LA PROMESSA DI EGIDIO: “POSSIAMO E VOGLIAMO FARE ANCHE DI PIU’”

CHE SPAL DOMENICA… Notaristefano non nasconde l’entusiasmo e parla di tutto: “Stiamo bene, vogliamo vincere e fare ancora più contento il nostro Presidente che alla cena natalizia ho visto euforico e se lo merita dopo tanti sacrifici. Le critiche post Alessandria? Sbagliate ma dimenticate. Abbiamo risposto a Como. Con il Bassano troveremo le solite barricate ma dobbiamo avere pazienza. Il mercato? Ne parliamo più avanti”. Situazione infortunati: qualche problema per Paolino Rossi, recuperato Belleri, Fofana dovrebbe rientrare, almeno in panchina, a Ravenna. Formazione: “Abbiamo due partite attaccate, devo pensare anche a questo. Qualche cambio può esserci”.

C’è chi la vuole bionda, chi la vuole bruna, c’è chi ama la zona, chi il gioco a uomo, chi ama la Spal e chi tifa per il Portogruaro. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Umorismo (?) a parte, l’attacco di questo tradizionale appuntamento con il tecnico spallino la prende da lontano soltanto per ritornare a bomba. Al cammino stagionale della Spal, cioè, che rende tutti felici e contenti – grazie alla classifica – tranne i soliti criticoni che invece di attaccarsi al tram, si aggrappano all’unica difficoltà della truppa biancazzurra. Quella di non andare così forte anche in casa. Di non riuscire a esultare al Paolo Mazza come succede fuori, a spasso per l’Italia della Lega Pro, cioè, come raccontano bene i numeri che attribuiscono all’Ars et Labor il ruolo di tritatutto lontano da Ferrara. E invece il cammino casalingo è fatto di tre successi, quattro pareggi, una sconfitta, nove gol fatti, sei subiti. E, attenzione, c’entra ovviamente nulla l’erba dello stadio ferrarese. C’entra soltanto il fatto che quando arrivano qui, tutti si chiudono e gli spazi sono pochi. Dietro la linea del pallone ci sono undici avversari e hai voglia superare le barricate. Ecco perché la società ha deciso di fare l’ultimo, o il penultimo, sforzo e di acquistare Locatelli, mica Aristoteles della Longobarda.
Per farla breve credo che basterebbe vincere come sta facendo la Spal, a prescindere dal luogo dell’evento. Senza stare tanto a pomparla, la prossima partita casalinga del caso, con espressioni solite e purtroppo note tipo “partita dell’anno”, “prova del fuoco” e compagnia brutta. Ma lasciamo stare anche qui. Meglio pensare davvero all’imminente appuntamento contro il Bassano perché si tratta della “prima” del girone di ritorno, perché a parte tutte le chiacchiere sarebbe davvero il caso di far contenti anche i tifosi che ancora vanno alla Spal e perché il turno, sulla carta almeno, pare favorevole. E poi resta soltanto la trasferta di Ravenna per chiudere trionfalmente quest’anno solare – ora, con il recentissimo arrivo di tutte le autorizzazioni, davvero reale e magnifico – che riguarda il pallone bianco e azzurro. Argomento, questo dei punti conquistati nel 2010, per nulla secondario tanto da essere perfetto per cominciare da qui questa intervista.

Stiamo preparando per Lo Spallino.com una statistica sul 2010. Tutte le categorie, da gennaio a dicembre, per vedere i punti fatti. Per te è quasi un anno pieno sulla panchina biancazzurra. A naso, in quanto a punti conquistati, la tua Spal potrebbe essere tra le prime dieci squadre italiane dopo Milan, Novara, Varese, Inter, Roma, Torino e pochi altri club che hanno fatto bene nel ritorno dell’anno scorso e nell’andata di quest’anno…
“Non so, non ho contato i punti. Certo, nell’anno solare abbiamo fatto benissimo sia con questo sia con l’altro gruppo e posso dire di essere veramente conteto”.

