Riprendono gli allenamenti, Capurso: Orgoglioso di aver creato questo gruppo

Volti distesi, sorrisi e voglia di divertirsi, ma soprattutto tanto sudore sul parquet. Il Kaos Futsal è tornato in palestra dopo la settimana di vacanza concessa dal mister Leopoldo Capurso, ottimo metodo per staccare un po’ la spina e lasciarsi alle spalle le fatiche della prima metà di stagione. Ora, altri 25 giorni di pausa forzata per l’Europeo di Anversa e poi si ritornerà a parlare di futsal giocato in Serie A, ma il tecnico di Bisceglie non si nega comunque per una chiacchierata doverosa per fare un preciso bilancio sull’andamento della squadra da ottobre ad oggi. Tra alti e bassi, il Kaos è finalmente riuscito a scrollarsi di dosso quella fastidiosa polvere che sembrava non volersene proprio andare, e la vittoria casalinga contro il Pescara è stata la ciliegina sulla torta prima delle meritate vacanze. Ma già ora la mente torna ad essere rivolta ai due obiettivi stagionali: disputare un’ottima Final Eight e qualificarsi per i play off di campionato.

Mister, si riprende a lavorare sodo. Caricate le batterie? 
“Sì, la squadra è tornata a lavorare a pieno organico. L’unico assente è Kakà, attualmente in ritiro con la Nazionale. Rientrerà domani, ma avrà a disposizione tutto il fine settimana per riposarsi. Spendo volentieri una parola per il nostro pivot perchè sembra che, giorno dopo giorno, aumentino le sue chance di essere inserito nella lista dei 14 che partiranno per il Belgio e lotteranno per l’Europeo con la maglia dell’Italia. E’ una grandissima soddisfazione per tutta la società e per il ragazzo, sempre più utilizzato dal CT Menichelli negli schemi e nelle rotazioni. Staremo a vedere cosa succederà al momento delle convocazioni”.

Una bella notizia. E mentre Kakà coltiva questo sogno azzurro, i suoi compagni al Kaos che cosa fanno?
“Sudano, e non poco. Stiamo seguendo un programma molto dettagliato con Manfredini, il nostro preparatore, per farci trovare pronti alla ripresa del campionato. Diciamo che questa pausa lunga più di un mese non ci voleva, finalmente c’eravamo sbloccati in casa e continuare a cavalcare l’onda sarebbe stato l’ideale. Ora dobbiamo mettere nelle gambe forza, rapidità, velocità, senzaCapurso figurina trascurare situazioni tattiche. Il tempo per lavorare c’è, le condizioni pure”.

Gettiamo lo sguardo ai mesi appena passati. Nonostante sia già stata disputata una partita del girone di ritorno, è questa lunga pausa a segnare il vero giro di boa. Bilancio su questi primi 4 mesi?
“Difficile farne uno, mi sento sempre di dire e ricordare che questo è un campionato ai massimi livelli di difficoltà. Ma nonostante questo, il gruppo ha ampiamente dimostrato di potersela giocare veramente con tutti. Non abbiamo mai gettato la spugna, nemmeno in Winter Cup. Siamo sempre usciti dal campo con la consapevolezza di aver dato il massimo. I rimpianti riguardano gli infortuni. Quello che non ci è capitato lo scorso hanno è successo adesso: siamo stati a lungo senza l’esperienza di Jeffe, per non parlare della lunga assenza di Boaventura, ancora alle prese con una ricaduta al ginocchio. Dispiace per il ragazzo e per la squadra perchè sarebbe stato sicuramente un giocatore importante per la nostra rotazione. Lo aspettiamo per marzo e intanto prepariamo il terreno per il tesseramento di Capa, con noi da settembre ma che per motivi burocratici non ha ancora potuto esordire. Se tutto andrà per il meglio, con la Luparense a metà febbraio potrà finalmente giocare. Merita un discorso a parte Titon; l’anno scorso è stato determinante per l’Under 21, volevamo farlo diventare un elemento fondamentale anche per la Serie A, ma evidentemente non è un soggetto predisposto al sacrificio e ora difficilmente tornerà, almeno per quest’anno. Sono veramente dispiaciuto perchè è un giocatore che avevo portato io in prima persona e quindi mi sento moralmente responsabile. Comunque ha firmato un contratto con noi fino al 2016, vedremo…”.

