ZAMBONI SFERZA I SUOI COMPAGNI: “DOBBIAMO FARE DI PIU’!”

Il momento è delicato. La palla, meglio: la parola, passa al capitano.
“C’è poco da dire – inizia Marco Zamboni -, poche parole e impegnarsi al massimo per lasciarci alle spalle, il più presto possibile, questo periodo e ritrovare velocemente la tranquillità che ci ha contraddistinto nel girone di andata”.

Da Natale in  poi – anzi dal secondo tempo di Ravenna – non è più la stessa Spal, quali a tuo parere i motivi?
“E’ un momento così, dovuto non so a cosa. Forse un calo fisiologico che nell’arco di una stagione può succedere, e che prima poi a quasi tutte capita. Di sicuro non esistono problemi di contorno: né con la società, né tantomeno con il mister o con i tifosi che ci sono sempre vicini, anche domenca a Pavia ci hanno incitato tutta la partita recapitandoci solo qualche legittimo fischio al termine. Dobbiamo uscire da questa situazione, abbiamo le capacità, la voglia e la convinzione per riuscirci immediatamente”.

Dal punto di vista del gioco la Spal nelle ultime uscite ha evidenziato una maggiore propensione alla manovra rispetto al passato: gioco palla a terra e pochi lanci lunghi, eppure i punti non sono arrivati…
“Anche domenica scorsa a Pavia, dal punto di vista del gioco siamo andati bene, abbiamo subìto un gol a freddo nei primi minuti, del quale mi assumo io tutta la responsabilità, non cerco alibi ci mancherebbe. Dovevo farmi trovare posizionato meglio su quel traversone ma sono cose che possono capitare, l’importante è avere la forza di reagire”.

Certo che vedere la classe di Locatelli abbinata al Migliorini delle ultime uscite… Diventa poi difficile pensare al una Spal che non crea occasioni da rete come è accaduto domenica scorsa…
“Vero, il nostro potenziale è elevatissimo. Thomas non è ancora al meglio della forma ma già si intuiscono quali sono le sue potenzialità. Lui e Miglio sono due che con la palla fra i piedi possono fare qualsiasi cosa, ed entrambi giocano per la squadra”.

Tanto possesso di palla ma poche conclusioni: quanto pesa l’assenza di Cipriani?
“Inutile negare che senza di lui ci manca qualcosa, ovviamente senza nulla togliere ad Angelo (Corsi) che domenica ha giocato un’ottima partita, anche se con mansioni e caratteristiche differenti rispetto a Giacomo. D’altronde Cippo è Cippo, e in questa categoria uno così l’abbiamo solo noi”.

A Pavia si è vista per la prima volta la Spal schierata con il centrocampo a tre e il rifinitore dietro alle punte per tutti i novanta minuti, che opinione ti sei fatto del nuovo assetto tattico?
“Te lo dico chiaramente: secondo me i moduli contano fino a un certo punto, sono i giocatori quelli deteminanti. Conta il carattere, la cattiveria agonistica, la mentalità e soprattutto sapersi imporre. Queste sono cose che contano in mezzo al campo. Quando si vuole qualcosa bisogna ottenerla a qualsiasi condizione, altrochè 442, 433, o quello che vuoi tu…”.

Sentendo queste parole, viene ancora più rabbia a pensare alle ultime due trasferte lombarde senza alcun punto all’attivo, nonostante due avversarie ampiamente alla portata. Condividi?
“Sì, anche se Monza è una storia particolare, con un altro arbitro avremmo portato a casa tre punti, mentre a Pavia tanto gioco e nessun risultato. Rimane il fatto che non abbiamo fatto punti contro due avversarie inferiori a noi. Inspiegabile per una formazione fortissima in trasferta come siamo stati fino a Natale. Inutile ora piangerci addosso, dobbiamo recitare il mea culpa e riordinare le idee, ma soprattutto: da ora in avanti arrivare sempre prima sul pallone rispetto agli avversari. Sempre”.

La ripresa della preparazione, immagino inizierà con una riflessione all’interno degli spogliatoio…
“Sicuramente, come ogni volta. E’ importante assieme al mister riflettere e capire dove abbiamo commesso errori, poi resettare il passato e caricarci per il prossimo impegno, abbiamo ancora tutto il tempo davanti, per raggiungere il  nostro obiettivo”.

A proposito di obiettivi, l’ultima giornata ha sancito che il Sorrento in casa non è imbattibile, mentre il Gubbio ha saputo reagire alla grande alla sconfitta precedente ed è scappato via…
“Non me l’aspettavo un Gubbio così, d’altronde chi ci avrebbe scommesso ad inizio stagione? Comunque ritengo che anche per gli umbri non sia ancora deciso nulla, avranno molti avversari da affrontare, a cominciare dalla trasferta di Verona che li attende alla ripresa del campionato. Per quello che riguarda il Sorrento è la conferma dell’equilibrio di questo campionato, dove ancora tutto è possibile”.

L’ultima domanda è una curiosità: per quale motivo sui corner o sulle punizioni dal limite sei sempre rimasto dietro come ultimo difensore lasciando che siano i tuoi compagni di reparto a tentare il colpo vincente nell’area avversaria? Ultimamente in queste situazioni avanzi più spesso, sfiorando come contro la Cremonese la deviazione vincente: perché non provarci sempre?
“Il motivo è che in passato in queste situazioni di gioco, avevamo avuto poi dei problemini con le ripartenze degli avversari. Ultimamamente da quando con noi c’è anche Belleri, che è bravo ad organizzare la difesa in queste situazioni, rimane lui dietro e io avanzo più spesso”.

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