Finale beffa per il Kaos, l’Acqua&Sapone vince e vola in semifinale

KAOS FUTSAL- ACQUA&SAPONE EMMEGROSS 3-4 (fpt 2-2)

KAOS FUTSAL: Laion, Jeffe, Pedotti, Coco, Kakà. Timm, Santini, Tuli, Vinicius, Pereira, Signorini, Kapa. All.: Capurso.

ACQUA&SAPONE EMMEGROSS: Mammarella, Chaguingha, Cuzzolino, Borruto, Murilo. Leitao, Egea, Calderolli, Montefalcone, Caetano, Baiocchi, Di Matteo. All.: Bellarte.

ARBITRI: Gianmichele Frasconi (Olbia), Rocco De Francesco (Bari), Carmelo Loddo (Reggio Calabria)
CRONO: Gaspare Maurici (Prato)
MARCATORI: 23” Murilo (A), 1’25” Kakà (K), 7’03” Calderolli (A), 10’21” Pedotti (K). Secondo tempo 13’59” aut. Pedotti (A), 15’16” Coco (K), 17’27” Cuzzolino (A)
AMMONITI: Jeffe
NOTE: 2000 spettatori

La quarta semifinalista della giornata inaugurale delle Final Eight di Pescara è l’Acqua&Sapone di Massimiliano Bellarte che, dopo un incontro davvero tirato e ricco di emozioni, ha la meglio con il risultato di 4-3 sul Kaos Futsal di Leopoldo Capurso, al debutto in questa competizione a livello di Serie A. Una vittoria meritata quella degli abruzzesi, che hanno dovuto però sudare le classiche “sette camicie” per battere gli estensi, estromessi comunque con l’onore delle armi, mai domi per almeno trentasette dei quaranta minuti giocati e che forse hanno pagato solamente la minore esperienza in questo tipo di partite.

Consapevole di questo gap, l’Acqua&Sapone inizia in modo molto aggressivo il suo quarto di finale e dopo soli 23” è già in vantaggio con Murilo, che viene dimenticato tutto solo sul secondo palo sugli sviluppi di un calcio d’angolo e in diagonale batte Laion, trovando non solo una traiettoria fortunosa, ma anche il tunnel al portiere brasiliano. La reazione del Kaos è immediata e passa attraverso i piedi del suo bomber Kakà che, con un gran destro diretto all’incrocio, fulmina da fuori area Mammarella dopo nemmeno un minuto dallo svantaggio per l’1-1. Palla al centro, nuovamente, ma i brividi non tardano a ripresentarsi: è il 4′ quando un taglio centrale di Borruto costringe Laion agli straordinari. Subito dopo ancora Kakà si libera di tutta la retroguardia abruzzese, ma il suo diagonale termina fuori di un soffio. Il leitmotiv è abbastanza chiaro: pallino del gioco in mano ai giocatori in maglia bianca e Kaos rintanato in difesa a cercare di approfittare delle ripartenze, ma al 6′ ecco il contropiede tre contro due per l’Acqua&Sapone, con Chaguinha che non trova la porta per pochi centimetri. Il ritmo della partita è Pedotti azionemolto alto, i ribaltamenti si susseguono e ne giova, così, lo spettacolo.