La squadra, intanto, dopo un inizio rocambolesco, sta iniziando ad ingranare. Dove volete arrivare?
“Secondo me, senza esagerare, siamo da quarto/quinto posto. Noi vogliamo fare bene e risalire sempre di più la classifica. Siamo più vicini al secondo posto che all’ultimo, questo è un fatto positivo. Ci serve continuità per arrivare al top della condizione nel momento cruciale della stagione. Ma sono totalmente fiducioso perchè, con il supporto datomi dal patron Calzolari e dal presidente Barbi, siamo riusciti a mettere insieme un gruppo di giocatori che si conoscono, quasi una famiglia, ed è questo il segreto della nostra squadra”.

Quindi il vento sta cambiando a Ferrara?
“Sembra proprio di si. Io ho accettato di venire qua per una sfida, non è stato facile abbandonare la Puglia. In questo mio anno e mezzo a Ferrara ho cercato di ricomporre una squadra sulle ceneri di una retrocessione, dando molta importanza all’organizzazione perchè avevo capito sin da subito che questo è il posto adatto in cui lavorare. Il supporto della società è stato fondamentale per rimettere insieme i pezzi del puzzle. Ho voluto dare un’identità di gruppo alla squadra, magari a volte dando l’impressione di essere un accentratore, ma semplicemente, invece, è il mio modo di dare tutto me stesso per questo sport e mi piace curare tutto nel dettaglio Capurso panchinaper gratificare – senza prevaricare nessuno – chi mi permette di svolgere il mio lavoro nel migliore dei modi. Ora il Kaos è una realtà consolidata che fa paura e chi ci affronta sa che per vincere dovrà sudare sette camicie. Abbiamo creato tutti insieme un’identità di squadra, una fisionomia di gioco. Gli errori in campo fanno parte del gioco, ma è il lavoro che avviene al di fuori che ci ha fatto fare il salto di qualità, e i risultati dello scorso anno lo dimostrano. Non saremo i favoriti ma vogliamo essere la mina vagante”.

Sta dicendo che dobbiamo prepararci ad un altro anno di Capurso?
“Io sto lavorando con l’orgoglio di aver costruito un gruppo omogeneo, è questa la nostra forza. Per questo, la mia intenzione è di rimanere a Ferrara, così come da accordo sulla parola. E’ ovvio che le valutazioni si fanno sempre a fine stagione, ma il mio obiettivo è di lavorare per il bene di questa società e, chissà, magari anche vincere qualche trofeo. Io cerco sempre di migliorare l’organico per ambire sempre al massimo. Ho già bloccato un giovane brasiliano classe 1997 che il prossimo anno verrà in Italia; ho un’intera squadra sempre in Brasile, a Maringà, dalla quale attingere per eventuali movimenti in entrata. Ho trovato un giovane del 1994 del quale si parla un gran bene e punto a farlo arrivare a Ferrara. Discorso simile per un ’91 e un ’92, i quali, però, hanno riscontrato qualche problema nel reperire i documenti e con l’aiuto della società cercheremo di sbloccare la situazione anche con sforzi economici. Insomma, io mi sto muovendo per il bene del Kaos, per aggiungere giovani di qualità da affiancare ai tanti giocatori esperti che già abbiamo a disposizione. Tutto questo verrà valutato dalla proprietà, io non pongo limiti alla mia permanenza a Ferrara e quando sarà il momento affronteremo ogni discorso. Io voglio solo onorare le aspettative della società”.

 

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