La settimana scorsa, diciamolo, eri incazzato nero. Non ti erano andate giù certe critiche dopo l’ennesimo pareggio casalingo. Avevi anche detto di aver dovuto risollevare il morale dei tuoi e di non comprendere tanta negatività. Adesso, merito dell’ultimo successo, è già tutto dimenticato o temi questo impegno con il Bassano per l’obbligo di vincere?
“Io penso di avere a che fare con un gruppo intelligente ed equilibrato e lo abbiamo visto anche domenica scorsa dopo una settimana nella quale i ragazzi erano un po’ così e avevano visto che pure io ero infastidito. Ci vorrà pazienza, non frenesia, con il Bassano. Sarà sempre difficile contro squadre che si chiudono. Bisogna lavorarli ai fianchi perché sarà una gara che si può vincere”.

Non è che questo compattare e isolare la squadra contro l’esterno in realtà è una mossa psicologica? Un po’ come fece Lippi quando vinse i Mondiali…
“Sto cercando fin dallo scorso torneo di far sì che ci sia l’equilibrio giusto. Che non si palesi  scoramento quando le cose non vanno se si è fatto tutto il possibile per farle andare e, al contrario non caricare di euforia l’ambiente quando arrivano i risultati perché porta difficoltà. Abbiamo raccolto abbastanza fino a oggi ma, onestamente, si poteva fare e raccogliere di più in certi campi. Ecco, questo è quello che vogliamo fare. Migliorare ancora, cioè”.

Giuro che non uso l’espressione “sindrome del Paolo Mazza” ma dimmi sinceramente se hai notato nella squadra una certa ansia per il fatto di dover vincere anche in casa?
“Assolutamente no, fidati. I ragazzi vogliono sempre vincere. Anche nelle ultime tre in casa è stato così. Non c’è mai passato per la testa, anche per un momento, di accontentarci di un pari. Loro danno tutto, sempre. Poi, certo, ci sono anche gli avversari in campo e qui da noi, spesso si chiudono bene e concedono pochi spazi. Lì dobbiamo essere bravi noi, avere pazienza, imbastire cose importanti per fare del male. E anche avendo poche occasioni occorre essere più cinici e  concreti”.

Ritorniamo a Como e prima di parlare della partita ti chiedo una cosa. Dopo Cremona si è riparlato di scommesse esagerate sulla vittoria dei tuoi. Pensieri e parole di Egidio Notaristefano sul tema…
“Mah, non vale nemmeno la pena di discuterne e commentare. Fuori abbiamo ottenuto cinque vittorie ma a Crema ci siamo fatti gol da soli e a Lumezzane dovevamo vincere. Queste sono cose assurde, che non ci toccano. Noi cerchiamo di vincere, sempre, e basta. Pensa che se fosse per me  eliminerei addirittura le scommesse”.

Sinceramente pensi che un giocatore, sarebbe il caso del Como, potrebbe giocare sulla propria sconfitta? Secondo: ne avete parlato tu e i giocatori di questa storia?
“Ma, guarda… stupidi ce ne sono tanti e a tutti i livelli. Non credo sia il caso del Como ma nel calcio ci sono stati esempi di questo genere e, anche se sono pochissime, le mele marcie è facile che ci siano. Riguardo alla seconda domanda, ti basti dire che non ne abbiamo nemmeno parlato con la squadra, davvero. Scrivi questo: noi vogliamo fare bene, molto bene. Punto”.

Parliamo di calcio. A Como la partita si è messa subito bene per voi però vi manca un rigore e il risultato è bugiardo. A detta di molti avete fatto la migliore ripresa della stagione. Concordi?
“No. Secondo me non è stata la nostra migliore ripresa. Abbiamo fatto benissimo anche a Bolzano, a Cremona, a Reggio Emilia… Siamo abbastanza lineari dal punto di vista delle prestazioni”.

Nell’intervallo che cosa hai detto ai tuoi per trasformarli così?
“Ho detto che dovevano chiudere la partita e non pensare alla superiortità numerica che spesso non fa la differenza. E così hanno fatto. Merito loro”.

Conoscendoti, secondo me ti sono rimasti un po’ sul groppone quei due gol presi così…
“Sì, sì, sì! Hai ragione, mi ha dato fastidio. Si poteva non subire gol e questo discorso del tabellino dei gol subiti basso è importante e alla fine farà la differenza. Poi, certo, la vittoria ha calmato quella piccola delusione. Però dobbiamo stare attenti. Quando ti abitui a non prendere gol ti entra   in testa e aiuta a stare concentrati per tutta la gara, recupero compreso”.

