Coach Benini e il suo staff chiedono un inversione di tendenza: Mettiamoci il cuore

Manca poco al terzo match casalingo stagionale per Ferrara nel Cuore: la squadra biancazzurra sta provando ad invertire la rotta di un campionato finora non esattamente brillante. Coach Benini ed i suoi vice (Giovanni Del Torre e Giovanni Piva), proprio per ottenere un miglioramento, hanno impostato un lavoro molto approfondito per le ragazze, dal punto di vista tecnico e psicologico. Ci hanno fatto un resoconto della settimana e della prossima avversaria, la Sanda Volley Brugherio. L’appuntamento è per sabato sera alle ore 21 al PalaCaneparo di via Porta Catena a Ferrara. Per l’occasione le ragazze indosseranno una coccarda simbolo di solidarietà, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Coach, ci fate un resoconto della settimana?
Giovanni del Torre: “Lunedi abbiamo passato tanto tempo a parlare con le ragazze e in campo abbiamo fatto tanto lavoro tecnico, per cambiare il ritmo degli allenamenti; martedì invece abbiamo cominciato ad allenarci con più intensità, per ricreare lo spirito di gruppo e l’agonismo che stanno alla base del gioco di squadra. Per noi adesso è necessario ritrovarlo, a prescindere da chi ci troviamo di fronte. Vogliamo che la pressione diventi un fattore costante, e speriamo che questo possa dare una svolta ed un cambio di marcia nell’approccio ad ogni pallone. Dal punto di vista dell’intensità e della qualità di gioco siamo ancora poco maturi, ci sono stati dei segnali, ma non ci bastano più. Noi come staff tecnico vogliamo vedere fatti in campo. Il lavoro che abbiamo impostato ci ripagherà nel tempo, ma già da sabato ci aspettiamo di vedere qualche cambiamento nell’atteggiamento di gioco e nell’approccio alla partita”.

Dopo un lunedì di analisi, martedì si è visto qualche cambiamento concreto?
Nicola Benini: “Sì, a livello di gruppo ho visto più intensità ed attenzione: del resto però ogni volta che qualcuna delle ragazze sbagliava veniva richiamata l’attenzione in campo, pungendo anche due o tre volte nella stessa azione. Io la chiamo tolleranza zero, è una tattica che ho istituito anche lo scorso anno a metà campionato: il calo di attenzione ci si stava ritorcendo contro e per questo da adesso in poi non concederò nessun tipo di disattenzione. Quando parlo di disattenzione non parlo di errore, sono cose diverse.L’errore commesso per migliorarsi è perfettamente legittimo, la disattenzione no, perché in partita la subisce tutta la squadra. Sabato speriamo che questo approccio ci dia qualcosa in più fin da subito”.

Come hanno reagito le ragazze a questi cambiamenti drastici?
NB: “Io e i miei vice abbiamo deciso di impostare questa nuova modalità di allenamento di comune accordo perché riteniamo che sia la cosa migliore da fare in questo momento, e quel che ne pensano le giocatrici mi interessa relativamente: le giustificazioni non ci aiutano a vincere. Le ragazze devono riuscire a seguire le mie istruzioni nel momento stesso in cui correggo qualcosa, se non ci riescono significa che non stanno dando il massimo, e nelle altre squadre non si gioca così”.

Parlaci delle prossime avversarie e degli ultimi aggiustamenti prima della partita.
“Giovedì sera abbiamo provato tutte le alternative di gioco. Non abbiamo ancora deciso chi partirà titolare sabato, vogliamo vedere chi ci mette un po’ più di cuore. Cinque partite perse di fila per me sono un’odissea, dobbiamo invertire il ritmo. Questa settimana giochiamo contro Brugherio, che ha dodici punti in classifica e ha vinto quattro partite su cinque. Ad onor del vero ha giocato contro squadre che stanno facendo fatica in campionato e sono nella parte bassa della classifica, ma nonostante ciò hanno lasciato indietro sette set. Non giocano una pallavolo perfetta, ma certamente con quattro vittorie si presenteranno con uno spirito diverso dal nostro, forse persino sottovalutandoci. Brugherio è una squadra continua, con due o tre giocatrici cui si appoggia tutta la squadra. Io questa volta non voglio dare un giudizio, aspetto di veder giocare le ragazze. Sono concentrato sul miglioramento del mio team, prima di essere preoccupato delle avversarie”.

Abbiamo parlato di autocritica delle ragazze, e ora parliamo di voi: come giudicate il vostro lavoro fino ad oggi?
NB: “Tutte le sere, dopo la partita e dopo gli allenamenti, io ed i miei vice ci confrontiamo su tutto, cerchiamo sempre di trovare la soluzione più adatta a favorire il miglioramento. A volte penso che servirebbe essere degli psicanalisti per indovinare l’approccio giusto con ogni giocatrice, il modo migliore per far sì che risponda agli stimoli. Noi lavoriamo sempre insieme per avere una visione più lucida su ogni cosa, per essere più obiettivi. Di certo saremmo più felici se quello che decidiamo di fare desse un risultato, se vedessimo che quel che facciamo è utile a non subire e a contrastare l’avversario”.

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