Il veterano Di Bella guida la truppa corazzata di Legnano: occhio a Krubally e Merchant

Dopo le abbuffate (contingentate) di questi ultimi giorni è tempo di tornare sul parquet. Neanche il tempo di digerire i vari pranzi e cene che è già ora di una nuova partita: domenica sera al Pala Hilton Pharma la Mobyt dovrà vedersela contro una delle nuove realtà della stagione, i Legnano Knights. Entrambe le squadre sono reduci da una sconfitta: Treviso per i biancazzurri e Tortona sul campo di casa per Legnano. Sarà quindi un occasione da non sprecare per due squadre determinate a guadagnare due punti importanti.

Come detto, Legnano è una delle squadre arrivate in categoria quest’anno dopo aver vinto la DNB. Dalla passata stagione la dirigenza lombarda ha deciso di continuare a dare fiducia a quattro dei suoi reduci dalla promozione: Navarini, Penserini, Arrigoni e Milani. A loro sono stati affiancati due italiani importanti, già visti in categoria, che rispondono al nome di Locci (lungo da Ravenna) e di Petrucci (ex guardia del Torrevento BNB). Per quanto riguarda i due americani, anche i Cavalieri hanno deciso di puntare tutto su un rookie, Merchant e un lungo con esperienze europee alle spalle, Krubally. Per chiudere il roster è stato scelto un giocatore di enorme esperienza e tecnica come Fabio Di Bella, ex regista di diverse compagini di Serie A e della Nazionale.

Anche per quanto riguarda la guida della panchina è stato scelto di continuare a dare fiducia al coach che è riuscito a conquistare la promozione, ovvero coach Mattia Ferrari. Cresce nelle giovanili del San Pio X, prima come giocatore nelle squadre di Andrea Trinchieri, poi come allenatore delle categorie giovanili arrivando fino alla C2. Nella sua carriera ha allenato diverse squadre in diverse categorie: la formazione femminile di Ravenna (1999/2000), la squadra militante nel campionato regionale di Piacenza (2005/2006) e la gestione come capo allenatore delle squadre di Saronno (2006/2007) e Cecina (dal 2008 al 2011). Tra Saronno e Cecina poi, importante sottolineare una parentesi come assistente allenatore alla Virtus Bologna con cui ha affrontato la Serie A, l’Eurolega e la finalissima di Coppa Italia. Dal 2011 Ferrari ha allenato Latina in DNA, raggiungendo i playoff la scorsa stagione

IL ROSTER

5.Ousman Krubally (USA, 1988, centro, 203 cm): finora il giocatore che sta spostando di più gli equilibri in casa Knights, con 18,8 punti di media (3° assoluto della Lega) e 10,9 rimbalzi (anche qui 3° assoluto). È il secondo americano arrivato in estate dal campionato sloveno dove ha militato con la maglia del Grosuplje (16,4 punti, 8,9 rimbalzi in 24 minuti di media sul parquet). Originario del Gambia, di cui ha anche il passaporto, ha frequentato la prestigiosa università di Georgia State, giocando i canonici quattro anni in NCAA Division I prima di fare il salto tra i professionisti andando ad accasarsi in Inghilterra per una stagione e per le due successive in Germania. È un centro molto atletico, con un’innata propensione al rimbalzo e con capacità realizzative piuttosto altisonanti. Sarà un compito ingrato per i lunghi biancazzurri cercare di limitarlo in attacco, ma fondamentale per il buon andamento della gara.

6.Niccolò Petrucci (1989, guardia, 193 cm): visto l’anno scorso in categoria con la maglia del Basket Nord Barese (10,3 punti e 1,3 rimbalzi a gara), quest’anno decide di spostarsi a Legnano, alla corte di coach Ferrari. Grande palleggiatore e ottimo tiratore da ogni parte del campo, ha inoltre una grandissima forza fisica ed esplosività che gli permette di attaccare e difendere contro giocatori molto più grandi di lui.

