Dalla cocente delusione di giovedì scorso per l’eliminazione della prima squadra dalla Coppa Italia per mano dell’Acqua&Sapone alla vittoria dell’Under 21 in finale sull’Alter Ego Luparense il passo è stato breve. Sono stati quattro giorni intensissimi per il Kaos Futsal, tornato a Ferrara con il bicchiere decisamente mezzo pieno. Non solo perchè la A di Capurso è uscita dalla manifestazione a testa alta, recriminando anche su alcune decisioni arbitrali a dir poco discutibili, ma soprattutto perchè i giovani di Velimir Andrejic sono riusciti ad alzare al cielo la terza Coppa Italia della loro storia. Il tutto sotto gli occhi del patron Marco Calzolari, passato dall’arrabbiatura ai sorrisi in poche ore, e quando c’è stato da sottolineare il successo dell’Under non ha risparmiato complimenti a nessuno: “Sono felicissimo per il risultato ottenuto. Quest’anno, secondo me, non eravamo i favoriti, ma abbiamo raggiunto veramente un grandissimo traguardo. Le notizie migliori sono arrivate dai nostri italiani. Credevamo che senza Duarte e Brugin (infortunato; ndr), Titon e Drago sarebbe stato tutto molto più difficile, ma evidentemente Failla e Francesco Petriglieri hanno dimostrato di essere maturi abbastanza per prendersi la squadra sulle spalle. Anche Fadiga, il nostro capitano, è stato encomiabile. Sono stati tutti bravissimi, ma vorrei soffermarmi su un ragazzo in particolare”.
A chi si riferisce?
“A Diego Zannoni. E’ un prodotto del nostro vivaio, che si conferma da tempo ai vertici del calcio a 5 per quanto riguarda il settore giovanile. E’ da cinque anni che gioca con noi e spero trovi spazio anche in Serie A, se lo merita e fa parte di quel gruppo che ha sostituito i big dello scorso anno senza farne sentire la mancanza”.
Tra questi c’è anche capitan Fadiga?
“Sì, dal punto di vista caratteriale è stato molto importante per la nostra Under. Vederlo con gli occhi lucidi mentre festeggiava la vittoria della Coppa ha commosso anche noi, vuol dire che questi giovani ragazzi sono veramente attaccati alla maglia della società per cui giocano, ed è importante per un club dalla storia così recente come la nostra. E’ grazie a loro che possiamo essere fieri del lavoro che stiamo facendo e stiamo creando i presupposti per guardare al futuro con ottimismo, sperando di portarli tutti alla ribalta nel calcio a 5”.
I momenti chiave della vittoria?
“In semifinale contro la Lazio, dopo l’espulsione di Andrejic, è scattato qualcosa. Quell’incredibile vittoria ha compattato ulteriormente un gruppo già di per sè estremamente solido e al fischio finale eravamo tutti commossi e stremati. Questa coppa è anche dello staff, che ha fatto un lavoro preziosissimo”.
La Coppa Italia di Kapa? E’ stata positiva?
“Direi di si, anche se da uno con le sue qualità ci aspettiamo sempre di più. Forse deve ancora abituarsi. Ha alternato cose buone ad altre meno buone. Mi è piaciuto Cesare Petriglieri. Ricordiamo che è un classe 1995, quindi è giovanissimo, ma ha già fatto vedere di avere ottimi numeri dalla sua parte”.
Arriviamo alla stella della squadra, Tuli. Lo spagnolo in finale è stato superlativo.
“Beh, su di lui è stato già detto tanto. E’ un ragazzo d’oro, rispettoso delle regole, mai una parola fuori posto e tanto spirito di sacrificio. Ha una grandissima forza interiore e forse è questa la sua più grande dote. E’ un leader silenzioso. E’ un fuoriclasse e non credo ci siano tanti giocatori che in Under 21 riescano a fare la differenza come lui”.
Con Zannoni, Tuli, Petriglieri, Failla e tutti gli altri anche lo Scudetto è un obiettivo realizzabile?
“Siamo campioni in carica, quindi abbiamo il dovere di difendere il tricolore che portiamo sul petto. La squadra ha mostrato grande maturità, quindi siamo ottimisti. Certo, con ragazzi così giovani c’è sempre quella componente di imprevedibilità, ma ci aspettiamo tutti quanti che facciano un buon cammino in campionato. Ora hanno anche giocato partite complicate che fanno solo bene al loro processo di crescita”.