In 4.500 al Mazza per tifare gli Azzurrini di Bertotto: con la Norvegia finisce 2-2

ITALIA LEGA PRO U20- NORVEGIA U23 2-2 (0-0)

ITALIA LEGA PRO U20 (4-3-3) : Anedda; Panzeri, Monticone, Ferrari, Panizzi (dal 22′ s.t. Cecchini); Valagussa, Scaccabarozzi (dal 31′ s.t. Caporali), Sandrini (dal 26′ s.t. Paganini); Vita, Forte F. (dal 38′ s.t. Gioè), Gammone (dal 43′ s.t. Vittiglio). A disp.: Largomarsini, Silvestri. All.: Bertotto.
NORVEGIA U23 (4-5-1) : Cramer (dal 1′ s.t. Østbø); Gunnarsson (dal 33′ s.t. Nouri), Tollås Nation, Wangberg, Solli; Kastrati, Nilsen S., Singh, Keita M. (dal 33′ s.t. Torsteinbø), Barmen (dal 40′ s.t. Rønning Ovenstad); Diomande A. A disp.: Børven, Causevic, Huagen. All.: Tørum.

ARBITRO: Pawson (Ing) Assistenti: Brooks (Ing) e Lennard (Ing).
Quarto Ufficiale: Rapuano (Ita).
MARCATORI: 4’ s.t. Barmen (N), 24’ s.t. Gammone (I), 30’ s.t. Scaccabarozzi (I) e 46’ s.t. Kastrati (N).
AMMONITI: Singh (N), Keita (N) e Nouri (N).
NOTE: Clima gradevole, cielo coperto, terreno in discrete condizioni. Spettatori 4.500 circa, di cui 2.000 bambini invitati dalla società S.P.A.L. 2013. Le squadre hanno giocato con il fiocco bianco al braccio, simbolo della lotta contro il femminicidio.
Angoli: 4 a 1 per la Norvegia. Recupero: p.t. 1’, s.t. 6’.

Prima dell’inizio dell’incontro è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Raimondo D’Inzeo, leggenda dell’equitazione, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma 1960.