7.Giovanni Penserini (1988, guardia, 193 cm): uno dei confermati dopo la promozione conquistata nella passata stagione (8,9 punti, 3,9 rimbalzi e 1,8 assist di media). Prodotto del settore giovanile della Scavolini Pesaro, ha vestito la maglia della GoldenGas Senigallia per quattro stagioni consecutive, tre in DNB e una (2010/11) in DNA. Nella stagione 2012/13 passa a Ravenna in DNB con la quale conquista il primo posto in classifica, la vittoria ai playoff e la conseguente promozione in DNA. Decide però a fine stagione di rimanere in categoria in maglia Knights. Giocatore all-around se ce n’è uno, è in grado di ricoprire tutti i ruoli da esterno con grandi potenzialità in 1vs1 e di giocare per la squadra, servendo ai compagni ottimi palloni.

8.Alessandro Guidi (1996, guardia, 190 cm): cresce nelle giovanili del Legnano Basket con paio di parentesi in squadre ABA. Esterno di talento, può fare il playmaker e la guardia. Dotato di buona tecnica individuale, sta lavorando per migliorare nella concentrazione durante l’intero arco arco della partita. In questa stagione, oltre al ruolo di aggregato in prima squadra, Alessandro è anche uno dei giocatori di punta dell’Under 19 della società lombarda.

9.Federico Maiocco (1983, ala grande, 200 cm): altra conferma dal nucleo della promozione, in questo caso il capitano da due stagioni in casa Knights (9,9 punti, 6,6 rimbalzi e 1,4 assist di media l’anno scorso). Prodotto del settore giovanile dell’Angelico Biella, con cui esordisce in Serie A nel 1999, rimane con la squadra piemontese per quattro anni rimanendo nel roster della prima squadra, prima di partire per altri lidi. Di fatto cambia una squadra a stagione, girovagando per lo Stivale, sempre rimanendo tra la LegaDue, DNA e DNB con una parentesi ancora in Serie A con la maglia della Scavolini Pesaro. Tra le squadre in cui ha militato possiamo ricordare Treviglio (ottima stagione conclusasi con la sconfitta ai playoff), Imola, Omegna, Brescia e Trieste. È un ala grande che all’occorrenza può giocare anche da centro, sfruttando la sua capacità di adattarsi a diverse situazioni che ne fa un giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere. Mette anche una grande duttilità sul campo dove può giocare sia vicino che lontano da canestro sfruttando la sua capacità nel tiro da 3 punti e una tenacia difensiva fuori dal comune e si ottiene un giocatore importante, nonostante non sia più di primo pelo anagraficamente parlando.

12.Marco Arrigoni (1991, centro, 200 cm): cresciuto nelle giovanili dell’Olimpia Milano, è uno dei giocatori su cui la dirigenza ha voluto continuare a puntare dopo la fortunata passata stagione (10,6 punti, 8,5 rimbalzi e 1,2 assist nella regular season). La sua prima esperienza tra i professionisti la fa a Cantù, dove si ritaglia i primi minuti in Serie C nel 2009/10, prima di passare la stagione successiva a Desio, per poi fare il salto di categoria nella neopromossa in DNB, la Sangiorgese dove vive un’annata da vero protagonista. L’anno dopo ancora un salto di categoria per approdare finalmente in DNA con la maglia di Latina, prima di arrivare a Legnano nel 2013. Gran difensore e ottimo rimbalzista, si sta costruendo anche dei movimenti vicino a canestro dove gioca molto volentieri.

