SPAL-REGGIANA 3-1 (11 aprile 1949)
Marcatori: Emiliani 2, Cremonesi, Ganassi.
Personaggio: Fulvio Nesti
Giovanissimo metteva in mostra la sua bravura tecnica in piazza Garibaldi a Lastra a Signa, sua città natale, a un’apertura di braccia da Firenze. Piazza Garibaldi era lo “stadio” di Nesti e di uno stuolo di altri ragazzini nella metà degli anni trenta. Nei primi anni quaranta, con la guerra in corso e con tanti baldi giovani impegnati sui vari fronti, Nesti fu promosso titolare del Lastra e, pur giovanissimo, mise in mostra doti e capacità non indifferenti.
Era un attaccante che riusciva ad andare in gol con facilità, non solo per le capacità tecniche ma anche per la sua prestanza fisica. Disputò un paio di ottimi tornei, tanto è vero che, immediatamente dopo la fine della guerra, neanche ventenne, entrò a far parte delle giovanili della Fiorentina. Con la fine del primo campionato post bellico, la società e Giuseppe Bigogno, allenatore gigliato, prestarono il giovane Nesti alla Scafatese impegnata in serie B. A Scafati trovò un bravo allenatore, Secondo Roggero, un ex portiere di Bologna, Modena, Alessandria e Palermo che lo fece partire titolare giocando trentadue gare su trentaquattro e segnando, anche, cinque gol. L’annata successiva lo fece conoscere come uno dei migliori giocatori che nel centro del campo riuscivano a essere utili sia alla difesa sia all’attacco, tanto che la Fiorentina si affrettò a richiamarlo. Nell’estate del 1948, quando Nesti già si sentiva “viola”, anche se a malincuore, il Presidente Carlo Antonini e l’allenatore Luigi Ferrero furono costretti a cedere alle richieste del Commendator Paolo Mazza che aveva visto Nesti e, a ogni costo, voleva accaparrarselo. Infatti, con la solita furbizia campagnola, Mazza aveva chiesto, con forza e convinzione, che nella cessione di Egisto Pandolfini alla Fiorentina a Ferrara arrivasse, oltre a tantissimo denaro, sia Otello Badiali sia, appunto, Nesti. Nel suo primo anno spallino, agli ordini dell’allenatore Bruno Vale, disputò un grande torneo saltando, fra squalifiche e infortuni, appena quattro gare e segnando anche quattro reti. Giocava con grande altruismo, distribuendo invitanti palle agli attaccanti biancazzurri, così come fece con Emiliani, nel secondo gol contro i granata reggiani. In quel campionato del 1948 contribuì validamente alle svariate reti segnate da Cremonesi e da Frizzi.