Mentre il ds Vagnati se ne stava a Milano a incontrare procuratori, a Firenze il presidente Walter Mattioli prendeva parte al consiglio direttivo di Lega Pro che prelude alla fondamentale assemblea generale del 30 giugno. La novità più importante riguarda la proposta formulata dal consigliere Giovanni Lombardi (presidente della Casertana) di rinviare l’inizio del campionato di Lega Pro a causa delle indagini in corso sul Calcioscommesse e sullo scandalo-Catania. La proposta ha ricevuto il favore di tutti gli altri consiglieri (Mattioli, Barilli, Baumgartner, Vavassori) e molto probabilmente verrà avanzata nel consiglio federale della Figc in programma venerdì a Roma. Il rinvio d’altra parte appare inevitabile vista la gravità della situazione e farebbe sì che – nella migliore delle ipotesi – il campionato di terza serie prenda il via nella prima settimana di settembre.
Nel frattempo tengono banco anche le scadenze per le iscrizioni 2015-2016. Oggi è scaduto il primo di una serie di termini fissati dalla stessa Lega Pro, quello relativo al deposito del prospetto P/A (rapporto patrimonio netto contabile/attivo patrimoniale) e la documentazione attestante il pagamento degli emolumenti dei tesserati e dipendenti e dei compensi dei tesserati. Martedì scadrà il termine per la presentazione alla Lega Pro della domanda di iscrizione accompagnata dalla fideiussione e alla Co.Vi.So.C di tutta la documentazione economico-fiscale della stagione appena conclusa, oltre al budget finanziario trimestrale per la stagione 2015-2016.
Una volta scollinati entro il 30 giugno, partirà la finestra dei ricorsi: eventuali club bocciati da Lega Pro e Co.Vi.So.C. avranno tempo di fare appello alla stessa Co.Vi.So.C. entro il 14 luglio. La decisione di concedere o meno la Licenza Nazionale verrà presa dal Consiglio Federale durante la riunione del 17 luglio. Lì si avrà un quadro finalmente chiaro della situazione. Considerato il fallimento del Parma (che libera un posto in B) e il forte rischio di sparizione di almeno un’altra decina di club, il rischio è che si vada incontro a un ridimensionamento degli organici.