13.Fabio Di Bella (1978, playmaker, 190 cm): per gli appassionati di questo sport, un nome come questo salta subito all’orecchio per il contributo che ha dato alla crescita della pallacanestro tricolore in questi anni tra Serie A e Nazionale. Cresciuto nelle giovanili di Siziano, ha giocato per anni nella squadra di suo padre, vincendo i campionati dalla Serie D alla C1. Nel 2000 fa il suo primo salto di categoria andando ad accasarsi a Pavia in B1, conquistando a fine stagione la promozione in LegaDue. L’anno successivo compie un ulteriore avanzamento di categoria quando firma un contratto con l’Angelico Biella in Serie A, con la quale disputa due stagioni all’insegna della crescita personale. Nel 2005 arriva la chiamata della Virtus Bologna che lo vuole come playmaker titolare e con la quale giocherà tre intense stagioni prima di cambiare aria e passare in sponda Armani Jeans Milano dove però non si trattiene oltre una stagione. Nel 2008 veste i colori della Juve Caserta con la quale rimane anche la stagione successiva guadagnandosi sul campo i galloni da capitano. Dopo tre stagioni in bianconero e due passate a Montegranaro, Fabio decide di scendere di categoria firmando per la Leonessa Brescia (Gold) con la quale è rimasto fino all’anno scorso (8,8 punti, 2,6 rimbalzi e 3,7 assist). Playmaker di elevata caratura, nel corso degli anni ha messo insieme un tale bagaglio di esperienza che gli consente, anche ora che le gambe si fanno un pochino più molli causa età, di giocare ad altissimi livelli contro giocatori molto più in forma di lui. Noi ce lo ricordiamo per le penetrazioni in 1vs1, vero marchio di fabbrica di questo giocatore, ma ci sono altre sue qualità che ne fanno il giocatore che è: grande visione di gioco e capacità di passare la palla, difesa forte e smaliziata sugli esterni, ma soprattutto doti di leadership naturale.

14.Tommaso Milani (1988, ala piccola, 190 cm): un altro reduce della promozione dell’anno scorso (14,5 punti, 4,5 rimbalzi e 2 assist di media), Milani è un giocatore completo dal punto di vista difensivo e offensivo dove ha nel tiro in arresto, sia piazzato sia in sospensione, la sua arma migliore. Difensore tenace e velenoso, spesso riesce a rubare palloni agli attaccanti trasformandoli in facili contropiedi ed è un rimbalzista piuttosto efficace. Cresciuto nelle giovanili della Benetton Treviso, passa alle categorie senior con la prima esperienza in Serie C a Vicenza dove riceve il premio come migliore Under 21 della Serie C. L’anno successivo è quello del salto in DNA dove passa prima tre stagioni a Treviglio e poi si sposta a Latina per le due stagioni pre Knights.

19.Andrea Locci (1993, centro, 203 cm): tutto il pubblico ferrarese se lo ricorderà l’anno scorso con la maglia di Ravenna, affrontato diverse volte tra regular season e il primo turno di playoff (1,4 punti e 1,4 rimbalzi in stagione). Grande atleta e lungo verticale, fa dell’esplosività e della spinta atletica uno dei suoi pregi.

20.John Merchant III (USA, 1989, playmaker, 178 cm): primo americano nella storia a vestire la maglia di Legnano, si è già messo in luce in questa prima parte di stagione con 11 punti di media, ma soprattutto 5,9 rimbalzi (cifre di tutto rispetto per un play di 178cm) e 1,4 assist a gara. Legnano è la sua prima esperienza da professionista dopo un paio di anni di militanza nelle leghe minori americane alternata al suo lavoro come coach di una squadra di giovanissimi. Prima ha frequentato il Dowling College chiudendo la sua carriera universitaria con 14,4 punti e 2,5 assist di media.

32.Alberto Navarini (1996, playmaker, 185 cm): Muove i primi passi nelle giovanili della Canottieri Milano, ma appena tredicenne si trasferisce all’Olimpia Milano dove in quattro anni di giovanili conquista il titolo regionale U13 e due scudetti U15 e U17. Play vecchio stampo, nonostante la giovane età, ha un buon tiro da fuori ed è punto fisso della nazionale italiana della sua categoria. Dopo l’esperienza giovanile e uno stage in America, nell’estate 2013 ha deciso di provare a giocare in categorie senior, rinunciando momentaneamente agli ultimi anni giovanili.

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