Calzolari: Voglio più lucidità. Capurso: Mea culpa, ho gestito male il finale

Non c’è niente da fare, il Kaos deve – per l’ennesima volta – rimandare l’appuntamento con il tanto atteso salto di qualità. Dopo la splendida vittoria in casa del quotato Pescara, il momento per passare al livello successivo sembrava essere finalmente arrivato, ma il ko di sabato pomeriggio con il Real Rieti ha gelato completamente l’ambiente, mettendo in risalto alcuni angoli evidentemente ancora da smussare. A far più rumore sono ovviamente le parole di Marco Calzolari, deluso e arrabbiato soprattutto per la gestione degli ultimi decisivi possessi di gioco da parte di mister Capurso, quando il risultato era fermo sul 4 a 4:”Nel futsal capita di prendere gol in prossimità dell’ultima sirena, ma la partita l’abbiamo regalata noi a Rieti – spiega visibilmente amareggiato -. Nell’ultimo minuto di gara non abbiamo avuto lucidità ed accortezza tattica. Rischiare di giocare con il portiere di movimento, con un quintetto non adatto, è stato avventato”. Probabilmente anche un pareggio, visto come si era evoluta la partita e quanto impegno era stato messo in campo dai giocatori in una situazione di emergenza dettata da una rotazione ridotta all’osso, non sarebbe stato da buttare. Così non è andata, e secondo Calzolari l’errore più grossolano è racchiuso nel concitato finale: “Il modo in cui abbiamo preso il gol del 4 a 4 non è giustificabile a questi livelli: farsi colpire in contropiede quando i tuoi avversari giocano con il portiere di movimento non è concepibile!”. L’espulsione rimediata da Laion quando l’inerzia del match sembrava essere nelle mani del Kaos può avere fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte di Rieti? “Si, può essere, ha sicuramente fatto una cavolata, ma comunque eravamo tornati in vantaggio ancora con Kakà, e a quel punto dovevamo solo amministrare. Abbiamo pagato a caro prezzo un rischio evitabile, dal mister pretendo più lucidità nei momenti clou” conclude il patron.

A mente fredda arriva anche la disamina di Capurso, forse fin troppo audace nel cercare di vincere contro un ottimo Rieti, paziente e quadrato al punto giusto: “Prima di tutto è mio dovere fare i complimenti alla squadra allenata da Patriarca. Ha disputato una grande partita e non ha rubato assolutamente nulla. Sono stati bravi ad approfittare dei nostri errori, il futsal si decide anche così”. E sul finale incriminato: “Sì, ammetto di non essere stato lungimirante. Credevo che i miei giocatori avessero ancora forze sufficienti per poter sferrare l’attacco decisivo ma evidentemente non mi sono reso bene conto di quanto invece fossero stanchi. Avevano tutti speso tantissimo, a loro non posso dire assolutamente nulla. La sconfitta è solo ed esclusivamente colpa mia, non cerco alibi di nessun tipo”. A pesare sono state anche le assenze per squalifica di Pedotti e Tuli, oltre a quella di Halimi, via con la propria nazionale: “Sono tutti e 3 giocatori bravi ad interpretare la tattica con il portiere di movimento, ma non vuol dire che con loro le cose sarebbero andate sicuramente in maniera diversa. La verità è che abbiamo giocato con soli 8 effettivi a disposizione e che quindi avrei dovuto accorgermi di quanto i miei giocatori fossero arrivati al limite delle loro possibilità fisiche. Poi è ovvio che più si fa fatica e più errori, anche banali, si fanno, e io mi assumo tutte le colpe del caso”. Sorprende il passo indietro di Laion, protagonista, ahilui, di un paio di errori grossolani: “Non ce l’aspettavamo. Sta vivendo un buon momento, per questo ho deciso di confermarlo. Ma il ko non è dipeso da lui, è sul 4 a 4 che la gara andava gestita diversamente”. Adesso l’appuntamento con la Winter Cup per voltare subito pagina: “E’ una manifestazione importante alla quale teniamo molto. Andiamo ad Asti con tanta voglia di riscatto, tutti noi abbiamo bisogno di tornare a vincere al più presto. Il Kaos resta una squadra fortissima e ambiziosa, non è una sconfitta che deve farci crollare addosso le certezze che con fatica ci siamo costruiti attorno. Ora sappiamo che non dobbiamo più peccare di presunzione e correre rischi inutili, agiremo di conseguenza”.

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