Che cosa ti è piaciuto di più della prestazione e del successo di domenica scorsa?
“Ancora una volta, e mi rendo conto che te lo dico ogni settimana, siamo entrati subito in campo per vincere. C’era un rigore per noi all’inizio, abbiamo fatto gol dopo sette minuti… e qui loro erano ancora in undici… insomma abbiamo iniziato bene su un campo impossibile. I ragazzi hanno interpretato anche questo molto bene e si tratta di un altro, l’ennesimo, punto a loro favore”.

Non lo vuoi mai fare ma ogni tanto credo sia giusto fare una deroga e parlare dei singoli. Stavolta ne scelgo tre. Bortel che gioca pochissimo ma ogni volta è tra i migliori. Smit che dopo la panchina pare rinato. E Cipriani che sta disputando la miglior stagione della sua carriera o quasi.
“Beh, hai detto tutto tu… Sono pienamente d’accordo. Milan è cresciuto molto e giocherebbe ovunque. Vlado sta meglio e con Alessandria e Como è stato eccezionale ma è lo Smit che conosco io. Giacomo ha sofferto molto l’infortunio della sua carriera e ci sono passato anch’io, so che cosa vuol dire non esprimersi come potresti. Ora sta bene di testa e di fisico e sta facendo un campionato eccezionale ma non soltanto per i gol. Si sacrifica, recupera palla… Sta andando davvero molto ma molto bene, è persino inutile commentare”.

Sempre a Como, a fine partita il Presidente Butelli è stato chiaro. Non si vende nessuno, ha detto. Manderemo qualche giovane a giocare, ha aggiunto. Non compriamo più giocatori, ha finito. A parte la solita solfa “sono discorsi prematuri eccetera”, io credo che se Pozzi riuscirà a piazzare cinque pedine (Zamuner, Vecchi, Corsi, Marongiu e Laurenti) un altro colpo te lo aspetti. O no? Ti anticipo: noi de Lo Spallino.com il nome di Tulli l’abbiamo già fatto e abbiamo più di un indizio in questo senso. Nega pure ma devi essere molto convincente…
“Ti giuro, non è la solita frase di rito, che c’è veramente tempo per parlare di queste cose. Abbiamo ancora due partite importantissime. Dopo, come sempre, vedremo tutto il resto con Bortolo e con la società. Vedremo se ci sarà bisogno di qualcosa o se vogliamo restare così. Oggi è davvero prematuro. Te lo dico sinceramente, non ci penso al mercato, non c’è motivo per farlo. Non voglio svicolare la tua domanda. E’ proprio così!”.

Alla cena natalizia, ancora il Presidente è uscito allo scoperto. Puntiamo alla serie B, ha detto…
“Eh eh, è gasatissimo Cesare e sono sinceramente molto contento di vederlo così. Anche qui, credimi, non lo dico per dire. Il “Pres” se lo merita, se lo merita davvero per i sacrifici che ha fatto. Non è mai stato un uomo di calio, l’ha sempre detto, e ha avuto momenti difficile ma è rimasto in sella e guarda che non è poco di questi tempi. Tutti noi siamo felicissimi di renderlo felice. Anzi, ti dico una cosa che ci siamo detti con i ragazzi. Vogliamo fare di più per lui e per tutti perché ne abbiamo le possibilità”.

Guardiamo a domenica prossima. Qual è la situazione degli infortunati?
“La solita anche se Paolino (Rossi) ha accusato un piccolo fastidio muscolare, lo valuteremo domani perché è il risultato di una botta che ha preso domenica scorsa. Ha un versamento al flessore dietro la coscia. Sono invece contento che Fofana abbia più o meno ripreso, lo vedo motivato e voglioso, vorrei portarlo in panchina a Ravenna. Ha molta voglia di rientrare. Belleri è recuperato ormai, anche per domenica. Valuteremo anche questa cosa”.

Anche per domenica le scelte paiono scontate. Se rientra Belleri, Bortel dovrebbe andare in mezzo. Tutto qui?
“Ci sto pensando sul serio. Abbiamo due partite in quattro giorni, voglio far riposare chi è più stanco per poi farlo giocare a Ravenna. Sto valutando diverse cose, può essere che ci sia qualche  cambio”.

