L’ARIA DEL FINE GITA IN ATTESA DEL FORUM

Cazzo, eppure non manca niente. Anzi. Le vacanze. Aricazzo. Che nemmeno ricordavo più. Altro che maledetta primavera: maledetta estate piuttosto. E siccome le citazioni (sciatte) canore non finiscono mai, dovrei aggiungere che la nostalgia è canaglia davvero. Vi scrivo questo pezzettino destinato al forum perché proprio non ce la faccio a stare senza. Dovrei saltellare in preda a euforia vacanziera e calcistica, vista la classifica, ma quello che sento e molti di voi, i più vecchi, si fa per dire, ricordano bene, è quel vuoto allo stomaco misto groppo in gola con una spruzzatina di angoscia e un pizzico di commozione che, di solito, ti nasceva dentro al ritorno in pullman dalle gite scolastiche. Quando ormai appariva il cartello “Ferrara” e i più incoscienti e sereni continuavano a cantare. Tu (io) no. Tu guardavi fuori dal finestrino e ti veniva soltanto in mente che domani era già ora di tornare a scuola e quella stronza che in vacanza te l’aveva fatta annusare adesso ricomincerà a non cagarti come l’anno scorso, l’anno prima, l’anno prima ancora.
Ecco, comincio così, cioè male, queste benedette vacanze nella solita isola che c’è (cristo, dovevo andare a Sanremo con tutte queste citazioni). C’è tutto. L’isola, appunto. Il sole. Il cielo blu sfuggito all’afa d’agosto (chi ne ha voglia, per scoprire Ventotene si guardi un vecchio, bel film: “Ferie d’agosto”). E poi ci sono dieci giorni davanti senza fare una beata mazza. Si pesca. Si legge (“La città perfetta” di Angelo Putrella, edizioni Garzanti: altro consiglio che ripeto volentieri) e, scusate la volgarità ma sono contento di far contento Martello (faccina che strizza l’occhio), si tromba pure e si mangia e ci si riposa e ci si gratta e si cazzeggia e si ascolta il cd di Human Resistence, trasportato sull’Ipod, ininterrottamente in questi posti davanti al mare (stavolta è Fossati) con, tra una canzone e l’altra, i cori dei tifosi e la voce straziata di Ave Cesare all’arrivo al Mazza. Quelle parole sante che ho messo come firma sul forum.
Insomma va, o dovrebbe andare, tutto alla grande. Quasi tutto. Perché dieci giorni senza forum non è che passano come Bracaletti tra le gambe dei difensori del Ravenna o come le stecche del Zambo sui garretti avversari. E allora eccomi qui a ritardare il commiato (provvisorio, eh, e lo scrivo con le mani belle ancorate ai maroni) con queste ultime righe per ribadire l’effetto che fa allontanarsi non tanto da Ferrara, a questo ho fatto l’abitudine ormai da quindici anni, quanto dal forum. Questo, poi, è solo l’ultimo atto. Prima mi sono rivisto Ravenna-Spal in dvd e ho goduto altre tre volte confermando l’impressione, ottima, che avevo già avuto e ho già scritto a proposito della squadra. Vabbè, devo andare. A Ventotene rubare un minuto di connessione è come sentire Gambin dire una cosa vera (vedi quei dieci abbonamenti che col cazzo che li hai presi, opinionista de sta gran ceppa de…). Copierò questo file word e lo appiccicherò al volo a una discussione a mo’di ultimo atto. Anzi definitivo atto. Così come mi appiccicherò al forum il 10 o l’11 sera, appena tornato. Ecco, ho strappato un’altra preziosa manciata di secondi per ritardare questo distacco che mi pesa, eccome se mi pesa.
La fidanzata mi dice, meglio urla, che sono davvero malato. Che c’è ancora tutto da fare. Che bisogna lavare la gabbia di Socrate (il pappagallo), che la valigia va sistemata e gli armadi pure. Merda, dico io. Che cazzo dici? Ma se ho già messo via la felpa degli Spallinati, ho messo nelle bustine di cellophane le due magliette, quella grigia e quella blu. Ho persino incollato l’adesivo dell’ovetto alla porta davanti al mare e ne ho portato pure uno di riserva perché, signora mia, persino la salsedine non è più quella di una volta. E poi, vedi tesoruccio dolce che io ti adoro quasi quanto la Spal, pure la sciarpa è al suo posto e come, come dici? Che cazzo me ne faccio della sciarpa se ti ho costretto a portare il costume e il pareo perché faremo di sicuro il bagno? Ma scherzi? Ho il mal di gola, no? Che discorsi fai?
Ciao ragazzi. Mi mancherete. Sarò con voi, almeno con lo spirito, il nostro spirito a Reggio. Un grande abbraccio, un gigante FORZA SPAL e, caro Spallinato, visto che in fondo è vero che sono malato, non solo di Spal, mi raccomando: non ti scordar di me (cit. Giusi Ferreri). et
Ps.: grazie a tutti per i soliti, generosi complimenti per la rubrica di oggi sulla Nuova e una precisazione. Mi ha chiesto Luca Bindi, il conduttore di Raisport della trasmissione sulla Lega Pro, di chiedere scusa a tutti gli spallini e spallinati perché ieri, come qualcuno sul forum ha prontamente segnalato, ha sbagliato il nome del nostro errore Cazzamalli. Così, per la precisione.

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