CHIACCHIERE POCHE, PUNTI TANTI E DOMENICA…

Sarò breve. Arrivederci al prossimo martedì. E’ tutto qui. Forza Spal. Scherzi a parte, ci sarebbe davvero poco da dire. Merito della Spal. Che vince l’ennesima partita, che in trasferta non ce n’è per nessuno e che in un campo modello sabbie mobili dimostra di potercela fare anche quando la classe non l’unico, decisivo parametro. C‘è da battagliare? Bene. C’è anche la Spal. C’è da giocarsela. Benissimo. Anche qui la Spal c’è, eccome.
Il girone di andata è finito e i biancazzurri possono andare in pace anche se hanno ancora una gara da giocare, il recupero di Ravenna. Ventinove punti, compreso quello tolto, con una partita in meno è tanta roba. Anzi, sono più di quello che anche un inguaribile ottimista come me poteva immaginare, meglio: sognare, alla vigilia del torneo. Per quelli che amano le statistiche e per il mio statistico preferito che sarebbe il nostro Andrea Tebaldi, aggiungerei che ora – e ribadisco che manca ancora una partita alla fine della prima parte del torneo – la Spal ha il secondo miglior attacco e la seconda miglior difesa del girone, ha la miglior differenza reti (più dieci) e la più lunga serie positiva in atto (sette gare). Onestamente mi interessano poco questi numeri comunque significativi. Li riporto per quelli che sostengono che i campionati si vincono subendo poco in generale e vincendo tanto in casa. Io, invece, credo che i campionati si vincano vicendo spesso, a prescindere dal luogo, e subendo semplicemente una rete in meno degli avversari.
Chiusa la noiosa, almeno per me, parentesi statistica, resta che in quel ramo del lago di Como che ha scassato gli zebedei a generazioni di studenti la squadra di Notaristefano ha affogato gli avversari impantanati in un campo che doveva, e ha, penalizzato la formazione più tecnica, cioè la Spal. Che ha vinto perché lo ha voluto fin da subito – toh, che novità! –, perché è più forte e perché ha giocato una grande ripresa a prescindere dalle tante, importanti assenze e dall’inferiorità numerica dei padroni di casa.
E dire che la domenica era cominciata malissimo almeno per chi è costretto a seguire tutto alla radio oppure on line. Inizialmente non funzionava lo streaming con Radio Alfa (sistemato in tempo per l’inizio del match: complimenti!) e anche il server del nostro sito ci ha messo del suo complicando non poco l’arrivo delle informazioni bianche e azzurre nei secondi quarantacinque minuti. Ma pazienza. Quando si vince le chiacchiere e qualsiasi altra cosa restano a zero.
Visto che gli argomenti all’ordine del giorno sono assai pochi, prima di guardare avanti merita qualche riga, e pure qualcosa di più, il torneo di Cipriani. Cippo non segnava così nemmeno da ragazzino. In trasferta, poi, è devastante. E tutto questo nonostante venga letteralmente massacrato a ogni incontro senza che nessun arbitro se ne accorga. Una riga pure per Smit che dopo la panchina sembra tornato quello vero e non si tratta di una notizia qualsiasi. Basta così, però. Ripeto: voglio guardare avanti in fretta e infischiarmene della scaramanzia una volta tanto.
Avanti, allora, c’è il Bassano. Prima del girone di ritorno. Ennesima gara casalinga per la quale tutta la settimana sarà la solita solfa. Sfatare il tabù Paolo Mazza, partita decisiva, la prova della verità e compagnia bella… si fa per dire. Che sia meglio vincere non c’è alcun dubbio e credo che Zamboni e compagni domenica prossima ce la faranno a prescindere dal solito avversario che verrà qui a fare le barricate. Il gruppo, la mentalità, l’impegno, la voglia: tutte cose che dentro alla Spal ci sono e non da oggi. Aggiungere altri tre punti e evitare altri sette giorni di cattivi pensieri a proposito del presunto tabù del Paolo Mazza di cui sopra e nelle settimane precedenti sarebbe cosa buona e giusta prima di approdare a Ravenna, decisamente la squadra più in forma insieme con il Gubbio (davvero chapeaux a Leo Rossi!) per chiudere alla grande questo 2010 biancazzurro decisamente fantastico. Il girone di ritorno dello scorso campionato, il girone di andata di questo torneo… insomma la Spal di Egidio Notaristefano. Che ha fatto una marea di punti. In attesa che il nostro statistico mi faccia avere una classifica completa dell’anno solare che comprenda tutte le squadre dalla A alla Prima divisione (eh eh, Andrea, solo tu puoi farcela e adesso che rendo pubblica la richiesta nemmeno puoi sottrarti…) mi fa molto piacere spendere qualche parola in più per il tecnico spallino. Uno che non si nasconde mai, che dice quello che pensa, che ha fatto benissimo da quando è a Ferrara (e vedrete la classifica del 2010..), uno che legge le partite e azzecca i cambi come pochi, che conosce i giocatori, che anche dal punto di vista psicologico è bravissimo a gestire il gruppo, uno che non ha problemi a mandare in panchina chiunque. Uno, però, che qualche allenatore nel pallone (nel senso di confusione) considera l’unico vero limite di questa super Spal. Vabbè, che dobbiamo fare? Perdonare loro che non sanno quello che… dicono.
E ribadisco, alla faccia della scaramanzia, che domenica si vince. Forza Spal.

 

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