La Spal di Caciagli, Mongardi e Pezzato che mandò al tappeto il Milan della prima stella

E NON RESISTO LONTANO DA TE.
STORIE DI (STRA)ORDINARIA TIFOSERIA.
Riceviamo e pubblichiamo il sesto  contributo della rubrica curata da Michele Ronchi Stefanati.
Se anche voi volete mandarci i vostri ricordi, vicini e lontani e le vostre esperienze di tifo biancazzurro scriveteci a [email protected] .
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Una schedina del totocalcio. Una partita: S.P.A.L.-Milan di Coppa Italia. Una stagione: 1978/1979.
Stefano De Pra, nato a Milano nel 1970, si era innamorato della S.P.A.L. in un pomeriggio di montagna, quando di anni ne aveva otto e la S.P.A.L. era in ritiro in Trentino. Stefano si trovava nello stessa località per le vacanze e vedeva allenarsi i ragazzi in biancazzurro, quell’anno trascinati da due leggende spalline: Mario Caciagli e Franco Pezzato. Il Sor Mario, ex giocatore di Paolo Mazza, voluto poi dal Presidentissimo alla guida della squadra, rimane nella storia spallina come uno dei più grandi allenatori di sempre o, forse, il più grande di sempre. Indimenticabile per i suoi modi, per il suo stile e, soprattutto, per le promozioni in B. Su tutte quella, clamorosa, della sua prima stagione da mister biancazzurro, nel 1972/1973, quando Caciagli sostituì l’esonerato Eugenio Fantini e portò la S.P.A.L. dagli ultimi posti alla vetta della classifica e alla vittoria finale con 23 partite vinte, 13 pareggi e soltanto 5 sconfitte.
Quello stesso anno, oltre a Lucio Mongardi, Eliso Croci, il portiere Marconcini e poi Vecchiè, Cairoli, Rinero, Donati, Tartari e Goffi, nella S.P.A.L. giocava un certo Franco Pezzato, un’ala sinistra formidabile, che chiuderà la sua carriera a Ferrara nel 1984 (dopo un’altra parentesi, al Padova), disputando complessivamente 241 partite di campionato e segnando 81 delle 166 realizzate complessivamente dalla S.P.A.L. nelle stagioni in cui Pezzato ci giocò.

Entrambi, Caciagli e Pezzato, lasciarono la S.P.A.L. qualche stagione più tardi, Pezzato per andare a giocare giocare nella Ternana, Caciagli ad allenare prima il Modena e poi la Reggiana. Ma nel 1977 la grande coppia si riunisce. Con Caciagli di nuovo allenatore e Pezzato di nuovo davanti a buttarla dentro, la S.P.A.L. vince ancora il campionato di C, dov’era risprofondata. Pezzato segna 18 volte e vince la classifica cannonieri. L’anno dopo, dunque, è ancora serie B.
Stefano si innamora di questa S.P.A.L., neopromossa in B e nuovamente con Caciagli in panchina. Arriverà dodicesima, quell’anno, ottava l’anno successivo, l’ultimo di Caciagli, che lascerà la S.P.A.L. nelle mani di Battista “Titta” Rota.

E’, dunque, il 10 settembre del 1978 e dopo qualche tempo da quei giorni passati da Stefano – e dalla S.P.A.L. – in Trentino, al “Comunale” di Ferrara si gioca il primo turno nel girone 4 della Coppa Italia. La partita è S.P.A.L.-Milan. Stefano tenta la fortuna al totocalcio. Vede S.P.A.L.-Milan sulla schedina e va sul sicuro: due fisso, vittoria del Milan. Al termine della stagione, il Milan guidato da Nils Liedholm, con in squadra Gianni Rivera e Albertino Bigon, vincerà il suo decimo scudetto e guadagnerà la sua prima stella. Quel 10 settembre, insomma, si trattava di un match tra una neopromossa in B e i futuri campioni d’Italia. Naturale, dunque, pensare al due fisso, in quella schedina giocata da Stefano.

Eppure, quel giorno, i ragazzi del Sor Mario stupiscono tutti. Il pronostico di Stefano e di tanti altri, che credevano di andare a colpo sicuro, viene ribaltato. Tre a uno e tutti a casa. La S.P.A.L. che Stefano aveva visto sui campi del Trentino in estate straccia il Milan prossimo campione d’Italia.
Ed è qui che Stefano ricorda le parole di sua madre: “Ma come”, gli disse “Non avevi visto come si allenavano bene i giocatori della S.P.A.L.?”. Da allora Stefano, da Milano, segue la S.P.A.L., a Ferrara e in trasferta, ogni volta che può. E conserva pure i biglietti, come reliquie: S.P.A.L. – Solbiatese (il vittorioso spareggio promozione a Verona, nel 1991, con gol di Albiero su rigore e i novemila ferraresi in un “Bentegodi” tutto biancazzurro); Spal – Virescit (8 giugno 1997, spareggio salvezza, stavolta sfortunato, con retrocessione in C2 dei biancazzurri); Bellaria – Spal e, ovviamente, vista la vicinanza con Milano vari Monza – Spal e Como – Spal.

Ora, con colleghi e amici, Stefano non fa mistero della sua fede spallina, e cerca di passarla ai suoi due figli, costretti ogni domenica a seguire, loro malgrado, risultati e classifica della magica S.P.A.L. E chissà che un giorno i loro idoli potranno essere non Balotelli, né Milito, né Mazzarri, ma un nuovo Caciagli, un nuovo Pezzato, e la loro squadra una S.P.A.L. capace addirittura di battere il Milan campione d’Italia, proprio come quella che, quel 10 settembre del 1978, fece innamorare il loro papà.

 

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