BILANCIO (AMARO) DI UN 2010 DA TIFOSI E NON SOLO IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA

di Fioro

Non mi sono mai piaciuti i bilanci annuali. Sanno tanto di retrò, però a ben vedere uno sguardo indietro è sempre cosa utile per riflettere. A gennaio 2010 ci si preparava a vivere un anno denso di avvenimenti, ci dicevano che la crisi era passata (falso!), ci dicevano che la tessera del tifoso sarebbe stata un toccasana per tutti i veri tifosi (strafalso!). Insomma ci riempivano la testa di eventi prossimi a venire che avrebbero dovuto migliorare la nostra vita sia sociale sia da tifosi.

Ricordo come fosse adesso la vera ultima trasferta libera, eravamo a Foggia nel vecchio e glorioso Zaccaria, una partita per la Spal quasi inutile, ma per noi esserci era l’imperativo! In un centinaio andammo in Puglia, la Spal ci fece l’ultimo regalo vincendo la partita, ma il ritorno fu triste, lo si leggeva negl’occhi di tanti amici/fratelli con i quali ho condiviso gran parte della mia passione spallina. Cosa si leggeva? Tristezza e rassegnazione. I giornali e le televisioni raccontavano di questa tessera voluta dal ministro Maroni ma sponsorizzata da tutte le società di calcio e da tutti (o quasi) i media, raccontavano che sarebbe stata utile, avrebbe accorciato tempi e modalità nell’approccio allo stadio, insomma sarebbe stata una fidelizzazione positiva.Inutile dirvi, ora, adesso, dell’ormai fallimento cronico di questo strumento nonostante alcuni media da regime raccontino di numeri stratosferici di tessere vendute. La realtà è che gli stadi sono sempre più vuoti, mentre si verificano incidenti a catena su tutti i campi con promiscuità dra le tifoserie… Insomma si può gridare forte e chiaro una parola sola: fallimento. Il 2010 ci ha portato la crisi davanti ai nostri occhi. Ultras, studenti, operai, artigiani eccetera sono qui a dimostrare che (come al solito) la crisi la devono pagare sempre e solo le categorie più deboli.Il 2010 non ci fa dimenticare il giovane Aldrovandi e nemmeno l’altrettanto giovane Sandri. Il 2010. per fortuna ci regala anche emozioni e cose belle, i Baustelle ripubblicano il loro primo, introvabile  album, a Ferrara in estate arrivano le migliori band mondiali e un nostro concittadino, Vasco Brondi, è sulla bocca di tutto il mondo culturale italiano e con il suo progetto “Le luci della centrale elettrica” vince il prestigioso premio Tenco.
Poi c’è la Spal, la nostra amata, e purtroppo per noi che abbiamo sempre vissuto e respirato il biancazzurro si apre un periodaccio: la famigerata Tessera del tifoso divide la tifoseria (forse questo era il vero scopo dell’orco?) e per molte partite la parte più genuina della Ovest se ne sta fuori. Polemiche, richieste, dibattiti e altro ancora non fanno altro che aumentare la rabbia e la volontà di non mollare la protesta. Ma come si dice, il tempo è un buon alleato per aiutare a sopperire i mali, così dopo qualche mese si ritorna, ma non come gruppi quanto come singoli tifosi. Ormai vedo la morte del tifo organizzato, non vedo la volontà in questo calcio di aiutare noi tifosi a supportare la nostra squadra e lo si capisce anche dagli impianti sempre più fatiscenti, come diceva un giovane Neffa allora negli Isola Posse All Star a inizio carriera: “… anni e anni di cazzate tipo isola felice non hanno fatto che danni” e penso sia veramente cosi!Ora vogliono allargare il controllo/schedatura anche ai cortei degli studenti/operai, ma ditemelo che questo non è il mio mondo, ditemi che i nostri padri non hanno lottato inutilmente, per favore svegliatemi da questo incubo! Il 2010 ci porta via una amica, anzi un sorella, la Dany, la VG’74 ma anche gli amici dell’Astra  sono ancora qua a ricordarla come è avvenuto nella festa di Capodanno organizzata dal Molo, ci siamo raccolti in un angolo, abbiamo acceso un po’ di fiaccole rosse, colore di speranza e di vita, e abbiamo voluto ricordare Daniela come in una curva, anzi nella nostra curva… la sua curva. La Ovest.
——————————————————————————————————————————————–
In quanto direttore di questa testata ho il grande privilegio di poter decidere che cosa pubblicare, cosa no e che cosa chiedere ai nostri vari collaboratori. Questa volta ho un doppio privilegio che estendo a tutta la nostra redazione. Quello di ricevere da un “estraneo” che è una persona per bene, innanzitutto, e poi è un fuoriclasse della musica e della tifoseria spallina che tutta Ferrara conosce, queste amare righe sull’anno appena passato visto, appunto, dalla Curva ma non solo. E’ una riflessione, quella di Fioro, che si legge tutta d’un fiato e che se si ha un cuore e – in questo caso – assai pochi privilegi, non si può che condividere. In più (grazie, davvero!) Fioro chiude il suo bilancio nel ricordo di un’amica della Vecchia Guardia, dell’Astra e, possiamo onorarci di questa intromissione, anche de LoSpallino.com. Ecco, anche noi, tutti noi, dal sottoscritto ai vari collaboratori, ricordiamo con piacere, affetto, stima e tanta ma tanta nostalgia Daniela che ci ha lasciato da un po’, ormai, ma purtroppo sembra ancora ieri. Il mondo va come lo fanno andare pochi brutti, sporchi, cattivi e soprattutto maledetti, caro Fioro, ma i nostri sentimenti restano forti e indissolubili e magnetici e sinceri e incancellabili. et

Attualmente LoSpallino.com raggiunge un pubblico che non è mai stato così vasto e di questo andiamo orgogliosi. Ma sfortunatamente la crescita del pubblico non va di pari passo con la raccolta pubblicitaria online. Questo ha inevitabilmente ripercussioni sulle piccole testate indipendenti come la nostra e non passa giorno senza la notizia della chiusura di realtà che operano nello stesso settore. Noi però siamo determinati a rimanere online e continuare a fornire un servizio apprezzato da tifosi e addetti ai lavori.

Convinti di potercela fare sempre e comunque con le nostre forze, non abbiamo mai chiesto un supporto alla nostra comunità di lettori, nè preso in considerazione di affidarci al modello delle sottoscrizioni o del paywall. Se per te l'informazione de LoSpallino.com ha un valore, ti chiediamo di prendere in considerazione un contributo (totalmente libero) per mantenere vitale la nostra testata e permetterle di crescere ulteriormente in termini di quantità e qualità della sua offerta editoriale.

0