Sotto a chi tocca! Sabato debutto in casa con la Luparense, Ferrara risponda all’appello

Verdure lessate e petto di pollo. Come sfizietto, ma senza esagerare, un po’ di pasta al pomodoro. E’ questo il menù dei campioni per prepararsi al meglio verso la partita più difficile della stagione. Per più motivi. Ma andiamo per gradi.

Il primo è quasi esclusivamente emozionale; al debutto, tutti vogliono fare bene, impressionare gli avversari ed iniziare con il piede giusto l’anno. Una sconfitta, in un campionato così breve, è un passo falso non di poco conto, che arrivi ad inizio, metà o fine torneo. Quindi, meglio tenere gli occhi sempre bene aperti e il cervello collegato per non restare con un pugno di mosche in mano.

Motivo numero due: partita più difficile della stagione perchè Pescara, in seguito al ricchissimo mercato estivo, è tra le squadre maggiormente accreditate per la vittoria finale. PescaraMario Patriarca è professorone del calcio a 5 e dalla sua parte ha giocatori di valore assoluto. Pensiamo ad Adriano Foglia (oltre 100 presenze con la maglia dell’Italia per lui), Sergio Romano e Douglas Nicolodi, soprannominato il folletto di Mormaco, non è difficile immaginare il perchè. Insomma, un vero e proprio squadrone con tutte le carte in regola per fare la voce grossa da qui in avanti. Appunto, da qui…

E non da ieri. Perchè al PalaRigopiano, il Kaos ha fatto un figurone, checchè ne dica il gasatissimo speaker che per tutto il match, ovviamente a microfono spento reincarnando il perfetto tifoso (a lui va un applauso, ce ne fossero di voci come lui nei palazzetti, con il microfono in mano ha caricato alla grande il pubblico di Pescara, riservando anche un caloroso e cortese benvenuto a Capurso&Co.), ha accusato i neri” di essere troppo spesso, nei momenti cruciali della partita, baciati dalla fortuna. Errato: il Kaos è andata a cercarsela la fortuna, non viceversa, interpretando una gara audace. E come dice il proverbio? La fortuna aiuta gli audaci? Esatto. Quante squadre avrebbero avuto la faccia tosta di presentarsi nella tana dei delfini con in testa il solo obiettivo di vincere, permettendosi, inoltre, lo smacco di schiacciarli nella loro metà campo per gran parte del primo tempo? Perchè è così che è andata.

KAKA’ NELLA BUONA E NELLA CATIVA SORTE
Sono passati pochi minuti di gioco quando Kakà pecca di generosità e, piuttosto che rischiare di buttar via un pallone facile da gestire, si perde in un dribbling di troppo e spalanca a Giasson e Morgado la strada verso l’1 a 0. Pescara in festa, il brasiliano si mette le mani in faccia e guarda in alto. Ok, sa perfettamente di aver qualcosa da farsi perdonare. La sua partita può iniziare. Sponde, inserimenti, scatti, tiri. Se non ci fosse stato Barigelli, probabilmente il Kaos avrebbe anche potuto dilagare nei primi 20′, anche se dall’altra parte va detto che Laion non passa una domenica tranquilla, sia chiaro. Partita apertissima, una gioia per gli occhi e complimenti a tutti. Soprattutto al 16 in maglia arancione, che recupera forze mentali in seguito al banale errore e rientra prontamente in carreggiata. A dare la vera e propria scossa, però, è il capitano.

CUORE DI CAPITANO
In attesa del ritorno di Scandolara, la fascia va ad Andrè Ferreira, uomo Kaos in tutto e per tutto, nel senso che la società lo ha adottato ormai sette anni fa. Ma di caotico, in Andrè, c’è proprio poco o nulla. Sempre in totale controllo della situazione, leader silenzioso che sa perfettamente cosa deve fare in campo, anche nei momenti difficili. Ed è sull’1 a 0 per Pescara che si inventa una girata che più che un tiro sembra un passo di capoeira, con la gamba sinistra (!) che deve raggiungere un’altezza vertiginosa per permettere alla sfera di scavalcare Barigelli in disperata uscita. E’ da quel momento che il Kaos capisce che la partita può riservare grosse e graditissime sorprese, pur senza tifo al seguito. Perchè quando il club estense segna, al PalaRigopiano non vola una mosca.

All’1 a 1 segue l’1 a 2 di Kakà, ora totalmente entrato in partita e pericolo numero uno per la difesa di Pescara, aggrappata ai miracoli di Barigelli. E il Pivot di Serrana la principale soluzione offensiva di Capurso, oltre al potentissimo destro di Laion, prezioso portiere di movimento, ma ottimo anche tra i pali. All’intervallo guidano i “neri” con merito, anche se lo speaker non la pensa così… Peccato che nella ripresa la musica cambi radicalmente. Pescara macina gioco, alza il ritmo, completa rimonta e sorpasso con Nicolodi, e se gli abruzzesi non dilagano è perchè la mira in zona gol non sempre è perfetta. Anche se non è solo colpa degli attaccanti biancazzurri.

TRANQUILLI, CI PENSA JEFFE
Zeni per la distinta, Jeffe per chi lo conosce. Con lui in campo, la squadra è serena, si vede. Peccato che ogni tanto abbia bisogno di riposo anche lui. IMG_6744Ma il muro kaossino regge l’urto pescarese e tiene aperta la partita e ogni chiusura decisiva viene festeggiata con un urlo liberatorio. Insieme a Pedotti, è lui a dare muscoli e grinta alla squadra, che trova, grazie ad uno spunto di Coco, la forza di spingersi in avanti a pochi secondi dalla fine. L’arbitro fischia, è rigore, l’occasione è ghiotta. Urio è il prescelto per battere il penalty, prontamente trasformato con una sassata imprendibile. E la partita va in archivio sul 3 a 3. Posta in palio equamente divisa tra le contendenti ed il risultato rispecchia perfettamente l’andamento della gara. Se lo speaker la pensa in maniera diversa, amen.

PAROLA D’ORDINE: COINVOLGIMENTO
Non dei giocatori, non dello staff. Ma del pubblico. La partenza è stata ottima, 1 punto a Pescara è d’oro, e siamo pronti a scommettere che non saranno tante le squadre che usciranno dal PalaRigopiano avendo mosso la classifica. Quindi perchè non INVADERE il PalaMIT2B sabato prossimo in occasione del debutto del Kaos a palazzetto dello sport di Ferrara contro la Luparense? Si gioca alle 18, orario perfetto per poi uscire a fare aperitivo lungo (pensiamo ai giovani) o andare a mangiare una pizza (pensiamo alle famiglie). O a vedere l’anticipo di Serie A della sera (nel prossimo week end ci sarà la pausa, ma il discorso tornerà buono per tutto l’anno). Quale Serie A? Calcio a 11. Giusto, adesso che in città c’è il Kaos va specificata QUALE Serie A.

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