Gli Amatori Consandolo, una storia a cavallo tra i comuni di Portomaggiore e Argenta

Gli Amatori Consandolo (Nonno Socrate) sono da sette anni uno dei punti di riferimento per gli amanti dello sport amatoriale portuense e argentano. La loro storia va fatta risalire all’anno 2006, quando la società si insediò nel campo sportivo di Maiero. Qui il team rimase per ben quattro anni e ottenne discreti risultati sportivi nella serie A2. Poi nel 2010, a causa di motivi burocratici e tecnici, (il campo veniva utilizzato anche per gli allenamenti della Giacomense) la società decise di trasferirsi a Consandolo. La nuova destinazione fu voluta fortemente anche in virtù del fatto che almeno sei sette ragazzi della squadra abitavano proprio nel paese prescelto. Il punto più alto per la squadra è stato raggiunto la stagione scorsa con la doppia vittoria, del campionato di B e della finale al “Paolo Mazza”.

Quest’anno, il team allenato da Manzoli Alessandro, è stato inserito nel girone 2 della Serie A Elite e fino a questo momento il doppio salto di categoria non ha fatto bene ai calciatori bianco blu. Solo una vittoria, alla prima giornata sul campo di Jolanda di Savoia, due i pareggi, contro Country e nel derby con il Portoverrara, mentre sono state ben cinque le sconfitte.

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Queste le parole di mister Manzoli: “E’ vero, abbiamo perso tante partite in questi mesi ma risultati alla mano possiamo notare che anche contro le squadre forti ci siamo difesi molto bene e tranne in un occasione, abbiamo sempre perso di misura”. Continua l’allenatore degli argentani: “Il nostro problema è che non riusciamo a segnare, abbiamo una buona difesa e un gran bel centrocampo guidato dal capitano Finotti Simone, un istituzione per la nostra squadra, ma davanti facciamo fatica a buttarla dentro”. Come detto in precedenza, il doppio salto di categoria non ha sicuramente giovato al “Nonno Socrate”: “Credo che un anno in A2 per noi sarebbe stato sicuramente più costruttivo per la crescita dell’intera squadra. In questa nuova serie A c’è meno equilibrio perché quando si vanno a incontrare gli squadroni, si vedono subito notevoli differenze, non solo a livello di gioco ovviamente, ma anche dalle piccole malizie del calcio, come i calci piazzati o le rimesse laterali”. Conclude Manzoli: “L’importante per noi è continuare a divertirci, dar seguito alla storia della società e riuscire a salvarci”.

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