ASPETTANDO FABBRO, LA SOCIETA’ CERCA UN TERZINO UNDER. SEMPRE APERTA LA PISTA CHE PORTA A CAPECCHI

Per Pippo Fabbro è ormai questione di ore. La valigia non è sul letto e non è nemmeno quella di un lungo viaggio come cantava Iglesias: quella valigia, addirittura, è già in macchina da un paio di giorni e il ragazzo, ventotto anni da compiere a novembre, deve solo decidere verso quale direzione spingersi. Una volta per tutte.
Ferrara e la Spal sono in cima ai suoi pensieri, senza se e senza ma, benché i dubbi siano ancora tanti. Dubbi legati alla durata e alla natura del progetto, non tanto all’aspetto tecnico che, invece, lo convince e lo soddisfa appieno.
L’attaccante friulano sta giustamente tergiversando perché in ballo c’è il suo futuro, mica roba da ridere; prima del sì vuole garanzie concrete in cambio di un apporto che per lo schema e il modo di giocare di Sassarini diventa, a questo punto, determinante e fondamentale: alla sua età scherzare col fuoco potrebbe essere fatale, per questo Fabbro si è preso gli ultimi due giorni prima di dare la risposta definitiva. Non ha più diciotto anni e non ha più tempo di fantasticare o inseguire sogni impossibili: i piedi sono ben saldi a terra e, se ha una certezza, è proprio quella che a occhi chiusi non si firma per nessuno. La società, d’altro canto, queste garanzie è pronta a metterle nero su bianco cancellando una volta per tutte le sue incertezze facendo quel passo decisivo perché tutti ne escano soddisfatti da un matrimonio che, alla fine, pensiamo, sbilanciandoci, si farà. L’offerta fatta da Ranzani e Benasciutti è senza dubbio consona alla categoria e al valore del giocatore. Ora la palla passa al friulano che, come detto più volte, non ne fa soltanto una questione economica (che ha comunque il suo peso) e tantomeno di categoria (ha quattro offerte in Seconda divisione e un altro paio in Serie D ma “che non sono la Spal”, dice): la cosa più importante per lui è avere certezze riguardo la credibilità e la durata del progetto, aldilà del contratto e delle rassicurazioni tecniche di un Sassarini che lo vuole a tutti i costi ed è pronto a eleggerlo uomo di punta della Real Spal.
Fabbro è persona seria e di grande intelligenza, sa bene che la Spal non naviga nell’oro, conosce perfettamente la situazione a Ferrara sin nei minimi dettagli. La sua è una rilfessione che nasce da lontano: può permettersi oppure no, a ventotto anni, di assumersi la responsabilità di guidare l’attacco dei biancazzurri a fronte di un futuro societario ancora in divenire? Può permettersi di rischiare? La sensazione è che tutte le offerte ricevute fino a questo momento non gli diano la necessaria tranquillità di decidere a cuor leggero.  Se di rischio, quindi, alla fine, dovesse trattarsi, lo sappiamo per certo, firmerà solo per la Spal.
Radiomercato, infine, dice che i biancazzurri stanno pensando a rinforzare la batteria degli under: arriverà un ’94, terzino destro o sinistro ha poca importanza, quello serve, punto. La situazione Capecchi è sempre la stessa: il portiere si allena con il gruppo ma la distanza da colmare tra domanda e offerta è ancora evidente e, in questo momento, la firma appare lontana. Sassarini ha fiducia e, benché sia contento di Gallo, aspetta anche il sì del “Cape”: un tassello che potrebbe proiettare la Spal a giocarsela per posizioni importanti, aspettando i recuperi a tempo pieno di Mazzoli e Marcolini

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