Qualche buon motivo per essere felice anche se la tua squadra ha perso all’esordio

Si può vedere la propria squadra perdere all’esordio e sentirsi comunque felici? Probabilmente sì, per almeno cinque motivi. Per prima cosa penso ad un mio amico che si è commosso dopo aver sentito, durante “Tutto il calcio minuto per minuto”, i collegamenti a Benevento-Spal durante la radiocronaca di Napoli-Milan. Allora è tutto vero, deve avere pensato. E in effetti è tutto vero e questo è il primo motivo per essere felici. Nel senso che il sogno si è avverato, siamo in serie B e ci staremo, male che vada, almeno un anno intero. Dunque godiamocelo con gioia e senza paranoie, che c’è chi se la passa decisamente peggio, tipo il Pisa, che è in B ma non gioca, o la Reggiana, che invece è in Lega Pro e ieri ha pure perso.

Il secondo motivo per essere felici è che sabato sera abbiamo capito una serie di cose che forse prima non ci erano chiare. La prima è che in attacco siamo sempre pericolosi e dobbiamo buttarla dentro quando ne abbiamo l’occasione. Se col Cagliari Antenucci avesse segnato le due volte in cui si è trovato solo davanti a Storari, che partita avremmo visto? Se col Benevento Arini non avesse calciato contro Lucioni da due passi o quel suo sinistro a giro fosse finito nel sette, se Mora col destro su cross di Lazzari… se Antenucci al volo su palla di Schiattarella da angolo corto… eccetera eccetera. Tante, tantissime occasioni, nel primo tempo. E il Benevento, in tutto ciò? Non pervenuto. Ha vinto grazie al rigore che gli abbiamo regalato (ho sentito dire che non c’era, per me invece è rigore netto, è vero che Ciciretti ha cercato il contatto, ma il contatto con Mora c’è tutto), senza tirare praticamente mai in porta. Poi nel secondo tempo siamo calati fisicamente, cosa perfettamente normale alla prima della stagione, soprattutto visto il bel primo tempo che abbiamo fatto, e ci hanno fatto il secondo in contropiede. E questa è la prima cosa che abbiamo capito: creiamo tanto, possiamo fare tanti gol, dobbiamo solo essere più cattivi, come ha sottolineato anche Semplici a fine gara. Abbiamo anche capito che in difesa siamo un po’ fragili e anche un po’ lenti, sia quando difendiamo sia quando facciamo girare palla e qui sarà proprio il mister che dovrà lavorarci su. Forse manca ancora qualcosa in regia. Io, per il poco che conta, sono da sempre un grande estimatore di Castagnetti: è tecnico, ha visione di gioco, è forte in fase di non possesso, recupera un sacco di palloni. Però avete visto quando Ceravolo è andato via in velocità a centrocampo tra lui e Mora? Ecco, quella è l’immagine simbolica di un concetto che dovremo metterci in testa: cioè che giocatori in assoluto fortissimi – anche di Mora sono un estimatore – potrebbero non essere da serie B per una questione di ritmo, di velocità, di intensità. Spero di sbagliarmi e spero che mi smentiscano già col Vicenza, domenica prossima. Purtroppo mi sembra che intensità e ritmo siano i parametri che regolano il calcio di oggi e che su questo si misuri il vero abisso che c’è tra la Lega Pro e la serie B. Paradossalmente, mi sembra che per esempio Spighi e Beghetto abbiano più il passo da B di altri. Lo si è visto anche ieri, quando sono entrati. Beghetto ha toccato tre palloni, tutte le volte ha messo in crisi la difesa del Benevento con i suoi cross, mentre di Spighi conosciamo tutti il dinamismo, che potrebbe essere davvero utile.

Il terzo motivo per essere felici è che Schiattarella e Arini sono forti e complementari, danno qualità e inserimenti, e quando entreranno pienamente in condizione le avversarie se ne accorgeranno, che la coppia Antenucci-Cerri è davvero una delle più forti della serie B, e quei due possono far male quando vogliono, se vogliono e che davvero abbiamo un grande portiere, che diventerà ancora più grande, se abbiamo la pazienza di lasciarlo crescere.

Il quarto motivo per essere felici è che ci siamo disabituati subito all’idea che dobbiamo vincere tutte le partite, come abbiamo fatto nell’ultimo anno e mezzo, da quando cioè è arrivato Semplici. Ne perderemo probabilmente tante, e non importa. Stiamo vicino alla squadra e non facciamoci prendere dal panico.

Il quinto motivo è che domenica prossima, al Paolo Mazza, c’è Spal Vicenza, seconda giornata del campionato di serie B. Mentre la Reggiana è sempre in Lega Pro.

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