CAMPIONATI A CONFRONTO. LA MARCIA DI GUBBIO E SORRENTO. MA LA SPAL E’ PIU’ AVANTI DI CESENA E PORTOGRUARO

Corrono che fanno davvero spavento. Otto vittorie consecutive, quelle messe in fila dal Gubbio, sono tanta roba ed è giusto sottolineare i meriti della squadra umbra e del tecnico Torrente che è riuscito a tirare fuori il massimo dai tanti ragazzi cresciuti con lui nella Primavera del Genoa. Al resto ha pensato la società e un certo Gigi Simoni che ha messo vicino alla meglio gioventù eugubina quei tre, quattro senatori di categoria che in questo campionato hanno un rendimento impressionante. E altrettanto bene sta facendo anche il Sorrento che, favorito da quel campetto in sintetico parrocchiale o quasi (questa resta però una concessione inspiegale soprattutto dal punto di vista della sicurezza) marcia a una velocità supersonica con un attacco invidiabile dove, oltre a Paulinho, splende anche quell’Erpen che due stagioni fa il Direttore Generale spallino Pozzi tentò fino all’ultimo di strappare al Sassuolo. Ma i meriti della coppia più bella del girone A di Prima Divisione, meriti con assai rari precedenti in categoria, sono scritti, come è logico che sia, anche nei numeri. Quaranta punti il Gubbio, trentasette il Sorrento e poi, staccate, Spal e Alessandria a trentadue.
Ecco, andando a riguardare anche soltanto le ultime stagioni, quelle che hanno visto la società di Butelli impegnata in Prima Divisione, il confronto è importante e vale la pena analizzarlo per dare l’idea e rendere il giusto merito alla coppia di testa. Il primo anno butelliano, infatti, la squadra poi promossa, e cioè il Cesena, di questi tempi aveva trentuno punti. Ventisette, invece, quelli del Padova poi promosso ai playoff a fronte della capolista, la Pro Patria, che viaggiava a quota trentaquattro. Appena un punto in più, quindi, di quelli, senza la penalizzazione, totalizzati finora dalla Spal. Addirittura più lento l’andamento della scorsa stagione. Che dopo diciannove domeniche vedeva il Pescara quarto con appena trenta punti e il Portogruarto dei miracoli quinto con ventinove lunghezze. In testa c’era il Verona, poi crollato, con trentaquattro punti. Si vede bene, da questi dati, come sia (purtroppo!) diverso il torneo di quest’anno. Un torneo nel quale, soprattutto davanti, si viaggia a velocità tripla tanto da far passare in secondo piano un cammino decisamente positivo come è quello della squadra di Notaristefano.
Crediamo, e più che altro speriamo, che in questo girone di ritorno il ritmo calerà anche per chi, come Gubbio e Sorrento, finora non ha lasciato che briciole agli avversari. Di certo, visti anche i distacchi sulle altre squadre che sperano in un posto al sole nei playoff (più sei nel caso dei biancazzurri), bisognerà correre e pure parecchio da domenica prossima in poi. Gli ultimi campionati, aldilà dei numeri sopra citati, insegnano che fino all’ultima giornata c’è nulla di definitivo. Un motivo in più per non mollare. Mai.

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