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FERRARA – Finisce con un pareggio l’incontro tra la nostra Nazionale Under 20 di Lega Pro e l’Under 23 della Norvegia, valevole come gara di apertura dell’International Challenge Trophy, edizione 2013-15. Tanti spettatori accorsi sugli Spalti di un Mazza vestito a festa – circa 4.500 – con tanto di banda ad aprire le danze prima dell’ingresso in campo delle due squadre. Il desiderio del presidente spallino Mattioli è stato esaudito alla grande: atmosfera allo stadio calorosa e “rumorosa”, numerosissimi i bambini e i ragazzi presenti in tribuna e in curva Ovest a sostenere gli azzurrini di Lega Pro e tutti hanno dimostrato grande affetto e partecipazione, incitando gli italiani con cori, grida e applausi. Dopo la performance musicale della banda per i consueti inni – al canto di quello italiano hanno contribuito gran parte dei presenti con tanto di mano sul cuore – finalmente lo spettacolo si sposta sul campo di gioco.  Geppy_Toglia_Italia_Norvegia-1751
Primo tempo sicuramente non troppo entusiasmante: l’avvio è a scoppio ritardato per entrambe le squadre Italia e Norvegia appaiono un po’ opache e scariche. Al 3’ un potente rasoterra del capitano italiano Vita rasenta il secondo palo e, un minuto, dopo arriva la conclusione di Scaccabarozzi, ma è troppo debole e Cramer trattiene senza problemi. All’8’ Barmen piazza un bel pallone per Kastrati, che punta lo specchio della porta azzurra, ma Anedda respinge in calcio d’angolo. Al 10’ è Gammone che carica il pubblico estense con un’interessante conclusione dalla distanza, che però non preoccupa più di tanto l’estremo difensore norvegese. Chi si preoccupa è invece Anedda, che tira un sospiro di sollievo quando la cannonata di Sigh sfiora solo il suo palo e si spegne sul fondo.  A questo punto gli scandinavi prendono coraggio e sfoggiano una serie di bei fraseggi e azioni pericolose che mandano in bambola gli azzurri. Al 14’ Gunnarsson scambia con Kastrati, ma Singh non sfrutta al meglio il suo suggerimento, partorendo una conclusione troppo centrale. Al 17’ Anedda evita il vantaggio degli ospiti, contrastando in volo l’incornata di Diomande. Dopo appena due minuti seconda occasione per la Norvegia: doppio tentativo di Solli di sorprendere la difesa azzurra, prima con un colpo di testa poi provando la zampata vincente, ma il norvegese fallisce in entrambi i casi. Subito dopo la retroguardia italiana combina un pasticcio con Monticone che si fa bruciare in velocità da Kastrati, ma fortunatamente ci pensa Anedda in uscita a metterci una pezza. Geppy_Toglia_Italia_Norvegia-2137La Norvegia sembra avere una marcia in più rispetto ai nostri, forse dovuta anche alla maggiore età ed esperienza dei suoi giocatori, e s’impone sul campo, rendendosi pericolosa con Keita e Standal, che però non riescono a trasformare gli assist di Kastrati, in assoluto uno dei migliori. A dispetto di tutto ciò, è l’Italia, un po’ troppo timida fino ad ora, che termina in attacco gli attimi finali del primo tempo, tirando fuori l’orgoglio e la grinta: punizione battuta da Scaccabarozzi, subentra lo spallino Panizzi che crossa per Gammone, ma niente di fatto.
Dopo l’intervallo, cambiano le carte in tavola: gli azzurrini rientrano in campo più lucidi e determinati, ma l’entusiasmo dei primi minuti viene spento dalla doccia fredda del vantaggio temporaneo scandinavo, con Barmen che batte Anedda , il quale non riesce a trattenere la sfera. Gli undici di Bertotto non si danno per vinti e hanno un vero e proprio scatto di autostima, cominciando a farsi valere sul manto del Mazza. All’8’ Forte sforna una gran palla per Gammone, ma è troppo debole il tiro del numero sette azzurro. Al 10’ Valagussa apre per Sandrini, che, atterrato da un avversario, si guadagna un calcio di punizione: ci va Forte, ma un contatto fortuito della barriera norvegese favorisce il facile intervento di Østbø, subentrato a partire dal primo minuto del secondo tempo a difendere i pali al posto di Cramer. L’Italia vive un buon momento, corroborata dai cambi azzeccati di Bertotto che, con Paganini e Cecchini, regala maggiore freschezza atletica al gruppo. Al 24’ arriva il meritato pareggio dell’Italia con Gammone che gonfia la rete alle spalle di Cramer, dopo una mischia nell’area piccola.

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Al 27’ un Paganini incontenibile macina chilometri sulla fascia sinistra a tutta velocità, si accentra ma sbaglia all’ultimo, sparando la sfera alle stelle. E’ da una sua azione che nasce il secondo gol dell’Italia: il giovane giocatore del Frosinone scambia con Scaccabarozzi che crossa per Gammone, la palla viene respinta e ci arriva lo stesso Scaccabarozzi a mettere la firma alla seconda rete azzurra. Espolde il Paolo Mazza e l’entusiasmo è alla stelle anche in campo, tanto che al 34’ l’Italia sfiora il terzo gol con Vita, ma questa volta Cramer dice di no agli avversari. Al 39’ e al 44’ è ancora Vita che tenta di mettere al sicuro il vantaggio della sua squadra, ma le sue conclusioni non sono troppo precise. I tanti cambi sfruttati dai due allenatori obbligano l’arbitro a concedere sei lunghissimi minuti di recupero, che si riveleranno nefasti per i nostri compatrioti: al 46’ arriva infatti il momento di gloria di Kastrati che, grazie a questo gol corona una grande prestazione e lascia l’amaro in bocca agli azzurrini e a un pubblico davvero straordinario.

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