QUANDO ARRIVANO I GOL
TRASFERTA | CASA | |||||||||
MINUTI |
B A S S A N O |
C R E M O N S E |
L U M E Z Z A N E |
P E R G O C R E M A |
S |
M O N Z A |
P A V I A |
P A G A N E S E |
S A L E R N I T A N A |
T O T A L E |
0-15 | X | X | X | X | X | X | 5/1 | |||
16-30 | X | X | 1/1 | |||||||
31-45 | 0/0 | |||||||||
46-60 | XX | XX | X | X | 4/2 | |||||
61-75 | X | X | X | X | 1/3 | |||||
76-90 | XX | X | X | X | X | 3/3 |
X= GOL FATTI X=GOL SUBITI
Il primo campanello d’allarme era già suonato tre settimane fa a Crema. Stavolta, due giornate dopo, alla nona sinfonia è un concerto di campane in tutti i sensi ad aprire ufficialmente la prima “crisetta” di mezza stagione in casa Spal: il battocchio di Salernitana e Sorrento ha così sentenziato: punti zero e dal primo si passa al quinto posto. La preoccupazione quindi non è tanto per la classifica, positivissima, quanto perché i ferraresi hanno, per motivi differenti, mosso zero passi in graduatoria nei primi due test davvero importanti di questo campionato, contro due formazioni destinate a recitare un ruolo da protagonista al pari degli estensi. Chiamiamoli pure scontri diretti. Senza contare Cremona, dove mancavano sei uomini ai grigiorossi ed è inevitabile che ai (grossi) meriti dei biancazzurri facciano da contr’altare anche le pesantissime assenze dei lombardi, la Spal ha sin qui messo alla berlina formazioni che stazionano nella parte sinistra della classifica.
Per carità, un bel chissenefrega a chi sta davanti a metà ottobre è concesso, in fondo conta esserci a Pasqua nel novero delle prime. Se proprio si deve scegliere un periodo del campionato in cui dover far sosta forzata e prendere fiato per poi ripartire dopo opportuno rifornimento ancor più carichi di prima, è palese che la scelta non possa che cadere su questo inizio d’autunno, quando ancora i valori in campo non sono ben definiti e quando la classifica muterà, si stravolgerà e riavvolgerà almeno altre cinquecento volte o giù di lì. La sensazione è che questa sia solo quella famosa parentesi infelice che capita a tutti una volta in un campionato, dove anche la sfiga si mette a giocare con i nervi già duramente provati dei tifosi spallini. Ci sono però dati che non possono comunque passare inosservati. La Spal in nove incontri ha segnato quattordici reti e ne ha subite dieci. Dai dati in nostro possesso emerge che, nella prima ora di gioco, i biancazzurri viaggiano a ritmo promozione: se infatti il campionato fosse finito sempre al sessantesimo, oggi, la squadra di Notaristefano avrebbe ben ventuno punti, sette in più degli attuali. Fatale è la ripresa quindi, ma più in generale è nell’ultima mezzora che la Spal si trasforma e in negativo: si contano infatti quattro gol fatti ma ben sei sono quelli al passivo, cinque dei quali in trasferta, di cui quattro risultati decisivi ai fini del punteggio finale, tanto che proprio lontano da casa la Spal ha lasciato sei dei sette punti che erano potenzialmente nelle corde di questo organico: uno a Lumezzane, due a Crema, tre a Sorrento. Senza dimenticare che il punto restante è stato mandato a monte contro la Salernitana in casa in maniera a dir poco incredibile. Una Spal che non gode certamente di buona fortuna, ma che nella ripresa, non si sa per quale motivo, sembra faccia tutto quello che l’allenatore non gli chiede di fare: si allunga, non raddoppia, si distrae, prende espulsioni (già due) e ammonizioni (è la squadra che ha preso più gialli di tutto il girone, ben ventiquattro). Un calo fisico e mentale in pieno stile che non deve passare inosservato se valutiamo le tre reti che i biancazzurri hanno messo a segno nell’ultimo quarto d’ora di partita: si tratta di tre prodezze, non a caso inutili ai fini del risultato finale, di due tra i maggiori giocatori tecnicamente dotati di questa squadra, Giacomo Cipriani (a Cremona) e Andrea Migliorini (contro la Paganese). Se guardiamo l’altra faccia della medaglia, è nei primi quindici minuti del primo e del secondo tempo che la Spal segna il maggior numero di reti, ben nove. Difficile pensare si tratti di un caso. E’ evidente che Notaristefano vuole partire subito ai cento all’ora per cogliere l’avversario di sorpresa e poi gestire la partita. Probabilmente si tratta di una scelta ben precisa dell’allenatore che poggia il proprio fondamento sul tipo di giocatori a disposizione ai quali preferisce chiedere “tutto e subito” in funzione delle loro caratteristiche fisiche che, evidentemente, non permetteno loro di tenere ritmi così alti per tutti e novanta i minuti di gioco, limite a cui tenta di ovviare facendo leva, in determinati momenti dell’incontro (grossomodo nella fase centrale dei due tempi), sulla loro esperienza maturata negli anni su campi di categoria superiore: a questo punto della stagione, però, le intenzioni sono buone ma i risultati non arrivano. Merito anche degli avversari, certo, ma crediamo che la Spal, questa Spal, abbia i mezzi per giocarsela con tutti.