso, in partenza, ogni tipo di accordo, ogni sviluppo di trattativa. Normale che sia così. Ho avuto tempo addietro un “abboccamento” con il signor Benasciutti per avviare un qualche ragionamento in merito alla questione, ma la cosa non ha avuto seguito. Per cui sarebbe scorretto anche solo parlare di trattative avviate, ipotesi, cifre e quant’altro. L’unico esito dell’incontro, davanti ad un caffé consumato in un anonimo bar di provincia, è stato quello di alimentare il gossip secondo cui stavo tentando di allargare la compagine sociale… Ma questa è acqua passata, stiamo parlando di cose molto vecchie oramai.

Ho scritto poco sopra che credo siano risultate assolutamente evidenti le difficoltà dell’ultimo anno ecc. ecc.. Per contro sono persuaso del fatto che altrettanto evidentemente si percepisca il cambiamento del clima in quest’ultimo periodo (vi assicuro che la collezione autunno/inverno ci è venuta molto ma molto bene, tanto da far sperare in un analogo successo per quella primavera/estate…).Ecco, partendo da questa ritrovata serenità, da questo nuovo vigore, da questa voglia di fare, vi prometto ufficialmente che a breve, molto a breve, farò in modo di andare a prendere un altro caffè con chi di dovere, confidando anche nella ragionevolezza dell’interlocutore, che non potrà non tenere conto del significato e degli effetti del primo pronunciamenti del tribunale di Bologna nel merito della questione. Ed anche, aggiungo, del non meno importante sentimento popolare.Due promesse infine. La prima, scontata: non lascerò nulla di intentato per cercare di riportare a casa ciò che da casa manca oramai da tanto, troppo tempo. La seconda: non mancherò di aggiornarvi in tempo reale in merito agli sviluppi della questione.Un caro saluto a tutti, vi aspetto domenica allo stadio.

 

Il Presidente Cesare Butelli

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Am par ad sugnar. Chiedo scusa per l’espressione così provinciale quindi poco adatta a una lettera importante e ufficiale qual è quella del Presidente della Spal, Cesare Butelli. E’ che con questa Spal che vola, con tutte queste belle notizie biancazzurre recenti, con l’imminente e sempre poco considerata questione fotovoltaico, ci mancava soltanto il “nostro” – fa onore a Butelli usare questa parola – ovetto. Staremo a vedere se il numero uno biancazzurro manterrà anche questa promessa. Due sole cose da aggiungere. La prima: Benasciutti dimostri di essere uno spallino vero  che non vuol dire regalare nulla ma, stavolta, comprendere e soprattutto dimostrare. La seconda: per quanto riguarda noi de Lo Spallino, il giorno che rivedremo sulle nostre maglie il vecchio, unico simbolo renderemo al Presidente quello che è del Presidente. Onore e gloria, cioè, nei secoli dei secoli. (et)

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