Quali giocatori rinforzeranno la Berretti stavolta?
“Solo Zamuner”.

Il martedì Brescia ti fa una relazione sui tuoi giocatori? Laurenti sabato scorso è andato alla grande…
“Sì, chiedo come sono andati i nostri, soprattutto sul piano dell’impegno. Beppe mi racconta tutto. So che Laurenti sta facendo un buon campionato anche se ora ha un problema al flessore così come Ale Marongiu che accusa problemi muscolari”.

Dal punto di vista degli allenamenti che settimana è stata?
“E’ andata molto bene martedì, poi c’è stata una nevicata ma abbiamo anche fatto un buon mercoledì. Giovedì un po’ meno sempre per il tempo ma siamo soddisfatti. Oggi e domani lavoriamo sul sintetico ma non troppo sul campo perché la durezza crea scompensi”.

Passiamo al prossimo avversario. Arriva il Bassano. Centroclassifica puro e per una volta non si tratta di una squadra al massimo della forma. Ma…
“Ma… ma… ti dico solo questo. Nelle ultime dodici partite hanno preso appena sette gol e questo vuol dire che hanno un assetto difensivo buono, che sono quadrati, subiscono poco, giocano chiusi e ripartono. Dovremo stare attenti, hanno giocatori veloci e possono essere pericolosi”.

Che squadra è quella veneta soprattutto rispetto alla partita di andata?
“Hanno elementi nuovi, Porchia non c’era, Venitucci veniva da un infortunio ed entrò dopo, hanno cambiato modulo… Oggi giocano con il rombo, un 4312, un assetto che ha dato loro certezze e tranquillità. Dovremo cercare di scardinarli con pazienza ma tenendo sempre in mano il ritmo del gioco, come sempre del resto”.

Ci sono giocatori che temi in particolare?
“A me piace molto Venitucci che è piccolo, rapido e ha un signor mancino. Ma sono bravi anche Baido e Crocetti, davanti hanno qualità e dietro, ripeto, sono ordinati e applicati. Il loro under, il difensore centrale Pellizzer è uno che farà strada”.

Guardando la classifica, per il primo posto Cremonese e Verona sono tagliate fuori. La Salernitana pare in crisi. Lo Spezia è in fase calante, il Gubbio non si ferma mai, il Sorrento resta lì e Alessandria e Reggiana non mollano. Hai detto più volte che il girone di ritorno sarà un altro campionato ma per il primo posto qualche avversaria è già lontana…
“Sì, il Verona per arrivare al primo posto dovrebbe fare un miracolo, quei punti li avevamo noi un campionato fa e abbiamo anche fatto bene ma dovrebbero farne trentacinque nel ritorno e nemmeno potrebbero bastare. La Cremonese aspetterei a definirla fuori e poi quelle che hai detto ci saranmo fino al termine”.

Te l’ho già chiesto una settimana fa e la prima partita è finita bene. Che cosa chiedi ai tuoi per archiviare come ottima questa prima parte del torneo?
“Di continuare a vincere, di cercare sempre la vittoria… Questa è stata, e lo sarà ancora, una delle nostre motivazioni maggiori. Abbiamo la consapevolezza di non essere superiori a nessuno ma neanche inferiori. E vogliamo dimostarlo ogni domenica”.

Che Spal vedremo dopodomani?
“Io conto di vedere un’ottima spal. E’ stata, ma non è una novità, una gran settimana dal punto di vista degli allenamenti e i ragazzi si meritano di raccogliere quello che stanno seminando”.

Come tutti i cretini sono super scaramantico ma ho già scritto in settimana e ora te lo ripeto che secondo me domenica si vince. Ti tocchi o ci credi?
“No, no… non mi tocco. Lavoriamo per quello, facciamo tutto, dagli allenamenti in poi, per vincere. Noi non ci accontentiamo!”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL 442
Ravaglia, Belleri (Ghetti), Rossi G., Coppola (Bedin), Zamboni, Bortel, Melara, Migliorini, Meloni, Smit, Cipriani.
All.: Notaristefano.
A disp.: Capecchi, Ghetti (Belleri), Vecchi, Bedin (Coppola), Pallara, Colomba, Corsi, Rossi. P. (Marongiu).

 

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