All’8′ il nuovo vantaggio dell’ Acqua&Sapone, con Laion che prima è bravo a respingere sulla punizione di Caetano, ma poi non può nulla sul tap-in da pochi passi di Calderolli. Una beffa, ma il bello – o il brutto, dipende dai punti di vista – deve ancora arrivare. In ogni caso il Kaos accusa il colpo, e pochi istanti dopo è Pedotti a dover salvare sulla conclusione di Murilo, prima che il portiere brasiliano completi l’opera sul secondo tentativo di Caetano. Anche Cuzzolino ci prova su punizione, ma prima Laion e poi il palo esterno evitano il doppio svantaggio. E per fortuna che nel breve periodo vengono ristabiliti gli equilibri nel punteggio: il 2-2 dei ferraresi arriva all’11’ da una palla recuperata dal duo Jeffe-Pedotti (probabilmente in seguito ad un fallo a centrocampo non sanzionato dalla rivedibile terna arbitrale), con quest’ultimo che poi in diagonale batte Mammarella trovando l’angolo alto. Conclusione imprendibile, anche per il miglior portiere del mondo. La seconda parte del primo tempo è quasi tutta di marca abruzzese. Al 12′ la difesa dei neri perde Borruto dopo un cambio volante ai limiti della regolarità, ma il numero 10 non riesce a superare Laion, che prima dell’intervallo deve anche baciare la traversa, magnanima nel negare a Leitao la gioia del gol in scavetto. L’intervallo serve come il pane per chiarire le idee di tutti i presenti, pubblico compreso, visibilmente soddisfatto dello spettacolo offerto dai due quintetti, ma l’importanza della posta in palio inizia a farsi sentire, e così le squadre rientrano dagli spogliatoi sapendo che ora il margine di errore è inferiore e infatti, nella prima parte del tempo, le occasioni latitano, se si eccettuano quella da posizione defilata di Pedotti dopo nemmeno un minuto e quella di Jeffe, bravo a crearsi lo spazio da solo con un’elegante uscita palla al piede dalla difesa, ma che purtroppo terminano entrambe con la respinta del portiere della nazionale italiana.

I motori girano al massimo negli ultimi 11 minuti, e qui inizia lo show vero e proprio. Pereira si divora un contropiede a tu per tu con Mammarella. Sembra un miracolo del portierone dell’A&S, ma è più la poca freddezza del brasiliano a risparmiare un dolore a Bellarte, che pochi secondi dopo deve effettivamente ringraziare il suo estremo difensore per la bella chiusura su Tuli. Negli ultimi minuti però l’Acqua&Sapone alza notevolmente il ritmo, portando alla conclusione prima Chaguinha, poi Leitao, entrambi imprecisi. E’, invece, precisissimo, ahilui, Pedotti ad infilare Laion al 14’ per il più classico degli autogol: cross volante nemmeno troppo pericoloso, ma la deviazione del difensore del Kaos è maldestra e non lascia scampo all’incolpevole compagno. Una doccia freddissima. Partita finita? Nemmeno per sogno. Il Kaos si riversa con orgoglio in avanti e dopo un minuto e mezzo trova il 3-3 con la conclusione sotto-misura di Coco, abile a farsi trovare in zona in seguito alla respinta di Mammarella sul tiro da lontano di Laion, che pochi istanti dopo nega la gioia della doppietta a Calderolli. Niente, i rigori sembrano essere l’unico epilogo giusto per questa partita tanto sentita quanto equilibrata, ma a 2:38′ della fine arriva però il sesto fallo dei neri. C’è sgomento per quella che potrebbe essere la decisione arbitrale che deciderà la sfida, ma le proteste di Capurso sono inutili, e così Cuzzolino batte dal dischetto del tiro libero un Laion non perfetto per quello che sarà il gol che sigillerà il risultato finale sul 4-3. Il Kaos non molla nemmeno stavolta, il tecnico pugliese inserisce Jeffe portiere di movimento e il doppio pivot contemporaneamente in campo. L’Acqua&Sapone non difende come attacca, ma i neri mancano di velocità e precisione nel girare la palla e crearsi lo spazio necessario per andare alla conclusione, mentre gli abruzzesi, dall’altra parte del campo, arrivano a battere altri 2 tiri liberi per altrettanti falli fischiati sempre piuttosto generosamente dalla terna. Laion li respinge, ma è solo una magra consolazione, in semifinale ad affrontare il DHS Napoli ci va l’Acqua&Sapone per la gioia del PalaGiovanniPaolo II.

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